Summa Teologica - III |
C. G., IV, c. 33; In Matth., c. 8
Pare che in Cristo non ci fosse la meraviglia.
1. Dice il Filosofo [ Met 1,2 ] che la meraviglia nasce quando si ignora la causa di ciò che accade: perciò la meraviglia suppone l'ignoranza.
Ma in Cristo non c'era l'ignoranza.
Quindi in Cristo non c'era la meraviglia.
2. Il Damasceno [ De fide orth. 2,15 ] scrive: « La meraviglia è il timore prodotto da ciò che colpisce grandemente l'immaginazione », per cui il Filosofo [ Ethic. 4,3 ] afferma che « il magnanimo non si meraviglia di nulla ».
Ma Cristo era sommamente magnanimo.
Quindi in Cristo non c'era la meraviglia.
3. Nessuno si meraviglia di ciò che è capace di fare.
Ma Cristo era capace delle più grandi cose.
Quindi non si meravigliava di nulla.
Il Vangelo [ Mt 8,10 ] attesta che udendo le parole del centurione « Gesù restò meravigliato ».
Propriamente suscita meraviglia una cosa nuova e insolita.
Ora, per Cristo non ci poteva essere nulla di nuovo e di insolito quanto alla sua scienza divina, e neppure quanto alla sua scienza umana con la quale conosceva le cose nel Verbo o con le idee infuse.
Ci poteva essere invece per lui qualcosa di nuovo e di insolito rispetto alla scienza sperimentale, a cui ogni giorno si potevano presentare delle novità.
Se quindi parliamo di Cristo secondo la scienza divina, la scienza beata o la scienza infusa, in lui non c'era la meraviglia.
Se invece parliamo di lui secondo la scienza sperimentale, allora ci poteva essere in lui la meraviglia.
Ed egli assunse questo sentimento a nostra istruzione, cioè per mostrarci che anche noi ci dobbiamo meravigliare di ciò di cui egli stesso si meravigliava.
Per cui S. Agostino [ Contra Manich. 1,8.9 ] ha scritto: « La meraviglia del Signore ci insegna il dovere di meravigliarci, poiché noi abbiamo bisogno anche di questa emozione.
Sentimenti simili non sono dunque in lui segni di turbamento, ma lezioni di un maestro ».
1. Sebbene Cristo sapesse tutto, nondimeno alla sua scienza sperimentale si potevano presentare delle novità atte a provocare la meraviglia.
2. Cristo restò meravigliato della fede del centurione non perché fosse una cosa grande in rapporto a lui, ma [ perché lo era ] in rapporto agli altri.
3. Cristo poteva fare tutto con la sua potenza divina, secondo la quale in lui non ci poteva essere la meraviglia, che poteva trovarsi in lui solo secondo la scienza umana sperimentale, come si è detto [ nel corpo ].
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