Summa Teologica - I |
In 1 Sent., d. 3, expos. 2; De Pot., q. 9, a. 9
Pare che l'immagine di Dio non si trovi in ogni singolo uomo.
1. L'Apostolo [ 1 Cor 11,7 ] scrive che « l'uomo è immagine di Dio, la donna invece è immagine dell'uomo ».
Poiché dunque la donna è un individuo della specie umana, non ogni individuo è immagine di Dio.
2. Dice pure l'Apostolo [ Rm 8,29 ]: « Quelli che Dio da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo ».
Ma non tutti gli uomini sono predestinati.
Quindi non tutti hanno la conformità dell'immagine.
3. La somiglianza è l'elemento essenziale dell'immagine, come si è già detto [ a. 1 ].
Ma l'uomo col peccato diviene dissimile da Dio.
Quindi perde l'immagine di Dio.
Sta scritto [ Sal 39,7Vg ]: « L'uomo passa come un'immagine ».
Essendo l'uomo a immagine di Dio per la sua natura intellettiva, egli raggiungerà il grado massimo in questa sua somiglianza nell'atto in cui la natura intellettiva può massimamente imitare Dio.
Ora, la natura intellettiva imita Dio al massimo grado quanto al fatto che Dio conosce e ama se stesso.
Quindi l'immagine di Dio nell'uomo può essere considerata sotto tre aspetti.
Primo, in quanto l'uomo ha un'attitudine naturale a conoscere e ad amare Dio: e questa attitudine si trova nella natura stessa della mente, che è comune a tutti gli uomini.
Secondo, in quanto l'uomo conosce e ama Dio in maniera attuale o abituale, però non in modo perfetto: e questa è l'immagine dovuta alla conformità della grazia.
Terzo, in quanto l'uomo conosce e ama Dio in maniera attuale e perfetta: e questa è l'immagine secondo la somiglianza della gloria.
Quindi, commentando il versetto del Salmo [ Sal 4,7 ]: « Risplende su di noi, Signore, la luce del tuo volto », la Glossa [ ord. ] distingue tre immagini, e cioè di creazione, di ricreazione e di somiglianza.
- La prima immagine dunque si trova in tutti gli uomini, la seconda nei soli giusti, la terza nei soli beati.
1. Sia nell'uomo che nella donna si trova l'immagine di Dio quanto all'elemento principale che la costituisce, cioè quanto alla natura intellettiva.
Quindi la Genesi, dopo aver detto che « lo creò a immagine di Dio », soggiunge: « maschio e femmina li creò »; e dice li al plurale, come osserva S. Agostino [ De Gen. ad litt. 3,22.34 ], perché non si pensasse che i due sessi siano stati uniti in un solo individuo.
Se però consideriamo certi aspetti secondari, allora l'immagine di Dio che è nell'uomo non è nella donna: l'uomo, p. es., è principio e fine della donna, come Dio è principio e fine di tutta la creazione.
Quindi l'Apostolo [ 1 Cor 11,7ss ], dopo aver detto che « l'uomo è immagine e gloria di Dio, la donna invece è gloria dell'uomo », mostra la ragione delle sue parole continuando: « infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo ».
2, 3. Le argomentazioni valgono per quell'immagine che è fondata sulla conformità della grazia e della gloria.
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