Summa Teologica - I |
In 1 Sent., d. 40, q. 1, a. 2, ad 5; q. 3, ad 3; In 3 Sent., d. 31, q. 1, a. 2, sol. 3; In Philipp., c. 4, lect. 1
Pare che nessuno possa essere cancellato dal libro della vita.
1. S. Agostino [ De civ. Dei 20,15 ] dice che « la prescienza di Dio, che non può fallire, è il libro della vita ».
Ma alla previsione di Dio, come anche alla predestinazione, nulla può essere sottratto.
Quindi neanche dal libro della vita uno può essere cancellato.
2. Ciò che si trova in un soggetto segue il modo di essere di quest'ultimo.
Ma il libro della vita è qualcosa di eterno e di immutabile.
Quindi tutto ciò che è in esso non vi si trova temporalmente, ma in maniera immutabile e indelebile.
3. Cancellare è il contrario di scrivere.
Ma nessuno può essere iscritto nuovamente nel libro della vita.
Quindi non può neppure esserne cancellato.
Sta scritto [ Sal 69,29 ]: « Siano cancellati dal libro dei viventi ».
Alcuni sostengono che dal libro della vita nessuno può essere veramente cancellato, ma si usa dire che uno è cancellato secondo l'opinione degli uomini.
Nella Sacra Scrittura infatti si dice comunemente che una cosa accade quando viene a essere conosciuta.
E secondo questo modo di parlare si afferma che alcuni sono iscritti nel libro della vita in quanto gli uomini credono che vi siano iscritti, a motivo dello stato di grazia che al presente scorgono in essi.
Quando però si vede, in questo mondo o nell'altro, che sono decaduti dallo stato di grazia, allora si dice che ne sono cancellati.
E tale cancellazione è spiegata così anche nella Glossa [ ord. ] alle parole del Salmo [ Sal 69,29 ]: « Siano cancellati dal libro dei viventi ».
Ma siccome tra i premi dei giusti viene posto anche quello di non essere cancellato dal libro della vita, secondo il detto dell'Apocalisse [ Ap 3,5 ]: « Il vincitore sarà vestito di bianche vesti, e non cancellerò il suo nome dal libro della vita », e d'altra parte le promesse fatte ai santi non esistono soltanto nell'opinione degli uomini, di conseguenza si può dire che essere cancellato o non essere cancellato dal libro della vita non va riferito soltanto all'opinione degli uomini, ma anche alla realtà.
Il libro della vita, infatti, è l'iscrizione degli esseri destinati alla vita eterna.
Ora, uno può essere ordinato alla vita eterna in due maniere: in forza di una predestinazione divina, e questo ordinamento non può venir meno, e in forza della grazia.
Infatti chiunque ha la grazia, per ciò stesso è degno della vita eterna.
Ma questa ordinazione talora fallisce: poiché alcuni, pur essendo ordinati a motivo della grazia ricevuta a possedere la vita eterna, tuttavia non la raggiungono per il peccato mortale.
Quelli perciò che sono ordinati ad avere la vita eterna in forza della divina predestinazione sono iscritti puramente e semplicemente nel libro della vita: poiché vi sono iscritti come persone che avranno la vita eterna in se stessa.
E questi non saranno mai cancellati dal libro della vita.
Quelli invece che sono ordinati a possedere la vita eterna non per divina predestinazione, ma solo in forza della grazia, non vengono detti iscritti nel libro della vita puramente e semplicemente, ma solo in un certo senso: in quanto cioè iscritti come chiamati ad avere la vita eterna non in se stessa, ma nella sua causa.
E questi ultimi possono essere cancellati dal libro della vita: non nel senso che tale cancellazione si riferisca alla conoscenza di Dio, come se Dio prima conoscesse una cosa e poi non la conoscesse più, ma relativamente alla cosa conosciuta, vale a dire in quanto Dio sa che uno prima era ordinato alla vita eterna e poi non lo è più, per aver perduto la grazia.
1. La cancellazione [ che si può verificare ] nel libro della vita non va riferita alla prescienza [ divina ], come se in Dio avvenisse un mutamento, ma alle persone preconosciute, che possono cambiare, come si è spiegato [ nel corpo ].
2. Sebbene le cose esistano in Dio in maniera immutabile, in se stesse sono mutevoli.
E a questa mutabilità si riferisce l'essere cancellati dal libro della vita.
3. Come si dice che uno è cancellato dal libro della vita, così si può dire che vi è nuovamente iscritto: o secondo l'opinione degli uomini, o in quanto comincia, per la grazia, ad avere nuovamente ordine alla vita eterna.
E tutto ciò cade anche sotto la conoscenza divina, ma non come cosa nuova.
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