Regole del governo individuale e collettivo dei Catechisti

Indice

Regole e riflessioni

Tentazioni ( S.I. - 14 )

Dal "Sommario delle Regole" di S. Ignazio, par. n. 14

Bisogna prevenire le tentazioni facendo uso di ciò che è contrario ad esse.

Così quando un Superiore vede che un inferiore è portato all'orgoglio deve applicarlo alle cose basse che sembrano più utili a umiliarlo; e così faccia per vincere le altre cattive inclinazioni dell'anima.

Contro l'abuso delle Congregazioni religiose decadute dal primo fervore, nelle quali i Superiori consultano troppo le inclinazioni naturali e perfino viziose degli inferiori nella distribuzione degli impieghi e negli ordini che danno, conviene usare fermezza nell'usare dell'obbedienza.

Non sarà il caso, certamente, seguendo le regole della prudenza cristiana, di esigere imperiosamente dagli inferiori delle cose che urterebbero affatto le loro tendenze, ma bisognerà condurli con dolcezza a riconoscere che è di loro vantaggio il farle e che non sarebbero ragionevoli e che agirebbero in modo da pregiudicare al loro bene spirituale, mettendovi ostacoli.

Si può, in certi casi fare per accondiscendenza qualche concessione, ma in modo che l'inferiore s'accorga che la si fa solamente per riguardo alla sua debolezza, ma che si bramerebbe fare altrimenti.

Una condotta contraria rovescerebbe il fine dello stato religioso poiché vi si deve soprattutto cercare la perfezione dei membri che lo compongono; perpetuerebbe gli abusi e renderebbe i Superiori responsabili delle mancanze e dei vizi dei loro inferiori.

Questa regola impedisce le mormorazioni degli inferiori che si vedessero giudicati non secondo i loro gusti e contraddetti nelle loro inclinazioni; essi sanno che è dovere dei Superiori di operare in tal modo.

Ciò che è detto qui dei Superiori conviene a ogni Catechista nei riguardi di se stesso: si deve opporre alle tentazioni gli atti più contrari.

Indice