Summa Teologica - I

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Articolo 1 - Se il primo uomo sia stato creato in grazia

In 2 Sent., d. 20, q. 2, a. 3; d. 29, a. 2; De Malo, q. 4, a. 2, ad 22

Pare che il primo uomo non sia stato creato in grazia.

Infatti:

1. L'Apostolo [ 1 Cor 15,45 ] così distingue Adamo da Cristo: « Il primo Adamo divenne un essere vivente; l'ultimo divenne spirito datore di vita ».

Ma lo spirito diviene datore di vita mediante la grazia.

Quindi soltanto Cristo ebbe il privilegio di essere creato in grazia.

2. S. Agostino [ De quaest. Vet. et Novi Test. 123 ] scrive che « Adamo non possedeva lo Spirito Santo ».

Ma chi ha la grazia possiede lo Spirito Santo.

Quindi Adamo non fu creato in grazia.

3. Altrove [ De corrept. et gratia 10.26 ] S. Agostino fa osservare che « Dio volle disporre la vita degli angeli e degli uomini in maniera da mostrare prima quello che in essi poteva il libero arbitrio, e in seguito quello che poteva il beneficio della sua grazia e il giudizio della sua giustizia ».

Quindi egli dapprima creò l'uomo e l'angelo nella sola naturale libertà di arbitrio, e in seguito conferì loro la grazia.

4. Il Maestro delle Sentenze [ 2,24 ] afferma che « nella creazione fu dato all'uomo un aiuto sufficiente per non cadere, ma non per progredire ».

Ma chiunque ha la grazia può progredire mediante il merito.

Quindi il primo uomo non fu creato in grazia.

5. Perché si possa ricevere la grazia è necessario il consenso da parte di chi la riceve: infatti allora si compie una specie di matrimonio spirituale tra Dio e l'anima.

Ma il consenso alla grazia suppone che uno già esista.

Quindi il primo uomo non fu creato in grazia.

6. È più distante la natura dalla grazia che la grazia dalla gloria, la quale non è altro che un coronamento della grazia.

Ma nell'uomo la grazia ha preceduto la gloria.

A maggior ragione dunque la natura dovette precedere la grazia.

In contrario:

L'uomo e l'angelo si trovano nelle medesime condizioni in rapporto alla grazia.

Ma l'angelo fu creato in grazia: poiché, al dire di S. Agostino [ De civ. Dei 12,9 ], « Dio simultaneamente produceva in essi la natura ed elargiva la grazia ».

Per conseguenza anche l'uomo fu creato in grazia.

Dimostrazione:

Alcuni ritengono che il primo uomo non fu creato in grazia, tuttavia ebbe il conferimento di essa prima del peccato: infatti numerosi testi di Santi [ Dottori ] attribuiscono la grazia all'uomo nello stato di innocenza.

Ma in realtà, come altri pensano, l'integrità stessa di quello stato primitivo nel quale Dio aveva creato l'uomo, secondo il detto della Scrittura [ Qo 7,29 ]: « Dio ha fatto l'uomo retto », esigeva che questi fosse creato in grazia sin dall'inizio.

Questa integrità infatti consisteva nella subordinazione della ragione a Dio, delle facoltà inferiori alla ragione e del corpo all'anima.

Ma la prima di queste subordinazioni era causa della seconda e della terza: fino a che infatti la ragione fosse rimasta subordinata a Dio, anche le facoltà inferiori sarebbero rimaste sottoposte ad essa, come fa osservare S. Agostino [ De civ. Dei 13,13 ].

Ora, è evidente che la subordinazione del corpo all'anima e delle facoltà inferiori alla ragione non era dovuta alla natura: altrimenti sarebbe rimasta anche dopo il peccato, poiché le doti naturali sono rimaste anche nei demoni dopo il peccato, come afferma Dionigi [ De div. nom. 4 ].

È chiaro quindi che anche la prima subordinazione, cioè la subordinazione della ragione a Dio, non dipendeva esclusivamente dalla natura, ma dal dono soprannaturale della grazia.

Infatti è impossibile che l'effetto sia superiore alla causa.

Quindi S. Agostino [ De civ. Dei 13,13 ] scrive che, « non appena compiuta la trasgressione del precetto, venuta loro a mancare la grazia, si vergognarono della nudità del loro corpo: sentirono infatti il moto della loro carne disobbediente, quale castigo proporzionato alla loro disobbedienza ».

Dalla qual cosa si comprende che, essendo l'obbedienza della carne allo spirito venuta a mancare con la sottrazione della grazia, era in forza della grazia presente nell'anima che le facoltà inferiori erano sottomesse allo spirito.

Analisi delle obiezioni:

1. L'Apostolo usa quell'espressione per indicare che a un corpo spirituale è contrapposto un corpo animale: infatti la vita spirituale del corpo ha avuto inizio in Cristo, il quale è « il primogenito di coloro che risuscitano dai morti » [ Col 1,18 ], come la vita del corpo animale ebbe inizio con Adamo.

Quindi dalle parole dell'Apostolo non si può dedurre che Adamo non sia stato spirituale quanto all'anima, ma che non fu spirituale quanto al corpo.

2. Come dice S. Agostino nello stesso luogo, non si nega che lo Spirito Santo sia stato presente in qualche modo in Adamo come negli altri giusti, ma si dice che « non era in lui come ora è nei fedeli », i quali sono ammessi al possesso dell'eredità eterna subito dopo la morte.

3. Da quel passo di S. Agostino non si deve concludere che l'angelo e l'uomo, prima di ricevere la grazia, siano stati creati nella [ sola ] naturale libertà di arbitrio, ma che Dio volle mostrare ciò che poteva in essi il libero arbitrio prima che fossero confermati in grazia, e ciò che in seguito loro apportò la grazia confermante.

4. Il Maestro [ delle Sentenze ] parla secondo l'opinione di quanti ritenevano che l'uomo fu creato non in grazia, ma solo nello stato di natura.

- O si potrebbe dire che, sebbene l'uomo sia stato creato in grazia, tuttavia la capacità di merito non gli derivò dalla creazione della sua natura, ma dal sopraggiungere della grazia.

5. Essendo il moto della volontà istantaneo, nulla impedisce che il primo uomo abbia acconsentito alla grazia anche nel primo istante della sua creazione.

6. Noi meritiamo la gloria operando nello stato di grazia, ma non possiamo meritare la grazia con un atto di ordine naturale.

Per cui non è la stessa cosa.

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