Regole del governo individuale e collettivo dei Catechisti

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Ciò che i Catechisti devono fare per la propria perfezione

1º Mezzo - La preghiera non deve essere interrotta.

Nostro Signor Gesù Cristo ci dice: "Bisogna pregare sempre, e non stancarsi mai".

Ciò vuol dire che si deve tenere, per quanto è possibile, lo spirito e il cuore sempre elevati verso Dio.

È in questa elevazione che consiste l'essenza della preghiera; e senza di essa non vi è vera preghiera.

Si deve pregare sempre perché senza l'aiuto divino noi non possiamo evitare a lungo il peccato, vincere le tentazioni, operare in modo soprannaturale e meritorio e questo aiuto non si ottiene che per la preghiera.

Si deve sempre pregare perché è per la preghiera che l'anima si unisce a Dio e che è da questa unione che le viene la vita, la forza, la grandezza e la felicità.

Vi sono due specie di preghiera, la vocale e la mentale;

la prima è necessaria per rendere a Dio l'omaggio di tutto l'uomo, e specialmente di una delle sue più nobili facoltà, quella della parola; essa serve specialmente al culto pubblico.

Nostro Signore ce ne ha insegnato la pratica.

Bisogna farne uso la mattina e la sera, prima e dopo i pasti e in tutte le assemblee religiose.

Oltre a queste preghiere che sono obbligatorie per tutti e che i Catechisti devono compiere con più fervore ed esattezza, essi devono "praticare ogni giorno la Devozione a Gesù Crocifisso, recitare la terza parte del S. Rosario con le Litanie della SS. Vergine e la Preghiera per ottenere la Carità fraterna"; (Costituzioni, Cap. X art. 56-8).

I Catechisti non devono assumere da se stessi l'impegno di recitare un gran numero di preghiere vocali perché ciò imporrebbe un maggior bene e toglierebbe loro il tempo per dedicarsi all'orazione mentale.

La preghiera mentale detta semplicemente orazione, influisce di più sulla condotta morale.

In essa l'operazione di Dio si fa meglio sentire sull'anima e l'anima stessa vi opera con Dio in un modo più immediato e più conforme alla sua natura spirituale.

È specialmente per mezzo dell'orazione mentale che si adora Dio in spirito e verità.

L'uso di essa è di grande utilità anche per compiere con qualche perfezione la preghiera vocale.

Perciò i Catechisti si affezioneranno in modo particolare a questo santo esercizio del quale si insegnerà loro accuratamente la pratiche e i diversi gradi.

I Catechisti riterranno l'orazione mentale come il primo e il principale dei loro quotidiani esercizi, e come il più atto ad attirare sopra tutti gli altri la benedizione di Dio, e perciò saranno esatti in farla tutti i giorni e per il tempo prescritto dalle loro Costituzioni mirando ad acquistare lo spirito di orazione che deve accompagnarli in ogni loro atto:

1º - Proporsi sempre per fine nell'orazione, il proprio progresso nella virtù, la vittoria su qualche passione immortificata, l'acquisto di qualche virtù di cui si ha maggior bisogno.

2º - Non far dell'orazione uno studio, ma concedere meno tempo alle considerazioni dello spirito e darne di più alle affezione del cuore.

3º - Prendere sempre qualche risoluzione conveniente alle circostanze e alle disposizioni in cui si è, avendo cura di ben determinarle nei particolari riguardanti gli atti di virtù e le occasioni di praticarle, nello stesso giorno, senza lasciarne sfuggire nessuna.

4º - Non perdersi di coraggio, né pensare che si perde il tempo in questo santo esercizio per le tentazioni, le aridità, i disgusti e le distrazioni che s'incontrano quando non vi si acconsenta volentieri.

L'orazione in tal caso è pesante, ma è allora che si dimostra più fedeltà a Dio e che vi si ricava maggior frutto.

5º - Seguire liberamente lo Spirito di Dio che porta qualche volta ad altri oggetti e ad altri atti diversi da quelli che si erano proposti ovvero ci attira a un santo abbandono dell'anima in Dio.

L'orazione che si fa con più facilità è d'ordinario quella che meglio conviene all'anima.

6º - Reprimere l'attività dello spirito, e neppure espandere troppo il proprio cuore con la molteplicità delle sue affezioni, limitarsi a poche risoluzioni.

7º - Far poco conto delle divagazioni della immaginazione, purché la volontà si tenga immutabilmente attaccata a Dio, qualunque in un modo poco sensibile.

8º - Dare il maggior tempo possibile all'orazione, senza nuocere agli altri nostri doveri, fino a che la nostra orazione diventi abituale.

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