Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se il libro della vita riguardi soltanto la vita gloriosa dei predestinati

In 3 Sent., d. 31, q. 1, a. 2, sol. 2; De Verit., q. 7, aa. 5, 6, 7

Pare che il libro della vita non riguardi soltanto la vita gloriosa dei predestinati.

Infatti:

1. Il libro della vita è la conoscenza della vita.

Ma Dio mediante la sua vita conosce ogni altra vita.

Quindi il libro della vita concerne la vita divina, e non soltanto la vita dei predestinati.

2. La vita della gloria viene da Dio come la vita naturale.

Se dunque la conoscenza della vita gloriosa viene detta libro della vita, dovrà chiamarsi libro della vita anche la conoscenza della vita naturale.

3. Sono eletti alla grazia alcuni che pure non sono eletti alla vita della gloria, come appare chiaro da ciò che è scritto nel Vangelo [ Gv 6,70 ]: « Non ho forse scelto io voi, i Dodici? eppure uno di voi è un diavolo ».

Ma il libro della vita, come si è detto [ a. prec. ], è l'iscrizione divina degli eletti.

Quindi riguarda anche la vita della grazia.

In contrario:

Il libro della vita è la conoscenza della predestinazione, come si è detto [ a. prec. ].

Ma la predestinazione non riguarda la vita della grazia se non in quanto è ordinata alla gloria: poiché non sono predestinati quelli che hanno la grazia e non giungono alla gloria.

Il libro della vita dunque riguarda soltanto la gloria.

Dimostrazione:

Come si è detto [ a. prec. ], il libro della vita comporta una certa iscrizione e conoscenza di coloro che sono eletti alla vita.

Ora, uno ha bisogno di essere eletto per ciò che non gli compete secondo la sua natura.

E inoltre la funzione per la quale viene eletto ha ragione di fine: infatti un soldato non è arruolato o iscritto per portare le armi, ma per combattere: poiché questo è appunto l'ufficio al quale è ordinata la milizia.

Ora, il fine che trascende la natura è la vita della gloria, come sopra [ q. 12, a. 4; q. 23, a. 1 ] si è detto.

Quindi, a rigore, il libro della vita riguarda la vita della gloria.

Analisi delle obiezioni:

1. La vita divina, anche in quanto è vita gloriosa, è naturale per Dio.

Quindi riguardo a lui non vi è elezione, e per conseguenza neppure un libro della vita.

Infatti non diciamo che un uomo è eletto ad avere i sensi, o a qualcosa di connesso con la sua natura.

2. Ciò chiarisce anche la analisi della seconda obiezione.

Infatti non si dà elezione né libro della vita per ciò che riguarda l'esistenza naturale.

3. La vita della grazia non ha ragione di fine, ma di mezzo al fine.

Quindi non si dice che uno è eletto alla vita della grazia se non in quanto la vita della grazia è ordinata alla gloria.

E per questo motivo coloro che hanno la grazia e non raggiungono la gloria non si dicono eletti semplicemente, ma solo sotto un certo aspetto.

E così pure non si dicono iscritti puramente e semplicemente nel libro della vita, ma solo sotto un certo aspetto, in quanto cioè nel disegno e nella conoscenza di Dio è stabilito che essi abbiano un certo ordine alla vita eterna, in forza della partecipazione alla grazia.

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