Summa Teologica - II-II

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Articolo 6 - Se i vizi suddetti nascano dalla lussuria

Infra, q. 153, a. 5; De Malo, q. 15, a. 4

Pare che i vizi suddetti non nascano dalla lussuria.

Infatti:

1. L'incostanza, come si è detto [ a. prec., ad 2 ], nasce dall'invidia.

Ma l'invidia è un vizio distinto dalla lussuria.

Quindi i suddetti vizi non nascono dalla lussuria.

2. Sta scritto [ Gc 1,8 ]: « L'uomo d'animo doppio è incostante in tutte le sue vie ».

Ora, la doppiezza non rientra nella lussuria, ma piuttosto nella slealtà la quale, secondo S. Gregorio [ Mor. 31,45 ], è figlia dell'avarizia.

Perciò i vizi suddetti non derivano dalla lussuria.

3. I vizi ricordati appartengono alla ragione.

Ma i vizi spirituali sono più affini alla ragione che i vizi carnali.

Quindi i vizi suddetti derivano più dai vizi spirituali che da quelli carnali.

In contrario:

S. Gregorio [ l. cit. ] insegna che i vizi ricordati nascono dalla lussuria.

Dimostrazione:

Come dice il Filosofo [ Ethic. 6,5 ], « il piacere corrompe il giudizio della prudenza », e specialmente il piacere venereo, che assorbe tutta l'anima e la trascina al piacere sensibile, mentre la perfezione della prudenza e di qualsiasi virtù intellettuale consiste in un'astrazione dalle realtà sensibili.

Siccome dunque i vizi suddetti consistono, come si è visto [ aa. 2,5 ], in altrettanti difetti della prudenza e della ragione pratica, ne segue che essi derivano soprattutto dalla lussuria.

Analisi delle obiezioni:

1. L'invidia e l'ira causano l'incostanza trascinando altrove la ragione, ma la lussuria la produce estinguendo del tutto il giudizio.

Per cui il Filosofo [ Ethic. 7,6 ] scrive che « chi non sa frenare la collera ascolta la ragione, anche se imperfettamente, ma chi non sa frenare la concupiscenza non la ascolta in alcun modo ».

2. Anche la doppiezza d'animo è un effetto della lussuria, come l'incostanza, in quanto tale doppiezza implica la disposizione dell'animo a volgersi verso cose contrarie.

Per cui anche Terenzio [ Eunuch. 1,1 ] scriveva che « nell'amore si trova la guerra, e poi ancora la pace e la tregua ».

3. I vizi carnali in tanto sono più deleteri per il giudizio della ragione in quanto più allontanano da questa.

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