Summa Teologica - III |
In 1 Sent., d. 11, q. 1, a. 1, ad 4; In 3 Sent., d. 1, q. 2, a. 2, ad 6; d. 2, q. 2, a. 2, sol. 2;ad. 4, q. 1, a. 1, sol. 1, 2, 3; C. G., IV, c. 46; Comp. Theol., c. 219; In Matth., c. 1
Pare che l'opera del concepimento di Cristo non vada attribuita allo Spirito Santo.
1. S. Agostino [ De Trin. 1, cc. 4,5; 4,21.31 ] afferma che « le opere della Trinità sono comuni, come è comune [ alle tre persone ] l'essenza ».
Ma il concepimento di Cristo è un'opera divina.
Quindi non va attribuita allo Spirito Santo più che al Padre o al Figlio.
2. L'Apostolo [ Gal 4,4 ] scrive: « Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna »; e S. Agostino [ De Trin. 4,19.25 ] commenta: « Fu appunto mandato in quanto fu formato da una donna ».
Ma la missione del Figlio va attribuita principalmente al Padre, come si è visto nella Prima Parte [ q. 43, a. 8].
Quindi anche il concepimento, secondo il quale egli fu fatto da una donna, va attribuito principalmente al Padre.
3. Si legge nei Proverbi [ Pr 9,1 ]: « La Sapienza si è costruita una casa ».
Ma la Sapienza di Dio è Cristo stesso, secondo le parole di San Paolo [ 1 Cor 1,24 ]: « Cristo Potenza di Dio e Sapienza di Dio ».
Ora, la casa di questa Sapienza è il corpo di Cristo, che nel Vangelo [ Gv 2,21 ] è detto anche suo tempio: « Egli parlava del tempio del suo corpo ».
Quindi il concepimento del corpo di Cristo va attribuito principalmente al Figlio, e non allo Spirito Santo.
Nel Vangelo [ Lc 1,35 ] si legge: « Lo Spirito Santo scenderà su di te », ecc.
Il concepimento del corpo di Cristo fu opera di tutta la Trinità, ma viene attribuito allo Spirito Santo per tre motivi.
Primo, perché ciò si addiceva alla causa dell'incarnazione dalla parte di Dio.
Infatti lo Spirito Santo è l'amore tra il Padre e il Figlio, come si è visto nella Prima Parte [ q. 37, a. 1 ].
Ora, l'assunzione della carne da parte del Figlio di Dio nel seno della Vergine proviene dal più grande amore di Dio, secondo le parole evangeliche [ Gv 3,16 ]: « Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito ».
Secondo, perché ciò si addiceva alla causa dell'incarnazione dalla parte della natura assunta.
Così infatti si comprende che la natura umana fu assunta dal Figlio di Dio nell'unità della persona non per qualche suo merito, ma per sola grazia; la quale grazia viene attribuita appunto allo Spirito Santo, secondo le parole dell'Apostolo [ 1 Cor 12,4 ]: « Vi sono diversità di grazie, ma uno solo è lo Spirito ».
Per cui S. Agostino [ Enchir. 40 ] scrive: « Il modo in cui Cristo nacque dallo Spirito Santo ci ricorda la grazia di Dio per la quale un uomo, senza aver acquisito alcun merito, fin dal primo momento della sua esistenza fu unito così intimamente al Verbo di Dio nell'unità della persona da identificarsi col Figlio di Dio ».
Terzo, perché ciò si addiceva al termine dell'incarnazione.
Questa infatti mirava a far sì che l'uomo che veniva concepito fosse santo e figlio di Dio.
Ora, ambedue queste cose vengono attribuite allo Spirito Santo.
Grazie a lui infatti gli uomini diventano figli di Dio, come attesta S. Paolo [ Gal 4,6 ]: « E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, che grida: Abbà, Padre ».
Inoltre lo Spirito Santo è anche « Spirito di santificazione », secondo l'Apostolo [ Rm 1,4 ].
Come dunque gli altri vengono santificati soprannaturalmente per opera dello Spirito Santo perché siano figli adottivi di Dio, così Cristo per opera dello Spirito Santo fu concepito nella santità perché fosse Figlio naturale di Dio.
Pertanto le parole di S. Paolo [ Rm 1,4 ]: « Predestinato a essere Figlio di Dio con potenza » trovano la loro spiegazione, dice una Glossa [ interlin. ], in quelle che seguono: « secondo lo Spirito di santificazione »; cioè: « perché fu concepito di Spirito Santo ».
E lo stesso Angelo dell'annunziazione, dopo aver detto: « Lo Spirito Santo scenderà su di te », conclude: « Per questo l'essere santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio » [ Lc 1,35 ].
1. Il concepimento è un'opera comune a tutta la Trinità, ma sotto certi aspetti è attribuibile a ciascuna persona.
Al Padre infatti si attribuisce l'autorità sulla persona del Figlio, il quale con tale concepimento assunse la natura umana; al Figlio invece si attribuisce la stessa assunzione della carne; allo Spirito Santo infine si attribuisce la formazione del corpo assunto dal Figlio.
E ciò perché lo Spirito Santo, come dice S. Paolo [ Gal 4,6 ], è lo Spirito del Figlio: « Dio mandò lo Spirito del suo Figlio ».
Ora, come nella generazione degli altri uomini il corpo viene formato dalla virtù dell'anima, presente nel seme mediante gli spiriti vitali posseduti dal seme stesso, così la potenza di Dio, che secondo S. Paolo [ 1 Cor 1,24 ] è il Figlio medesimo: « Cristo, potenza di Dio », mediante lo Spirito Santo formò il corpo che assunse.
E ciò è indicato anche dalle parole dell'Angelo [ Lc 1,35 ]: « Lo Spirito Santo scenderà su di te », quasi a preparare e a formare la materia del corpo di Cristo, « e la potenza dell'Altissimo », cioè Cristo, « ti coprirà con la sua ombra », « ossia », secondo S. Gregorio Magno [ Mor 18,20 ], « prenderà corpo umano in te l'incorporea luce della divinità, poiché l'ombra nasce dalla luce e da un corpo ».
L'Altissimo poi è il Padre, di cui il Figlio è la potenza.
2. La missione si riferisce alla persona che si incarna e che viene mandata dal Padre, mentre il concepimento si riferisce al corpo che è stato assunto, e che viene formato per opera dello Spirito Santo.
Quindi, sebbene la missione e il concepimento in concreto siano la stessa cosa, tuttavia, data la diversità dei loro aspetti, si attribuisce la missione al Padre, il concepimento allo Spirito Santo e l'assunzione della carne al Figlio.
3. Il testo citato, come dice S. Agostino [ De quaest. Vet. et Novi Test. 52 ], « può essere inteso in due modi.
Primo, nel senso che la casa di Cristo sia la Chiesa da lui edificata con il proprio sangue.
Secondo, può dirsi sua casa anche il suo corpo: come viene detto suo tempio.
Ora, ciò che è opera dello Spirito Santo è anche opera del Figlio di Dio, a motivo dell'unità di natura e di volontà ».
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