Summa Teologica - I |
II-II, q. 152, a. 3, ad 3; In 1 Sent., d. 42, q. 2, a. 2; C. G., II, c. 25; De Pot., q. 1, a. 3, ad 9; Quodl., 5, q. 2, a. 1; In 6 Ethic., lect. 2
Pare che Dio possa fare che le cose passate non siano state.
1. Ciò che è impossibile di per sé è più impossibile di ciò che è impossibile accidentalmente.
Ora, Dio può fare ciò che è impossibile di per sé, come dare la vista a un cieco o risuscitare un morto.
Quindi molto più Dio può fare ciò che è impossibile accidentalmente.
Ma che le cose passate non siano state è impossibile accidentalmente: è infatti impossibile accidentalmente che Socrate non corra per il fatto che [ ormai ] è una cosa passata.
Quindi Dio può far sì che le cose passate non siano state.
2. Ciò che Dio ha potuto lo può ancora, perché la sua potenza non è diminuita.
Ma Dio, prima che Socrate corresse, poteva far sì che non corresse.
Quindi, dopo che ha corso, Dio può far sì che non abbia corso.
3. La carità è una virtù più grande della verginità.
Ma Dio può ripristinare la carità perduta.
Quindi anche la verginità.
E così può far sì che una donna che fu violata non sia stata violata.
Dice S. Girolamo [ Epist. 22 ]: « Dio, pur potendo tutto, non può rendere inviolata una donna violata ».
Quindi per la stessa ragione non può fare in modo che qualsiasi altro evento passato non sia avvenuto.
Abbiamo detto sopra [ a. prec.; q. 7, a. 2, ad 1 ] che nell'onnipotenza di Dio non rientra ciò che implica contraddizione.
Ora, che le cose passate non siano avvenute implica contraddizione.
Come infatti è contraddittorio il dire che Socrate siede e che non siede, così è contraddittorio dire che stette seduto e che non stette seduto.
Ma dire che stette seduto è dire che la cosa è avvenuta; dire invece che non stette seduto è affermare che la cosa non è avvenuta.
Quindi che le cose passate non siano state non soggiace alla divina potenza.
Ed è quanto afferma S. Agostino [ Contra Faustum 26,5 ]: « Chiunque dice così: Se Dio è onnipotente faccia sì che le cose avvenute non siano avvenute, non si accorge che dice questo: Se Dio è onnipotente, faccia sì che ciò che è vero, per il fatto stesso che è vero, sia falso ».
E anche il Filosofo [ Ethic. 6,2 ] dice che « di una sola capacità è privo Dio: di far sì che non sia avvenuto ciò che è avvenuto ».
1. Sebbene sia vero che, a considerare la cosa [ passata ], p. es. il correre di Socrate, in se stessa, il suo non essere avvenuta risulta impossibile accidentalmente, tuttavia se si considera la cosa passata in quanto passata, allora il suo non essere avvenuta risulta impossibile non solo di per sé, ma assolutamente, implicando contraddizione.
È quindi più impossibile della risurrezione di un morto, che non implica contraddizione, ma è detta impossibile relativamente a una certa potenza, cioè a quella naturale.
Questi impossibili, infatti, rientrano nella potenza di Dio.
2. Come Dio, data la perfezione della sua potenza, può tutto meno alcune cose che non gli sono sottoposte perché fuori della categoria dei possibili, così, data l'invariabilità della sua potenza, ciò che poté fare lo può fare ancora; però certe cose che una volta, quando erano da farsi, ebbero la natura di possibili, ora che sono fatte non l'hanno più.
E di tali cose si dice che Dio non le può fare, poiché non possono essere fatte.
3. Dio può togliere ogni corruzione di mente e di corpo da una donna violata, ma non può distruggere il fatto che sia stata violata.
Come neanche può fare che un peccatore non abbia peccato e non abbia perduta la carità.
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