Summa Teologica - I |
In 1 Sent., d. 21, q. 1, a. 3; In Matth., c. 11
Pare che una voce esclusiva possa essere aggiunta a un termine personale, anche se il predicato è comune.
1. Il Signore parlando al Padre dice [ Gv 17,3 ]: « Affinché conoscano te, solo vero Dio ».
Quindi solo il Padre è il vero Dio.
2. È detto nel Vangelo [ Mt 11,27 ]: « Nessuno conosce il Figlio se non il Padre », il che è come dire: solo il Padre conosce il Figlio.
Ma conoscere il Figlio è una proprietà comune [ a tutta la divinità ].
Quindi vale la conclusione precedente.
3. La voce esclusiva non esclude quanto è racchiuso nel concetto stesso del termine a cui si unisce: per cui non ne esclude né la parte, né l'universale.
Infatti se dico: solo Socrate è bianco, non posso concludere: dunque la sua mano non è bianca, oppure: dunque l'uomo non è bianco.
Ora, una persona è inclusa nel concetto dell'altra: il Padre, p. es., nel concetto del Figlio e viceversa.
Quindi, per il fatto che si dice: il solo Padre è Dio non si esclude il Figlio o lo Spirito Santo.
E così Pare che questo modo di esprimersi sia legittimo.
4. Inoltre la Chiesa canta: « Tu solo l'altissimo, Gesù Cristo ».
L'espressione, solo il Padre è Dio può essere spiegata in due maniere, cioè: il Padre è Dio, oppure: nessun altro fuorché il Padre è Dio.
Ma questa seconda espressione è falsa: poiché il Figlio, che pure è Dio, è distinto dal Padre.
Quindi anche la proposizione: solo il Padre è Dio è falsa.
E lo stesso si dica di altre proposizioni simili.
L'espressione: solo il Padre è Dio può essere intesa in più modi.
Se l'aggettivo solo afferma la solitudine del Padre, la proposizione è falsa, perché allora tale aggettivo è preso in senso categorematico [ cf. a. 3 ].
- Se invece è preso in senso sincategorematico, allora l'espressione può essere di nuovo intesa in vari modi.
Se [ solo ] esclude altri dalla partecipazione della forma del soggetto, allora [ la proposizione solo il Padre è Dio ] è vera, così da risultarne questo significato: colui con il quale nessun altro è Padre, è Dio.
E così la spiega S. Agostino [ De Trin. 6,7 ] quando afferma: « Diciamo solo il Padre non perché sia separato dal Figlio o dallo Spirito Santo, ma perché, dicendo così, vogliamo intendere che essi insieme con lui non sono il Padre ».
Tuttavia nel modo comune di parlare non si dà questo senso, a meno che non si sottintenda qualcosa, come se si dicesse: colui che solo è detto Padre, è Dio.
Nel suo significato proprio invece [ l'aggettivo solo ] esclude altri dal partecipare al [ medesimo ] predicato.
E presa così la proposizione è falsa se esclude un altro al maschile [ alium ]; è vera invece se esclude altro al neutro [ aliud ]: poiché il Figlio è un altro rispetto al Padre, ma non un'altra cosa.
E lo stesso si dica dello Spirito Santo.
Tuttavia, come si è detto [ a. prec., ad 2 ], siccome l'aggettivo solo propriamente riguarda il soggetto, esso tende a escludere più alius che aliud.
Per cui un tale modo di dire non va generalizzato, ma piamente spiegato se si trova in qualche testo autentico della Scrittura.
1. L'espressione te solo vero Dio non va intesa del solo Padre, ma di tutta la Trinità, come spiega S. Agostino [ De Trin. 6,9.10 ].
- Oppure, se viene intesa della persona del Padre, non esclude le altre persone, data l'unità dell'essenza: cioè quel solo esclude, come si è detto [ nel corpo ], solamente aliud [ al neutro, cioè un'altra cosa ].
2. Altrettanto si dica a proposito della seconda obiezione.
Data infatti l'unità dell'essenza, quando si dice qualcosa di essenziale del Padre non si esclude il Figlio, né lo Spirito Santo.
- Si deve però badare che nel testo riferito il termine nessuno, contrariamente a quanto potrebbe far credere la parola, non equivale a nessun uomo ( poiché in tal caso non ci sarebbe motivo di eccettuare la persona del Padre ): invece, secondo l'uso ordinario della lingua, esso è preso in senso distributivo per qualunque natura razionale.
3. Una voce esclusiva non esclude le varie cose che rientrano nel concetto del termine a cui si unisce purché esse, come le parti e l'universale, non differiscano quanto al soggetto.
Ma il Figlio e il Padre sono due soggetti distinti: quindi il paragone non regge.
4. Non si dice in modo assoluto che solo il Figlio è l'altissimo, ma che è « il solo altissimo con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre ».
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