Summa Teologica - I-II |
In Hebr., c. 7, lect. 3
Pare che la legge antica non fosse da Dio.
1. Sta scritto [ Dt 32,4 ]: « Perfetta è l'opera sua ».
La legge invece, come si è visto [ a. prec.; q. 91, a. 5 ], era imperfetta.
Quindi l'antica legge non era da Dio.
2. Sta scritto [ Qo 3,14 ]: « Riconosco che qualunque cosa Dio fa, dura in perpetuo ».
Ma la legge antica non dura in perpetuo: dice infatti l'Apostolo [ Eb 7,18 ] che « si ha l'abrogazione di un ordinamento precedente a causa della sua debolezza e inutilità ».
Perciò l'antica legge non era da Dio.
3. Spetta a un legislatore sapiente eliminare non solo il male, ma anche le sue occasioni.
Invece la legge antica fu occasione di peccato, come si è notato sopra [ a. prec., ad 2 ].
Quindi non era conveniente che Dio, al quale « nessuno dei legislatori è somigliante » [ Gb 36, 22 ], desse una tale legge.
4. S. Paolo [ 1 Tm 2,4 ] scrive: « Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati ».
Ora, l'antica legge non bastava, come si è visto [ a. prec.; q. 91, a. 5, ad 2 ], alla salvezza degli uomini.
Quindi non spettava a Dio dare tale legge.
E così l'antica legge non viene da Dio.
Il Signore [ Mt 15,6 ], parlando agli ebrei ai quali era stata data l'antica legge, diceva: « Avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione ».
E ciò dopo aver ricordato [ Mt 15,4 ] il precetto: « Onora il padre e la madre », contenuto chiaramente nell'antica legge [ Es 20,12; Dt 5,16 ].
Quindi l'antica legge viene da Dio.
L'antica legge fu data da un Dio buono, che è il Padre del Signore Nostro Gesù Cristo.
Infatti l'antica legge guidava gli uomini a Cristo in due modi.
Primo, dandogli testimonianza: egli dice infatti nel Vangelo [ Lc 24,44 ]: « Bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi »; e altrove [ Gv 5,46 ]: « Se credeste a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto ».
Secondo, come una predisposizione: poiché ritraendo gli uomini dal culto idolatrico, li raccoglieva nel culto dell'unico Dio, che doveva salvare il genere umano per mezzo di Cristo; per cui l'Apostolo [ Gal 3,23 ] scrive: « Prima che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata ».
Ora, è evidente che predisporre al fine e condurre al fine appartiene a un promotore unico, che agisce o da se stesso o mediante i suoi ministri.
Infatti il demonio non avrebbe potuto dare la legge che doveva condurre gli uomini a quel Cristo che lo avrebbe scacciato: poiché, come dice il Vangelo [ Mt 12,26 ], « se Satana scaccia Satana, egli è discorde con se stesso ».
Perciò la legge antica è stata data da quel medesimo Dio dal quale è stata compiuta la salvezza degli uomini mediante la grazia di Cristo.
1. Nulla impedisce che una cosa non sia perfetta in senso assoluto, pur essendolo secondo il tempo: come può dirsi perfetto un bambino rispetto alla sua età.
E anche i precetti che si danno ai bambini possono essere perfetti per la condizione dei destinatari, sebbene non lo siano in senso assoluto.
E tali erano i precetti della legge.
Infatti l'Apostolo [ Gal 3,24 ] scrive: « La legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotti a Cristo ».
2. Durano in perpetuo quelle opere che Dio fece perché durassero in eterno: e sono precisamente le opere che egli fece perfette.
La legge antica fu invece abrogata, venuto il tempo della perfezione della grazia, non perché cattiva, ma perché debole e inutile per questo tempo: poiché, come S. Paolo aggiunge, « la legge non ha portato nulla alla perfezione ».
Per cui in un altro luogo [ Gal 3,25 ] il medesimo scrive: « Appena è giunta la fede, noi non siamo più sotto un pedagogo ».
3. Come si è notato in precedenza [ q. 79, a. 4 ], talora Dio permette che alcuni cadano in peccato perché si umilino.
E allo stesso modo volle dare una legge che gli uomini non potevano osservare affinché gli uomini che presumevano di sé si riconoscessero peccatori, e ricorressero umiliati all'aiuto della grazia.
4. Sebbene l'antica legge non bastasse a salvare, vi era tuttavia un altro aiuto offerto da Dio agli uomini per potersi salvare: cioè la fede nel Mediatore, che giustificava gli antichi Padri come giustifica anche noi.
E così Dio non faceva mancare agli uomini gli aiuti per la salvezza.
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