Summa Teologica - I-II |
II-II, q. 24, a. 5; De Virt., q. 1, a. 11; q. 5, a. 3
Pare che l'aumento degli abiti avvenga mediante un'aggiunta.
1. Come si è detto [ a. 1 ], il termine aumento applicato alle forme deriva dalla quantità materiale.
Ora, tra le quantità materiali non c'è aumento senza aggiunta: infatti Aristotele [ De gen. et corr. 1,5 ] scrive che « l'aumento è un'aggiunta a una grandezza preesistente ».
Perciò negli abiti non c'è aumento senza aggiunta.
2. Un abito non può aumentare senza un agente.
Ma ogni agente produce qualcosa nel soggetto paziente: come chi riscalda produce il calore nel corpo che viene riscaldato.
Quindi non ci può essere aumento senza aggiunta.
3. Come una cosa non bianca è in potenza al bianco, così una cosa poco bianca è in potenza a un bianco più intenso.
Ma la cosa non bianca non diviene tale che per un'aggiunta di bianchezza.
Perciò quella che è poco bianca non diviene più bianca se non mediante l'aggiunta di altra bianchezza.
Il Filosofo [ Phys. 4,9 ] scrive: « Un corpo caldo diviene più caldo senza che si produca nella materia un calore nuovo, che non esisteva quando era meno caldo ».
Quindi, per lo stesso motivo, anche nelle altre forme che aumentano non ci sono aggiunte.
La soluzione di questo problema dipende da quanto abbiamo detto.
Infatti nell'articolo precedente abbiamo visto che lo sviluppo e la diminuzione delle forme soggette a queste variazioni dipendono in primo luogo non dalle forme considerate in se stesse, ma dal diverso modo in cui il soggetto ne partecipa.
Perciò l'aumento di questi abiti o forme non avviene mediante l'aggiunta di una forma a un'altra, ma mediante la partecipazione più o meno perfetta di una data forma.
E come quando un corpo si riscalda sotto l'azione di un principio caldo comincia a partecipare ex novo la forma senza che ciò implichi il cominciare a esistere della medesima, come dimostra Aristotele [ Met. 7, cc. 8, 9 ], così quando l'influsso dell'agente è più intenso il corpo diviene più caldo perché partecipa più perfettamente di quella medesima forma, senza che si aggiunga qualcosa alla forma stessa.
Se infatti questo aumento viene concepito come un'aggiunta, questa potrebbe avvenire soltanto o nella forma stessa o nel suo soggetto.
Se però avvenisse nella forma, tale addizione o sottrazione muterebbe la specie, secondo le spiegazioni date [ a. 1 ]: come cambia la specie del colore quando da giallo diviene bianco.
Se invece tale aggiunta venisse attribuita al soggetto, essa potrebbe concepirsi in due modi soltanto: o in quanto una parte del soggetto riceve la forma che prima non aveva, come si dice che il freddo aumenta in un uomo perché da una parte si estende alle altre parti del corpo, oppure in quanto accanto al primo soggetto se ne aggiunge un altro partecipe della medesima forma, come se a un corpo caldo avviciniamo un altro corpo caldo, o a una superficie bianca un'altra superficie dello stesso colore.
Però in questi due casi non si dice che una cosa è più bianca o più calda, ma solo che lo è in maniera più estesa.
Siccome però alcuni accidenti, come si è visto [ a. 1 ], aumentano per se stessi, in qualcuno l'aumento può avvenire per addizione.
Infatti il moto aumenta mediante l'aggiunta di qualcosa, o rispetto al tempo in cui si svolge, o rispetto alla via che deve percorrere: e tuttavia rimane specificamente identico, per l'unità del termine a cui mira.
Il moto però può crescere anche di intensità, secondo la partecipazione del soggetto: cioè per il fatto che un identico moto può essere compiuto in maniera più o meno pronta e spedita.
- E similmente anche la scienza può aumentare in se stessa per addizione: come quando uno apprende un numero superiore di conclusioni geometriche ottiene un aumento nell'abito specifico di una medesima scienza.
Tuttavia la scienza può anche aumentare in intensità, secondo la partecipazione del soggetto: in quanto cioè un uomo può essere più o meno pronto e più o meno perspicace di un altro nel considerare le medesime conclusioni.
Invece negli abiti [ entitativi ] del corpo non sembra che l'aumento per addizione abbia molte possibilità di attuarsi.
Poiché l'animale non viene denominato realmente sano o bello se non è tale in tutte le sue membra.
E d'altra parte il raggiungimento di un maggiore equilibrio [ degli umori ] avviene mediante la trasmutazione delle qualità semplici, che hanno il solo aumento intensivo, in ragione del soggetto che ne partecipa.
Vedremo poi in seguito [ q. 66, a. 1 ] come ciò si verifichi nel caso delle virtù.
1. Anche nella quantità materiale ci sono due tipi di aumento.
L'uno mediante l'aggiunta di altra materia a quella preesistente, come nell'aumento dei viventi.
L'altro mediante la sola intensificazione, senza alcuna aggiunta: come avviene nei corpi soggetti alla rarefazione, secondo l'insegnamento di Aristotele [ Phys. 4, cc. 7,9 ].
2. La causa che dà l'aumento a un abito produce sempre qualcosa nel soggetto, non però una nuova forma.
Essa fa sì piuttosto che il soggetto partecipi più perfettamente la forma preesistente, o che questa abbia una maggiore estensione.
3. Ciò che non è bianco è in potenza alla forma medesima, non possedendola ancora: perciò l'agente produce una nuova forma nel soggetto.
Invece ciò che è meno caldo o meno bianco non è più in potenza alla forma, avendola in atto, ma è in potenza al modo perfetto di parteciparla.
Ed è ciò che viene raggiunto mediante l'azione dell'agente.
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