Summa Teologica - III

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Articolo 2 - Se si debba attribuire a Cristo una nascita temporale

In 3 Sent., d. 8, q. 1, a. 4; De unione, a. 2, ad 14; Comp. Theol., c. 212

Pare che a Cristo non si possa attribuire una nascita temporale.

Infatti:

1. « Il nascere è come il divenire di cose che prima del loro nascere non esistevano, e alle quali il beneficio della nascita dona l'esistenza » [ Vig. di Tapso, De unit. Trin. 15 ].

Ora, Cristo esisteva dall'eternità.

Quindi non poteva nascere nel tempo.

2. Ciò che è perfetto in sé non ha bisogno di nascere.

Ma la persona del Figlio di Dio è perfetta fin dall'eternità.

Quindi non ha bisogno di nascere.

È chiaro perciò che non nacque nel tempo.

3. Il nascere, a rigore, va attribuito alla persona.

Ora, in Cristo c'è una sola persona.

Quindi in lui c'è una sola nascita.

4. Chi ha due nascite nasce due volte.

Ma questa espressione: « Cristo nacque due volte [ bis ] » è chiaramente falsa.

Poiché la sua nascita dal Padre, essendo eterna, non subisce alcuna interruzione, che invece è implicita nell'avverbio bis.

Si può dire infatti che uno ha corso due volte [ bis ] solo se ha interrotto e poi ripreso la corsa.

Non pare dunque che in Cristo si possano ammettere due nascite.

In contrario:

Il Damasceno [ De fide orth. 3,7 ] afferma: « Riconosciamo in Cristo due nascite: l'una eterna dal Padre; l'altra in questi ultimi tempi, per noi ».

Dimostrazione:

Come si è detto [ a. prec. ], la natura sta alla nascita come il termine sta al moto, o alla mutazione.

Ora, come insegna Aristotele [ Phys. 5,5 ], a termini diversi corrispondono moti diversi.

Ma in Cristo si riscontrano due nature, una ricevuta dal Padre nell'eternità, l'altra dalla madre nel tempo.

Quindi è necessario attribuire a Cristo due nascite: una per cui è nato nell'eternità dal Padre, l'altra per cui è nato nel tempo dalla madre.

Analisi delle obiezioni:

1. Questa obiezioni, mossa da un certo eretico di nome Feliciano, viene così risolta da S. Agostino [ Vig. di Tapso, l. cit. ]: « Supponiamo che nel mondo, come vorrebbero certuni, vi sia un anima generale, la quale con ineffabile movimento vivifichi tutti i germi in modo tale da non essere prodotta con le cose generate, ma da dare essa stessa la vita a tali cose.

Naturalmente, quando quest'anima entra nel seno per formare a suo uso una materia passibile, formerà una sola persona con quella realtà, che tuttavia non ha la sua stessa sostanza: e così, subendo la materia l'azione dell'anima, da due sostanze risulterà un unico uomo.

E in questo senso noi diciamo che l'anima nasce dalla madre: non perché essa, prima di nascere, non esistesse in alcuna maniera.

In questo modo dunque, anzi, in maniera più sublime, è nato come uomo il Figlio di Dio, nel senso in cui diciamo che l'anima nasce con il corpo: non perché l'anima e il corpo siano una sola sostanza, ma perché dalla loro unione risulta una sola persona.

Tuttavia non diciamo che il Figlio di Dio ha cominciato a esistere da quell'istante: affinché nessuno creda che la divinità sia temporale.

E neppure affermiamo che la carne di Dio esiste dall'eternità: affinché non si pensi che invece di prendere un vero corpo umano, egli ne abbia assunto solo una certa apparenza ».

2. La seconda obiezioni risale a Nestorio, ed è risolta da S. Cirillo [ Epist. 4 ad Nest. ] nel modo seguente: « Non diciamo che il Figlio di Dio, oltre alla sua nascita eterna dal Padre, avesse bisogno per sé di una seconda nascita: è infatti segno di stoltezza e di ignoranza affermare che colui il quale esiste prima di tutti i secoli ed è coeterno al Padre abbia bisogno di un inizio per esistere una seconda volta.

Diciamo invece che è nato secondo la carne in quanto, per noi e per la nostra salvezza, ha unito personalmente a sé la natura umana ed è nato da una donna ».

3. La nascita ha la persona come soggetto e la natura come termine.

Ora, in un soggetto ci possono essere varie mutazioni imposte appunto dalla varietà dei termini.

Con il che tuttavia non si vuol dire che la nascita eterna sia realmente una trasmutazione o un moto, ma che viene concepita come se fosse tale.

4. Possiamo dire che Cristo è nato due volte, in base alle sue due nascite.

Come infatti si dice che corre due volte chi corre in due tempi diversi, così si può affermare che nasce due volte chi nasce una volta nell'eternità e una volta nel tempo: poiché l'eternità e il tempo, designanti ambedue una durata, differiscono fra di loro più di due momenti temporali.

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