Salmi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Preghiera della sera |
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1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di Davide. | ||||
2 Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia: dalle angosce mi hai liberato; pietà di me, ascolta la mia preghiera. |
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3 Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? Perché amate cose vane e cercate la menzogna? |
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4 Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele: il Signore mi ascolta quando lo invoco. |
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5 Tremate e non peccate, sul vostro giaciglio riflettete e placatevi. |
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6 Offrite sacrifici di giustizia e confidate nel Signore. |
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7 Molti dicono: « Chi ci farà vedere il bene? ». Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. |
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8 Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento. |
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9 In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare. |
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Indice |
4,1 | Intensa preghiera individuale, che esprime gratitudine per la salvezza ricevuta. Quanti esitano ad abbandonarsi in Dio e si affidano invece agli idoli ( vi allude il v. 3: cose vane ) sono esortati a rinnovare la fiducia nel Signore che fa prodigi per il suo fedele ( v. 4 ). Nei titoli del Salterio è frequente l'espressione Al maestro del coro. Potrebbe trattarsi di colui che, nel tempio, aveva l'incarico di dirigere il canto. Salmo di fiducia e di gratitudine verso Dio, da cui solo viene la felicità. I v 5 e v 9 ne fanno una preghiera della sera. |
4,3 | duri di cuore: con i LXX; il TM ( mal diviso ) ha: « la mia gloria è oltraggiata ». |
4,5 | placatevi: BJ traduce: « fate silenzio ». Testo oscuro, forse corrotto; nessuna correzione si impone. Il senso generale è che bisogna temere di offendere Dio e pregarlo nella calma e nel silenzio dell'adorazione. |
4,7 | la luce del tuo volto: espressione biblica, frequente nel salterio, della benevolenza di Dio o dei re. La « faccia » è l'aspetto esteriore di una cosa ( Sal 104,30; Gen 2,6 ) o di un uomo, di cui rende visibili i pensieri e i sentimenti ( Gen 4,5; Gen 31,2; ecc. ). Essa può dunque designare la persona dell'uomo ( « la mia faccia » = io; cf. Sal 42,6.12; Sal 43,5; ecc. ) e la sua presenza; è usata specialmente a proposito di Dio che si rivolge all'uomo. Poiché è impossibile all'uomo vedere Dio ( Es 33,20+; Es 34,29-35 ), Dio « fa splendere la luce della sua faccia » ( cf. Sal 31,17; Sal 44,4; Sal 80,4 ), ma solo in senso attenuato. Bisogna intendere nello stesso modo i passi in cui l'uomo cerca Dio ( Sal 24,6; Sal 27,8+; Gb 33,26; Am 5,4+ ) o lo contempla ( Sal 11,7+; Sal 42,3 ). La traduzione dei LXX e di volg.: « la luce della tua faccia è sigillata ( o: impressa ) su di noi » è stata interpretata dell'anima creata a immagine di Dio e segnata con il sigillo battesimale, che fa del cristiano un « figlio della luce » ( Lc 16,8; Gv 8,12+; 1 Ts 5,5; Ef 5,8 ). |