Summa Teologica - II-II |
Pare che la golosità sia il più grave dei peccati.
1. La gravità di un peccato risulta dalla gravità della sua punizione.
Ora, il peccato di gola è punito in maniera gravissima, poiché secondo il Crisostomo [ In Mt hom. 13 ] « l'intemperanza del mangiare cacciò Adamo dal paradiso terrestre; e fu essa che al tempo di Noè provocò il diluvio ».
Ed Ezechiele [ Ez 16,49 ] afferma: « Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sodoma: la sazietà del pane », ecc.
Quindi il peccato di gola è il più grave dei peccati.
2. In ogni genere la causa ha il primo posto.
Ma il vizio della gola è la causa degli altri vizi, poiché nel commentare le parole del Salmo [ Sal 136,10 ]: « Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti », la Glossa [ ord. ] afferma: « La lussuria, la concupiscenza e la superbia sono le figlie generate dall'ingordigia ».
Quindi la gola è il più grave dei peccati.
3. Come si è detto sopra [ q. 26, a. 4 ], l'uomo è tenuto ad amare se stesso più di ogni altra cosa dopo Dio.
Ma col vizio della gola l'uomo fa danno a se stesso, secondo quelle parole [ Sir 37,31 ]: « Molti sono morti per l'ingordigia ».
Perciò la gola è il più grave dei peccati: almeno di quelli che non sono contro Dio.
S. Gregorio [ Mor. 33,12 ] insegna che i peccati carnali, tra i quali c'è anche la gola, sono di minore gravità.
La gravità di un peccato può essere considerata da tre differenti punti di vista.
Prima di tutto in rapporto alla materia del peccato.
E da questo lato i più gravi sono i peccati relativi alle cose di Dio.
Perciò in base a questo criterio il peccato di gola non può essere il più grave, avendo per oggetto il nutrimento del corpo.
- Secondo, in rapporto al soggetto che pecca.
E da questo lato il peccato di gola è più diminuito che aggravato, sia per la necessità che l'uomo ha di nutrirsi, sia per la obiezioni di scorgere e di misurare ciò che è richiesto in questa funzione.
- Terzo, in rapporto agli effetti che ne derivano.
E da questo lato il vizio della gola ha una certa gravità, in quanto da esso derivano occasionalmente diversi peccati.
1. Quei castighi, più che alla gola, furono dovuti ai peccati provocati dalla gola, o alle radici della gola stessa.
Infatti il primo uomo fu cacciato dal paradiso terrestre per la superbia, dalla quale derivò un atto di gola.
Il diluvio poi e il castigo dei Sodomiti furono provocati dai peccati di lussuria, occasionati dalla gola.
2. L'argomento vale per quei peccati che derivano dalla gola.
Ma non è detto che una causa debba essere superiore ai suoi effetti, se non nelle cause per se.
Ora, la gola non è una causa per se, cioè diretta, di quei vizi, ma solo accidentale e occasionale.
3. Il goloso non ha l'intenzione di nuocere al proprio corpo, ma solo di godere del cibo; il fatto poi che ne segua un danno per il corpo è accidentale.
Per cui ciò non incide sulla gravità del peccato di gola.
Tuttavia questo peccato è più grave se l'ingordigia arriva fino al punto di nuocere alla salute del corpo.
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