Summa Teologica - II-II |
In Philipp., c. 3, lect. 2; In 5 Ethic., lectt. 2, 3
Pare che la giustizia non sia una virtù generale.
1. La giustizia è enumerata dalla Scrittura [ Sap 8,7 ] accanto alle altre virtù: « Insegna la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza ».
Ma un dato generico non può essere enumerato in una stessa divisione con le specie contenute in esso.
Quindi la giustizia non è una virtù generale.
2. La giustizia è tra le virtù cardinali come la temperanza e la fortezza.
Ma la temperanza e la fortezza non sono considerate virtù generali.
Quindi in nessun modo si deve considerare generale la virtù della giustizia.
3. La giustizia, come sopra [ a. 2 ] si è visto, ha sempre di mira gli altri.
Ora, il peccato contro il prossimo non è un peccato generale, ma si contrappone solo al peccato che uno commette contro se stesso.
Perciò neppure la giustizia è una virtù generale.
Il Filosofo [ Ethic. 5,1 ] afferma che « la giustizia è qualsiasi virtù ».
La giustizia, come si è detto [ a. 2 ], ordina l'uomo in rapporto agli altri.
Ma ciò può avvenire in due modi.
Primo, in rapporto agli altri considerati come singoli.
- Secondo, in rapporto agli altri presi collettivamente: in quanto cioè chi giova a una collettività giova a tutti gli uomini che la compongono.
Perciò la giustizia, in forza della sua nozione, può riferirsi all'una e all'altra cosa.
Ora, è evidente che quanti compongono una collettività stanno a questa collettività come le parti al tutto.
Ma la parte è essenzialmente del tutto, per cui qualsiasi bene della parte è ordinabile al bene del tutto.
Quindi il bene di qualsiasi virtù, sia che ordini un individuo in se stesso, sia che lo ordini rispetto ad altri individui, è riferibile al bene comune, al quale è interessata la giustizia.
Per tale motivo dunque alla giustizia possono appartenere gli atti di tutte le virtù, in quanto essa ordina l'uomo al bene comune.
Ora, rispetto a questo compito la giustizia viene considerata una virtù generale, o universale.
E poiché spetta alla legge ordinare al bene comune, come sopra [ I-II, q. 90. a. 2 ] si è visto, questa giustizia generale viene detta giustizia legale: poiché con essa l'uomo viene a concordare con la legge, che ordina gli atti di tutte le virtù al bene comune.
1. La giustizia viene enumerata accanto alle altre virtù non in quanto è una virtù generale, ma in quanto è una virtù specifica, come vedremo [ a. 7 ].
2. La temperanza e la fortezza risiedono nell'appetito sensitivo, cioè nel concupiscibile e nell'irascibile.
Ora, queste facoltà hanno per oggetto dei beni particolari, o singolari, come anche il senso è fatto per conoscere i singolari.
La giustizia invece risiede nell'appetito intellettivo, il quale può avere per oggetto il bene universale, che è conosciuto dall'intelletto.
Quindi la giustizia può essere una virtù generale più della temperanza e della fortezza.
3. I doveri verso se stessi sono ordinabili al bene altrui, specialmente poi al bene comune.
Infatti la giustizia legale, ordinando l'uomo al bene comune, può essere considerata una virtù generale; e per lo stesso motivo l'ingiustizia può essere fatta coincidere col peccato in genere: da cui l'affermazione di S. Giovanni [ 1 Gv 3,4 ] che « ogni peccato è un'ingiustizia ».
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