Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se esista un mondo solo

De Pot., q. 3, a. 16, ad 1; In 12 Metaph., lect. 10; In 1 De caelo, lect. 16 sqq.

Pare che non esista un mondo solo, ma più mondi.

Infatti:

1. S. Agostino [ Lib. LXXXIII quest. 46 ] osserva che è irragionevole dire che Dio ha creato senza motivo.

Ma per lo stesso motivo per cui ha creato un mondo ne poté anche creare molti, dal momento che la sua potenza non è limitata alla creazione di un mondo soltanto, ma e infinita, come si disse [ q. 25, a. 2 ].

Quindi Dio ha prodotto diversi mondi.

2. La natura tende a produrre l'effetto migliore, quindi molto di più Dio.

Ma è meglio che esistano più mondi che uno solo: infatti parecchi beni sono meglio che pochi beni.

Quindi da Dio sono stati creati più mondi.

3. Tutto ciò che ha la forma nella materia può essere moltiplicato numericamente, pur nell'ambito della medesima specie: poiché la molteplicità numerica dipende dalla materia.

Ora, il mondo ha la forma nella materia: come infatti quando dico uomo indico la forma, e quando dico quest'uomo indico quella forma nella materia, cosi quando si dice mondo si indica la forma, quando invece si dice questo mondo si indica la forma nella materia.

Quindi nulla impedisce che vi siano più mondi.

In contrario:

Nel Vangelo [ Gv 1,10 ] si legge: « Il mondo fu fatto per mezzo di Lui », dove "mondo" è nominato al singolare, come per dire che esiste un mondo soltanto.

Dimostrazione:

L'ordine stesso esistente nelle cose create da Dio manifesta l'unità del mondo.

Infatti si afferma che questo mondo e unico per un'unità di ordine, data la coordinazione esistente tra gli uni e gli altri esseri.

E realmente tutte le cose che derivano da Dio dicono ordine le une alle altre, e a Dio stesso, come sopra abbiamo spiegato [ q. 11, a. 3; q. 21, a. 1, ad 3 ].

Quindi è necessario che tutte le cose appartengano a un unico mondo.

E per questo motivo poterono ammettere una pluralità di mondi soltanto coloro che non ritenevano come causa del mondo una qualche sapienza ordinatrice, ma il caso; come Democrito, il quale affermò che dalla combinazione degli atomi erano stati prodotti questo e altri infiniti mondi [ cf. Phys. 3,4; 8,1 ].

Analisi delle obiezioni:

1. Il mondo è uno perché tutte le cose devono tendere a un unico fine con un unico ordine.

Cosi Aristotele [ Met. 12,10 ] poté dimostrare l'unicità del Dio che governa in base all'unità dell'ordine che regna nelle cose.

E Platone [ Timaeus 6 ] dall'unicità dell'esemplare dedusse l'unicità del mondo che lo rispecchia.

2. Nessuna causa agente ha di mira come fine la pluralità materiale: poiché la pluralità materiale [ o numerica ] non ha un limite fisso, ma di per se tende all'infinito; e l'infinito e incompatibile con la nozione di fine.

Ora, quando si dice che più mondi sono meglio di uno solo, l'affermazione riguarda la molteplicità materiale.

Ma un meglio di questo genere non può essere nell'intenzione di Dio nell'atto di causare: poiché per lo stesso motivo, se ne avesse fatti due, si potrebbe dire che era meglio che ne avesse fatti tre; e cosi via all'infinito.

3. Il mondo attuale e costituito dalla totalità della materia.

Infatti non e possibile che esista una terra diversa da questa nostra: perche tutto questo elemento sarebbe naturalmente portato al nostro centro, dovunque si trovasse.

E lo stesso motivo vale per gli altri corpi che formano le varie parti del mondo.

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