Summa Teologica - I-II

Indice

Articolo 4 - Se la grazia gratis data sia ben suddivisa dall'Apostolo

C. G., III, c. 154; In 1 Cor., c. 12, lect. 2

Pare che l'Apostolo non abbia ben suddiviso la grazia gratis data.

Infatti:

1. Qualsiasi dono gratuito di Dio può essere detto grazia gratis data.

Ora, infiniti sono i doni a noi concessi gratuitamente da Dio, sia nei beni del corpo che in quelli dell'anima, che però non ci rendono a lui graditi.

Quindi le grazie gratis datae non sono passibili di una divisione determinata.

2. La grazia gratis data si contrappone a quella santificante.

Ma la fede appartiene alla grazia santificante, poiché siamo da essa giustificati, secondo l'insegnamento dell'Apostolo [ Rm 5,1 ]: « Giustificati dunque per la fede », ecc.

Non è quindi giusto elencare la fede tra le grazie gratis datae: tanto più che in tale elenco mancano altre virtù, come la speranza e la carità.

3. Il dono delle guarigioni e il dono delle lingue sono un certo tipo di miracoli.

E così pure l'interpretazione delle lingue rientra nella sapienza, o nella scienza, secondo l'espressione che troviamo in Daniele [ Dn 1,17 ]: « Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza ».

Quindi non è giusto distinguere il dono delle guarigioni e il dono delle lingue dalla potenza di compiere prodigi; come è errato distinguere l'interpretazione delle lingue dalla parola di sapienza e di scienza.

4. Secondo le spiegazioni date [ q. 68, a. 4 ], l'intelletto, il consiglio, la pietà, la fortezza e il timore sono doni dello Spirito Santo, come la sapienza e la scienza.

Quindi anch'essi dovrebbero venire elencati fra le grazie gratis datae.

In contrario:

L'Apostolo [ 1 Cor 12,8ss ] insegna: « A uno dallo Spirito fu data la parola della sapienza, a un altro la parola della scienza secondo lo stesso Spirito; a un altro la fede nel medesimo Spirito; a un altro ancora il dono delle guarigioni nell'unico Spirito; a un altro la potenza dei prodigi, a un altro la profezia, a un altro il discernimento degli spiriti, a un altro la varietà delle lingue, a un altro l'interpretazione delle lingue ».

Dimostrazione:

Come si è già detto [ a. 1 ], la grazia gratis data è ordinata a far sì che un uomo possa cooperare nel ricondurre a Dio un'altra persona.

Ora, l'uomo non può lavorare a tale scopo muovendo interiormente, come Dio solo può fare, ma unicamente insegnando e persuadendo dall'esterno.

Perciò la grazia gratis data abbraccia tutti quei mezzi di cui l'uomo ha bisogno per istruire un altro nelle realtà divine, che sono al di sopra della ragione.

Ora, per questo si richiedono tre cose.

In primo luogo che uno abbia raggiunto la piena conoscenza delle realtà divine per poterle insegnare agli altri.

In secondo luogo che abbia la possibilità di confermare o provare le cose che dice: altrimenti il suo insegnamento non sarebbe efficace.

In terzo luogo che abbia la capacità di esporre convenientemente agli uditori quanto ha concepito.

Ora, rispetto al primo punto si richiedono tre cose, come risulta anche dall'insegnamento umano.

In primo luogo chi ha il compito di insegnare ad altri una data scienza deve possedere in modo certissimo i princìpi di essa.

E a tale esigenza corrisponde la « fede », che è la certezza delle realtà invisibili, che sono come i princìpi fondamentali della dottrina cattolica.

- Secondo: chi insegna deve conoscere le principali conclusioni della scienza.

E a ciò corrisponde la « parola della sapienza », che è la conoscenza delle realtà di Dio.

- Terzo: deve anche abbondare negli esempi e nella conoscenza degli effetti, dei quali talora è necessario servirsi per far conoscere le cause.

E a ciò corrisponde la « parola della scienza », che è la conoscenza delle realtà umane: poiché « le realtà invisibili di Dio possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute » [ Rm 1,20 ].

La riprova poi, o conferma, nelle cose soggette alla ragione avviene mediante argomentazioni.

Invece nelle verità divinamente rivelate e superiori alla ragione avviene mediante opere che sono proprie della potenza di Dio.

E ciò in due modi.

Primo, per il fatto che chi insegna la dottrina compie dei miracoli che Dio solo può fare.

E ciò sia quanto alla salute del corpo, e allora abbiamo il « dono delle guarigioni », sia anche quanto a semplici manifestazioni della potenza di Dio, come quando il sole si ferma o si oscura, o il mare si divide: e allora abbiamo la « potenza dei prodigi ».

- Secondo, per il fatto che [ il predicatore evangelico ] manifesta cose che Dio solo può conoscere.

E queste sono o i futuri contingenti, e si ha allora la « profezia », oppure anche i segreti dei cuori, e si ha allora il « discernimento degli spiriti ».

Finalmente per la capacità di esporre si richiede sia la lingua necessaria per farsi capire, e così è ricordata la « varietà delle lingue », sia la comprensione dei termini da usare, e così si ha l'« interpretazione degli idiomi ».

Analisi delle obiezioni:

1. Come si è già spiegato [ a. 1 ], non tutti i benefici a noi concessi da Dio sono grazie gratis datae, ma soltanto quelli che eccedono la capacità della natura: p. es. che un pescatore sia riccamente fornito di parole di sapienza e di scienza, e altre cose del genere.

E tali doni sono qui elencati come grazie speciali gratis datae.

2. La fede è qui elencata fra le grazie gratis datae non in quanto è una virtù che santifica l'uomo in se stesso, ma in quanto implica una sovraeminente certezza nel credere, tale da rendere l'uomo idoneo a istruire gli altri nelle verità di fede.

Invece la speranza e la carità appartengono alla potenza appetitiva, e si limitano a ordinare direttamente l'uomo a Dio.

3. Il dono delle guarigioni è distinto dalla capacità generale di compiere prodigi in quanto è particolarmente adatto a indurre alla fede, alla quale uno è reso più disponibile grazie al beneficio della salute fisica ottenuta in virtù della fede.

E così pure hanno speciali attitudini a predisporre alla fede il dono delle lingue e l'interpretazione degli idiomi: per cui sono elencati fra le specie delle grazie gratis datae.

4. La sapienza e la scienza non sono elencate fra le grazie gratis datae nello stesso senso in cui sono annoverate fra i doni dello Spirito Santo, cioè in quanto sono predisposizioni prodotte dallo Spirito Santo nella mente di un uomo riguardo agli insegnamenti della sapienza o della scienza: così infatti sono doni dello Spirito Santo, come si è detto [ q. 68, a. 4 ].

Sono invece elencate fra le grazie gratis datae in quanto comportano una certa sovrabbondanza di scienza e di sapienza, in modo che l'uomo sia non soltanto capace di conoscere rettamente per sé le cose di Dio, ma anche di istruire gli altri e di confutare gli oppositori.

Perciò nell'elenco delle grazie gratis datae si parla espressamente di « parole di sapienza » e di « parole di scienza »: poiché, come insegna S. Agostino [ De Trin. 14,1 ], « altro è sapere unicamente ciò che l'uomo deve credere per raggiungere la vita eterna, e altro è sapere come mettere tutto ciò a servizio dei buoni e difenderlo dagli empi ».

Indice