Summa Teologica - I-II |
Pare che gli animali bruti possano comandare.
1. Secondo Avicenna [ De anima 1,5 ] « la virtù che comanda il moto è nell'appetito, e la virtù che lo esegue è nei muscoli e nei nervi ».
Ora, sia l'una che l'altra virtù si trova nei semplici animali.
Quindi negli animali bruti non manca il comando.
2. È essenziale al concetto di servo il sottostare al comando.
Ma il corpo, al dire di Aristotele [ Polit. 1,2 ], sta all'anima come il servo al padrone.
Quindi anche negli animali bruti, che sono composti di anima e di corpo, il corpo subisce il comando dell'anima.
3. Mediante il comando l'uomo si slancia verso l'operazione.
Ma « l'impulso verso l'operazione si trova anche negli animali », come dice il Damasceno [ De fide orth. 2,22 ].
Quindi anche negli animali si trova il comando.
Comandare è un atto della ragione, come si è detto [ a. 1 ].
Ma negli animali bruti manca la ragione.
Quindi anche il comando.
Comandare non è altro che ordinare uno a compiere qualcosa mediante un'intimazione.
Ma ordinare è un atto proprio della ragione.
Quindi è impossibile che negli animali bruti, privi di ragione, vi sia in qualche modo il comando.
1. Si dice che la potenza appetitiva comanda il moto in quanto muove la ragione che comanda.
Ma ciò avviene soltanto nell'uomo.
Invece negli animali bruti la potenza appetitiva propriamente non può comandare, a meno che il comando non venga preso in senso lato per mozione.
2. Negli animali bruti il corpo è adatto a ubbidire, ma l'anima non lo è a comandare, essendo incapace di ordinare.
E così in essi non vi è rapporto tra parti che comandano e parti comandate, ma solo tra parti motrici e parti mosse.
3. L'impulso verso l'operazione si trova diversamente nei semplici animali e nell'uomo.
Infatti gli uomini si proiettano verso l'operazione in forza dell'ordine determinato dalla ragione: per cui il suddetto impulso in essi ha natura di comando.
Invece negli animali bruti l'impulso verso l'operazione è determinato dall'istinto naturale: poiché il loro appetito, avuta la percezione dell'oggetto utile o nocivo, si muove naturalmente per raggiungerlo o per fuggirlo.
Quindi gli animali vengono ordinati da un altro ad agire, e non ordinano se stessi all'azione.
Quindi in essi troviamo l'impulso, ma non il comando.
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