Summa Teologica - III

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Articolo 5 - Se al battesimo di Cristo dovessero aprirsi i cieli

Infra, q. 49, a. 5, ad 3; In 3 Sent., d. 18, q. 1, a. 6, sol. 3, ad 2; d. 22, q. 3, a. 1, ad 4

Pare che al battesimo di Cristo non dovessero aprirsi i cieli.

Infatti:

1. I cieli si devono aprire per colui che, vivendo fuori dei cieli, deve rientrarvi.

Ma Cristo era sempre in cielo, come dice S. Giovanni [ Gv 3,13 ]: « Il Figlio dell'Uomo che è in cielo ».

Pare quindi che i cieli non dovessero aprirsi per lui.

2. L'aprirsi dei cieli può essere inteso materialmente o spiritualmente.

Ma non va certo inteso materialmente: poiché i corpi celesti sono inalterabili e infrangibili, come accennano le parole [ Gb 37,18 ]: « Hai tu forse disteso con lui il firmamento, solido come specchio di metallo fuso? ».

Né può essere inteso spiritualmente, poiché agli occhi del Figlio di Dio i cieli in precedenza non erano chiusi.

Quindi non pare giusto dire che al battesimo di Cristo « si aprirono i cieli » [ Mt 3,16; Mc 1,10; Lc 3,21 ].

3. Per i fedeli i cieli si aprirono con la passione di Cristo, secondo l'affermazione dell'Apostolo [ Eb 10,19 ]: « Abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù ».

Quindi neppure i battezzati col battesimo di Cristo morti prima della sua passione poterono entrare in cielo.

Così dunque, più che al battesimo, i cieli dovevano aprirsi alla passione di Cristo.

In contrario:

Sta scritto [ Lc 3,21 ]: « Mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì ».

Dimostrazione:

Abbiamo già detto [ a. 1; q. 38, a. 1 ] che Cristo si fece battezzare per consacrare in tal modo il battesimo che noi avremmo ricevuto.

Per questo motivo dunque nel suo battesimo doveva manifestarsi ciò che appartiene all'efficacia del nostro battesimo.

E in proposito ci sono tre cose da considerare.

Primo, la virtù principale da cui il battesimo trae la sua efficacia, che è una virtù celeste.

Per questo al battesimo di Cristo si aprì il cielo, per indicare che da allora in poi una virtù celeste avrebbe santificato il battesimo.

Secondo, all'efficacia del battesimo concorre la fede della Chiesa e di chi viene battezzato: perciò i battezzati fanno la professione di fede, e il battesimo è chiamato « il sacramento della fede » [ Agost., Epist. 98 ].

Ora, con la fede noi contempliamo le realtà celesti, che superano i sensi e la ragione umana.

Per indicare dunque questo fatto, al battesimo di Cristo il cielo si aprì.

Terzo, con il battesimo di Cristo viene aperto a noi in maniera speciale l'ingresso nel regno celeste, che era stato precluso al primo uomo a causa del peccato.

E così al battesimo di Cristo i cieli si aprirono, per indicare che ai battezzati la via del cielo è aperta.

Dopo il battesimo però è necessario che l'uomo preghi assiduamente, per poter entrare in cielo.

Benché infatti col battesimo i peccati vengano rimessi, resta tuttavia in noi il fomite del peccato, che ci sollecita dall'interno, e restano il mondo e i demoni, che ci tentano dall'esterno.

Perciò S. Luca [ Lc 3,21 ] dice espressamente che « mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì »: proprio perché i fedeli dopo il battesimo hanno bisogno della preghiera.

- Oppure per indicare che l'aprirsi del cielo ai credenti mediante il battesimo è frutto della preghiera di Cristo.

Per cui S. Matteo [ Mt 3,16 ] dice espressamente che « a lui si aprì il cielo », cioè si aprì « a tutti per merito suo », spiega il Crisostomo [ Op. imp. in Mt hom. 4 ].

Come se un imperatore a uno che impetra per un altro dicesse: « Ecco, questo beneficio lo do non a lui, ma a te », cioè « a lui per merito tuo ».

Analisi delle obiezioni:

1. Rispondiamo col Crisostomo [ ib. ] che « come Cristo fu battezzato secondo la natura umana, benché non ne avesse bisogno, così secondo tale natura gli furono aperti i cieli, benché secondo la natura divina egli fosse sempre nei cieli ».

2. Come dice S. Girolamo [ In Mt 2, su 3,16s ], « a Cristo dopo il battesimo si aprirono i cieli non con una frattura degli elementi, ma solo agli occhi dello spirito; ossia nel senso in cui parla di cieli aperti anche Ezechiele all'inizio del suo libro ».

E il Crisostomo [ l. cit. ] accetta questa spiegazione, dicendo che « se gli stessi elementi creati », cioè i cieli, « si fossero spaccati, non si sarebbe detto che "si aprirono a lui", poiché ciò che viene aperto fisicamente è aperto a tutti ».

Per cui anche S. Marco [ Mc 1,10 ] dice espressamente: « Uscendo dall'acqua vide aprirsi i cieli »: come se l'apertura del cielo fosse avvenuta solo in relazione alla vista di Cristo.

Alcuni poi questa visione la ritengono corporea, e dicono che intorno a Cristo battezzato era tanto lo splendore da parere che si fossero spalancati i cieli.

Ma si può anche pensare a una visione immaginaria alla maniera di come vide i cieli aperti Ezechiele: si sarebbe cioè formata nell'immaginativa di Cristo, per virtù divina e per volere della ragione, una visione, a significare che mediante il battesimo viene aperto agli uomini l'ingresso del cielo.

Oppure si trattò di una visione intellettuale: Cristo cioè avrebbe visto, dopo aver santificato il battesimo, che il cielo era ormai aperto agli uomini, cosa però che egli già prima aveva visto che si sarebbe realizzata.

3. La passione di Cristo aprì il cielo agli uomini come causa universale.

Ma è necessario applicare tale causa ai singoli individui, perché possano entrare in cielo.

Il che avviene con il battesimo, secondo le parole di S. Paolo [ Rm 6,3 ]: « Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte ».

Per questo si parla di cieli aperti nel battesimo piuttosto che nella passione.

Oppure si può rispondere col Crisostomo [ l. cit. ] che « al battesimo di Cristo i cieli si aprirono soltanto; invece dopo che egli ebbe vinto il tiranno mediante la croce, non essendo più necessarie le porte per chiudere il cielo, gli angeli non dicono più: "Aprite le porte", ma: "Togliete le porte" ».

E con ciò il Crisostomo vuol dire che gli sbarramenti che prima impedivano alle anime dei defunti di entrare in cielo, dopo la passione furono totalmente eliminati; però nel battesimo di Cristo furono aperti, quasi per indicare la via attraverso la quale gli uomini sarebbero entrati in cielo.

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