Summa Teologica - I |
In 2 Sent., d. 1, q. 1, a. 3, ad 5; a. 4, ad 4; De Pot., q. 3, a. 8; In 7 Metaph., lect. 7
Pare che nelle opere della natura e dell'arte si nasconda un atto creativo.
1. In ogni opera della natura e dell'arte viene prodotta una forma.
Ma questa non può derivare da qualche altro elemento, dato che non è composta di materia.
Quindi è prodotta dal nulla.
E così ogni operazione della natura e dell'arte implica una creazione.
2. L'effetto non può essere maggiore della sua causa.
Ora, negli esseri naturali non troviamo ad agire altro che forme accidentali attive o passive.
Quindi la forma sostanziale non deriva dalle operazioni della natura.
Non rimane quindi che pensare a una creazione.
3. La natura porta a produrre esseri a sé consimili.
Ma si trovano in natura degli esseri che non sono prodotti da esseri consimili, come è evidente nel caso di quegli animali che nascono dalla putrefazione.
Quindi la loro forma non deriva dalla natura, ma da una creazione.
4. Ciò che non viene creato non è una creatura.
Se dunque in ciò che è prodotto dalla natura non interviene anche la creazione, ne segue che quanto la natura produce non è una creatura.
Il che è eretico.
S. Agostino [ De Gen. ad litt. 5, cc. 11,20 ] distingue dalla creazione l'opera di propagazione, che è un'opera della natura.
La presente argomentazione è sorta a motivo delle forme.
Le quali, secondo alcuni, non sarebbero causate dalla natura, ma esisterebbero già prima nella materia, standovi come nascoste.
- E l'idea nacque in essi dal non aver avuto la nozione esatta di materia, poiché non sapevano distinguere tra la potenza e l'atto: e così, poiché le forme preesistono potenzialmente nella materia, le considerarono come preesistenti puramente e semplicemente.
Altri invece ritennero che le forme venissero date o causate per creazione da una causa trascendente.
E secondo questa opinione a ogni opera della natura corrisponderebbe un atto creativo.
- Ma ciò dipende dall'ignoranza della vera nozione di forma.
Essi infatti non consideravano il fatto che la forma di un corpo fisico non è una realtà sussistente, ma è solo il [ costitutivo ] per mezzo del quale una cosa sussiste: per cui, siccome l'essere prodotto o creato non appartiene propriamente che a una realtà sussistente, come si è dimostrato in precedenza [ a. 4 ], alle forme non si addice di essere prodotte o create, ma solo di essere concreate.
Ciò che invece propriamente viene prodotto da una causa naturale è il composto, che viene formato dalla materia.
Quindi nelle opere della natura non si nasconde una creazione, ma questa è presupposta alla causalità della natura.
1. Le forme incominciano a essere attuali nel momento in cui sono prodotti i composti: ciò però non significa che esse vengano prodotte direttamente, ma solo indirettamente.
2. Le qualità attive agiscono nella natura in virtù delle forme sostanziali.
Quindi un agente naturale produce un essere che gli assomiglia non solo per le qualità, ma anche per la specie.
3. Per la generazione degli animali imperfetti basta quella causa universale che è la virtù dei cieli, alla quale tali animali si assimilano secondo una somiglianza non specifica, ma per così dire analogica: non è dunque necessario ritenere che le loro forme siano create da una causa trascendente.
Invece per la generazione degli animali perfetti non basta una causa universale, ma si richiede una causa propria, che è il generante univoco.
4. Le operazioni della natura presuppongono sempre delle cause create: e così anche le realtà prodotte dalla natura sono chiamate creature.
Indice |