Summa Teologica - III |
In 3 Sent., d. 3, q. 5, a. 2; C. G., IV, c. 44, Comp. Theol., c. 218; In Ioan., c. 1, lect. 9; c. 2, lect. 15
Pare che il corpo di Cristo non sia stato formato nel primo istante del suo concepimento.
1. Si legge in S. Giovanni [ Gv 2,20 ]: « Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni »; e S. Agostino [ De Trin. 4,5.9 ] spiega: « Tale numero è chiaramente conforme alla perfezione del corpo del Signore ».
Ed egli stesso altrove [ Lib. LXXXIII quaest. 56 ] scrive: « Non senza motivo è scritto che ci vollero quarantasei anni per costruire il Tempio, che era simbolo del corpo del Signore: affinché quanti furono gli anni impiegati nella costruzione del Tempio, altrettanti fossero i giorni necessari alla perfetta formazione di quel corpo ».
Quindi nel primo istante del suo concepimento il corpo di Cristo non fu perfettamente formato.
2. Per la formazione del corpo di Cristo era richiesto un moto locale, dovendo il sangue più puro della Vergine affluire nel luogo proprio della generazione.
Ora, nessun corpo si muove localmente in un istante, poiché, come insegna Aristotele [ Phys. 6,4 ], il tempo del moto viene diviso secondo la divisione del soggetto mobile.
Perciò il corpo di Cristo non fu formato in un istante.
3. Il corpo di Cristo venne formato dal sangue più puro della Vergine, come si è visto [ q. 31, a. 5 ].
Ora, quella materia non poté essere nello stesso istante sangue e carne: poiché in tale ipotesi la materia sarebbe esistita sotto due forme.
Perciò l'ultimo istante in cui essa era sangue fu diverso dal primo istante in cui era carne.
Ma tra due istanti c'è sempre un tempo intermedio.
Quindi il corpo di Cristo non fu formato in un istante, ma lungo il decorso di un dato tempo.
4. Come richiede un determinato tempo nel suo atto la facoltà accrescitiva, così lo richiede anche la facoltà generativa: ambedue infatti sono facoltà naturali dell'anima vegetativa.
Ora, il corpo di Cristo si sviluppò in un determinato tempo, come anche il corpo degli altri uomini.
Il Vangelo [ Lc 2,52 ] dice infatti di lui che « cresceva in età e in sapienza ».
Per lo stesso motivo quindi pare che la formazione del suo corpo, che appartiene alla facoltà generativa, non sia avvenuta in un istante, ma nel tempo che è richiesto normalmente per tutti gli altri uomini.
S. Gregorio [ Mor. 18,52 ] afferma: « All'annuncio dell'angelo e con la venuta dello Spirito Santo, subito il Verbo si trovò nel seno, e fatto carne ».
Nel concepimento del corpo di Cristo vanno considerati tre momenti: primo, il flusso locale del sangue verso il luogo della generazione; secondo, la formazione del corpo da tale materia; terzo, l'aumento fino alla quantità perfetta.
Ora, il concepimento consiste nel secondo momento: infatti il primo prepara il concepimento e il terzo lo segue.
La prima fase non poté verificarsi in un istante: poiché ciò sarebbe contro la nozione stessa del moto locale, in cui le parti subentrano in un determinato luogo successivamente.
- Così pure la terza fase deve attuarsi in maniera successiva: sia perché non ci può essere aumento senza moto locale, sia perché essa è un effetto dell'anima che opera nel corpo già formato, e l'anima opera solo nel tempo.
La formazione del corpo invece, nella quale principalmente consiste il concepimento, avvenne in un istante, e ciò per due motivi.
Primo, per il potere infinito della causa agente, cioè dello Spirito Santo, per opera del quale il corpo di Cristo fu formato, come si è detto sopra [ q. 32, a. 1 ].
Infatti quanto più una causa è efficace, tanto più rapidamente dispone la materia.
Per cui la causa che ha un potere infinito può in un istante disporre la materia a ricevere la forma.
Secondo, tenuto conto della persona del Figlio, di cui veniva formato il corpo.
Infatti non era conveniente che egli assumesse un corpo non perfettamente formato.
Ora, se il concepimento avesse preceduto di un certo tempo la perfetta formazione del corpo, non si potrebbe attribuire al Figlio di Dio tutto il concepimento, il quale invece gli viene attribuito solo in forza dell'assunzione.
Perciò nel primo istante in cui la materia radunata giunse nel luogo della generazione, il corpo di Cristo fu perfettamente formato e unito al Verbo.
Solo in questo senso infatti, e non altrimenti, si può dire che il Figlio di Dio fu concepito.
1. Le due spiegazioni di S. Agostino non riguardano la sola formazione del corpo di Cristo, ma la formazione e insieme il congruo sviluppo fino al momento del parto.
Per cui secondo il simbolismo di quel numero si dice che viene a completarsi il tempo di nove mesi, durante i quali Cristo rimase nel seno della Vergine.
2. Quel movimento locale non è incluso nel concepimento, ma lo precede.
3. Non si può stabilire l'ultimo istante in cui la materia era ancora sangue, ma si può stabilire l'ultimo tempo continuo che si ricollega senza alcun intervallo al primo istante in cui fu formata la carne di Cristo.
E questo istante segnò il termine del movimento della materia verso il luogo della generazione.
4. L'aumento avviene in forza delle facoltà accrescitive di colui che cresce, ma la formazione del corpo è frutto della facoltà generativa non di chi è generato, bensì del padre che genera mediante il seme, in cui opera la virtù generativa derivante dall'anima del padre.
Però il corpo di Cristo non fu formato con seme virile, come si è detto sopra [ q. 31, a. 5, ad 3 ], ma per opera dello Spirito Santo.
Fu dunque necessario che tale formazione fosse degna dello Spirito Santo.
Lo sviluppo invece del corpo di Cristo avvenne in forza della facoltà accrescitiva dell'anima, per cui essendo questa specificamente uguale alla nostra, quel corpo doveva crescere alla stessa maniera del corpo degli altri uomini, perché fosse così manifesta la realtà della natura assunta.
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