Summa Teologica - III |
In 1 Sent., d. 15, q. 5, a. 1, sol. 4; d. 17, q. 2, a. 4, ad 3; In 3 Sent., d. 13, q. 1, a. 2, sol. 3
Pare che la grazia di Cristo potesse aumentare.
1. A ogni cosa limitata si possono fare delle aggiunte.
Ma la grazia di Cristo era limitata, come si è detto [ a. prec. ].
Quindi poteva aumentare.
2. L'aumento della grazia dipende dalla potenza divina, come afferma la Scrittura [ 2 Cor 9,8 ]: « Dio ha il potere di far abbondare in voi ogni grazia ».
Ma la potenza divina, essendo infinita, non ha limiti.
Quindi la grazia di Cristo sarebbe potuta essere maggiore.
3. Il Vangelo [ Lc 2,52 ] dichiara che « il fanciullo Gesù cresceva in sapienza, in età e in grazia davanti a Dio e agli uomini ».
Quindi la grazia di Cristo poteva aumentare.
S. Giovanni afferma [ Gv 1,14 ]: « Abbiamo visto la sua gloria, come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità ».
Ma non può esistere né può immaginarsi qualcosa di più grande che essere l'Unigenito del Padre.
Quindi non può esistere né immaginarsi una grazia più grande di quella di cui Cristo era ricolmo.
Per una perfezione l'impossibilità di crescere può dipendere da due cose: o dal suo soggetto o dalla perfezione stessa.
Dal soggetto, quando esso raggiunge nella partecipazione della forma suddetta il grado più alto secondo il modo che gli compete: come se si dicesse che l'aria non può aumentare di calore quando raggiunge l'ultimo grado che è compatibile con la sua natura, sebbene in natura possa esistere un calore maggiore, che è quello del fuoco.
Da parte poi della perfezione c'è l'impossibilità di crescere quando un soggetto possiede quella perfezione nella misura massima in cui può essere posseduta: come se dicessimo che il calore del fuoco non può crescere per il fatto che non ci può essere un calore più grande.
Ora la sapienza divina, come ha dato una misura a tutte le altre cose, così l'ha data anche alla grazia, secondo quelle parole [ Sap 11,20 ]: « Tu hai tutto disposto con misura, numero e peso ».
Ma la misura viene stabilita per ciascuna forma in rapporto al suo fine: come non esiste una gravità maggiore di quella della terra, non potendoci essere un luogo più basso di quello che spetta alla terra.
Ora, il fine della grazia è l'unione della creatura razionale con Dio.
Ma non può esistere né si può pensare un'unione della creatura razionale con Dio più intima dell'unione personale.
Perciò la grazia di Cristo tocca il vertice più alto della grazia.
E così è chiaro che la grazia di Cristo non poteva crescere dalla parte della grazia stessa.
Ma neppure dalla parte dello stesso soggetto.
Poiché Cristo in quanto uomo dal primo istante della sua concezione fu comprensore in modo vero e pieno.
In lui dunque non ci poteva essere un aumento di grazia, come non ci può essere nemmeno negli altri beati, avendo essi raggiunto il loro termine.
Nei viatori invece la grazia può crescere sia dalla parte della forma, non avendola essi nel grado sommo, sia dalla parte dei soggetti, non avendo essi ancora raggiunto il loro termine.
1. Nella quantità matematica a ogni quantità limitata si possono sempre fare delle addizioni, poiché ciò non ripugna alla quantità finita.
Quando invece si tratta della quantità fisica ci può essere ripugnanza dalla parte della forma, che è fatta per una quantità determinata, come anche per altri accidenti determinati.
Perciò il Filosofo [ De anima 2,4 ] dice che « di tutte le realtà stabili la natura è il termine e la ragione della loro grandezza e del loro sviluppo ».
Per questo alla grandezza del cielo non si può aggiungere nulla.
Molto più dunque nelle forme stesse c'è un termine invalicabile.
E così la grazia di Cristo, sebbene limitata nella sua essenza, non era suscettibile di aumento.
2. Sebbene la potenza divina potesse fare qualcosa di più grande e di più perfetto della grazia abituale di Cristo, non poteva però dare a tale grazia un fine più alto dell'unione personale con l'Unigenito del Padre: alla quale unione corrisponde esattamente tanta misura di grazia quanta ne ha stabilita la sapienza divina.
3. In sapienza e grazia si può progredire in due modi.
Primo, con l'aumento degli abiti stessi della sapienza e della grazia: e così Cristo non poteva progredire.
- Secondo, in rapporto agli effetti, in quanto cioè uno compie opere più sapienti e più virtuose.
E Cristo progrediva in questo modo nella sapienza e nella grazia, come anche nell'età: poiché secondo lo sviluppo dell'età egli compiva opere più perfette per dimostrarsi veramente uomo, sia nelle relazioni con Dio che nelle relazioni con gli uomini.
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