Summa Teologica - I |
In 1 Sent., d. 19, q. 3, a. 2; C. G., IV, c. 9; In Ioan., c. 10, lect. 6; c. 16, lect. 7
Pare che il Figlio non sia nel Padre, e viceversa [ che il Padre non sia nel Figlio ].
1. Il Filosofo [ Phys. 4,3 ] enumera otto modi secondo cui una cosa può essere in un'altra; e secondo nessuno di essi il Figlio è nel Padre o viceversa, come si può vedere percorrendoli a uno a uno.
Quindi il Figlio non è nel Padre, né il Padre nel Figlio.
2. Nessuna cosa si trova in quella da cui è uscita.
Ma il Figlio da tutta l'eternità è uscito dal Padre, come dice la Scrittura [ Mi 5,1 ]: « La sua uscita è dall'antichità, dai giorni più remoti ».
Quindi il Figlio non è nel Padre.
3. Due opposti non si trovano l'uno nell'altro.
Ma il Padre e il Figlio sono opposti relativamente.
Quindi uno non può essere nell'altro.
È detto nel Vangelo [ Gv 14,10 ]: « Io sono nel Padre, e il Padre è in me ».
Nel Padre e nel Figlio si devono considerare tre cose, cioè l'essenza, la relazione e l'origine; e secondo ognuna di esse il Figlio è nel Padre e viceversa.
Il Padre è nel Figlio secondo l'essenza, perché il Padre è la sua essenza, e senza trasmutarsi comunica questa sua essenza al Figlio; essendo dunque l'essenza del Padre nel Figlio, ne segue che anche il Padre è nel Figlio.
E così pure il Figlio è nel Padre, dato che il Figlio è la sua propria essenza che è nel Padre.
E ciò corrisponde a quanto insegna S. Ilario [ De Trin. 5,37s. ]: « L'immutabile Iddio segue, per così dire, la sua natura, generando un altro Dio immutabile.
Quindi possiamo riconoscere come sussistente in quest'ultimo la natura divina, trovandosi Dio in Dio ».
- Anche secondo le relazioni è chiaro che uno degli opposti relativi è concettualmente nell'altro.
- Così pure secondo l'origine è evidente che la processione del verbo intelligibile non passa all'esterno, ma [ il verbo ] resta nell'intelletto che lo esprime.
E anche ciò che è espresso mediante il verbo è contenuto nel verbo.
- E le stesse ragioni valgono per lo Spirito Santo.
1. Ciò che si trova nelle creature non basta a dare un'idea esatta delle realtà divine.
Quindi secondo nessuno dei modi che il Filosofo enumera il Figlio è nel Padre, o viceversa.
Il modo che più si avvicina, tuttavia, è quello secondo cui si dice che una cosa è nel principio originante: però nelle creature manca sempre l'unità di essenza tra il principio e ciò che deriva da tale principio.
2. L'uscita del Figlio dal Padre avviene secondo una processione immanente, come quella del verbo interiore che sgorga dal cuore e rimane in esso.
Quindi in Dio questa uscita ha luogo soltanto secondo la distinzione delle relazioni, non secondo una qualche distanza essenziale.
3. Il Padre e il Figlio si oppongono per le loro relazioni, non per la loro essenza.
Tuttavia, come si è detto [ nel corpo ], anche gli opposti relativi si trovano l'uno nell'altro.
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