Summa Teologica - I

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Articolo 1 - Se l'angelo possa illuminare l'uomo

C. G., III, c. 81; De Verit., q. 11, a. 3; De Malo, q. 16, a. 12; Quodl., 9, q. 4, a. 5

Pare che l'angelo non possa illuminare l'uomo.

Infatti:

1. L'uomo è illuminato mediante la fede: per questo Dionigi [ De eccl. hier. 2,1 ] attribuisce l'illuminazione al battesimo, che è il sacramento della fede.

Ma la fede proviene immediatamente da Dio, secondo l'insegnamento di S. Paolo [ Ef 2,8 ]: « Per grazia siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio ».

Quindi l'uomo non è illuminato dagli angeli, ma immediatamente da Dio.

2. Così la Glossa [ ord. ] commenta le parole di S. Paolo [ Rm 1,19 ]: « Dio lo ha loro manifestato »: « Non soltanto la ragione naturale fu utile perché le cose divine fossero manifestate agli uomini, ma Dio stesso le rivelò loro mediante l'opera sua », cioè mediante la creatura.

Ma tanto la ragione naturale quanto la creatura procedono entrambe immediatamente da Dio.

Quindi Dio illumina l'uomo immediatamente.

3. Chiunque è illuminato sa di essere illuminato.

Ma gli uomini non hanno coscienza di essere illuminati dagli angeli.

Quindi non sono illuminati da essi.

In contrario:

Dionigi [ De cael. hier. 4,2 ] prova che le rivelazioni delle cose divine giungono all'uomo attraverso gli angeli.

Ma tali rivelazioni sono illuminazioni, come si è visto sopra [ q. 106, a. 1; q. 107, a. 2 ].

Quindi gli uomini sono illuminati dagli angeli.

Dimostrazione:

L'ordine stabilito dalla divina provvidenza vuole, come si è visto sopra [ q. 109, a. 2; q. 110, a. 1 ], che gli esseri inferiori siano sotto l'influsso degli esseri superiori: come quindi gli angeli di grado inferiore sono illuminati da quelli di grado superiore, così gli uomini, che sono inferiori agli angeli, sono da essi illuminati.

Però il modo di queste due illuminazioni è in parte simile e in parte diverso.

Infatti, come si è detto precedentemente [ q. 106, a. 1 ], si ha l'illuminazione, che è una manifestazione della verità divina, sotto due aspetti: in quanto l'intelletto inferiore è corroborato dall'influsso di quello superiore e in quanto le specie intelligibili, presenti nell'intelletto superiore, vengono offerte all'intelletto inferiore in modo adatto alle sue capacità.

E negli angeli ciò si verifica per il fatto che l'angelo superiore, come si è visto [ q. 106, a. 1 ], suddivide la verità, da lui concepita in tutta la sua universalità, secondo le capacità dell'angelo inferiore.

Ora, l'intelletto umano non può afferrare la nuda verità intelligibile, poiché gli è connaturale intendere mediante il ricorso ai fantasmi, come si disse [ q. 84, a. 7 ].

Quindi la verità intelligibile è presentata dagli angeli all'uomo sotto immagini sensibili, secondo quanto dice Dionigi [ De cael. hier. 1,2 ]: « È impossibile che rifulga a noi il raggio divino se non è avvolto dalla varietà dei sacri veli ».

Quanto invece all'altro aspetto è certo che l'intelletto umano, data la sua inferiorità, riceve un aiuto dall'influsso dell'intelletto angelico.

Secondo questi due aspetti dunque va intesa l'illuminazione dell'uomo da parte degli angeli.

Analisi delle obiezioni:

1. Alla fede concorrono due cose.

Primo, un abito intellettivo che rende l'intelletto disposto a obbedire alla volontà protesa verso la verità divina.

Infatti l'intelletto aderisce alle verità di fede non perché è convinto dalla ragione, ma perché è sotto il comando della volontà; come scrive S. Agostino [ In Ioh. ev. tract. 26 ]: « Nessuno crede se non perché lo vuole ».

E sotto questo aspetto la fede proviene solo da Dio.

- Secondo, per la fede si esige che le verità da credere siano proposte a chi deve credere.

E in ciò interviene l'opera dell'uomo poiché, come dice S. Paolo [ Rm 10,17 ], « la fede viene dalla predicazione », ma principalmente intervengono gli angeli, poiché è mediante il loro ministero che vengono rivelate all'uomo le verità divine.

Gli angeli quindi cooperano all'illuminazione che viene dalla fede.

- Si osservi tuttavia che l'uomo è illuminato dagli angeli non solo sulle verità da credere, ma anche sulle azioni da compiere.

2. La ragione naturale, che proviene immediatamente da Dio, può essere corroborata per mezzo degli angeli nella maniera sopra indicata [ nel corpo ].

- Parimenti, dalle specie intelligibili derivate dalle creature si potrà ricavare una verità intelligibile tanto più alta quanto più l'intelletto umano sarà forte.

E così l'uomo può essere aiutato dagli angeli nel raggiungere più perfettamente la conoscenza di Dio attraverso le creature.

3. L'operazione intellettuale e l'illuminazione possono venire considerate da due lati.

Primo, dalla parte dell'oggetto conosciuto: e da questo lato chiunque intende o è illuminato sa di intendere o di essere illuminato, poiché sa che l'oggetto gli è manifesto.

Secondo, dalla parte del principio conoscitivo: e da questo lato non chiunque intende una verità sa che cosa sia l'intelletto, che è il principio dell'operazione intellettuale.

E similmente non chiunque è illuminato da un angelo sa di essere illuminato da lui.

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