Summa Teologica - III

Indice

Articolo 5 - Se essere Redentore sia proprio di Cristo

In 3 Sent., d. 19, q. 1, a. 4, sol. 2

Pare che essere Redentore non sia proprio di Cristo.

Infatti:

1. Nei Salmi [ Sal 31,6 ] si legge: « Tu mi riscatti, Signore, Dio fedele ».

Ma essere Signore Dio fedele appartiene a tutta la Trinità.

Quindi redimere non è proprio di Cristo.

2. Si dice che redime colui che dà il prezzo del riscatto.

Ora, Dio Padre ha dato il Figlio suo come redenzione per i nostri peccati, secondo le parole del Salmo [ Sal 111,9 ]: « Il Signore ha inviato al suo popolo la redenzione », « cioè Cristo », aggiunge la Glossa [ interlin .], « il quale dà ai prigionieri il riscatto ».

Perciò non Cristo soltanto, ma anche Dio Padre ci ha redenti.

3. Ha giovato alla nostra salvezza non soltanto la passione di Cristo, ma anche quella degli altri santi, come appare dalle parole di S. Paolo [ Col 1,24 ]: « Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi, e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo, che è la Chiesa ».

Quindi non soltanto Cristo deve dirsi Redentore, ma anche gli altri santi.

In contrario:

Sta scritto [ Gal 3,13 ]: « Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi ».

Ora, solo Cristo si è fatto per noi maledizione.

Quindi soltanto lui ha diritto al titolo di Redentore.

Dimostrazione:

Per il riscatto si richiedono due cose: l'atto del pagamento e il prezzo da pagare.

Quando uno infatti per il riscatto di una persona sborsa il danaro di un altro non si può dire che quella redenzione appartiene in maniera principale a lui, ma piuttosto al proprietario di quel danaro.

Ora, il prezzo della nostra redenzione è il sangue di Cristo, ossia la sua vita fisica, che « risiede nel sangue » [ Lv 17,11.14 ], e che Cristo ha pagato.

Perciò a Cristo in quanto uomo appartengono tutte e due le suddette cose in maniera immediata; invece come alla causa prima e remota esse vanno attribuite a tutta la Trinità, a cui apparteneva come alla sua origine prima la vita stessa di Cristo, e dalla quale fu ispirato allo stesso Cristo uomo di patire per noi.

E così l'essere Redentore in maniera immediata è proprio di Cristo in quanto uomo; sebbene si possa attribuire la redenzione stessa a tutta la Trinità come alla causa prima.

Analisi delle obiezioni:

1. La Glossa così spiega il passo citato: « Tu, Dio fedele, mi hai redento in Cristo il quale ha gridato: "Signore, nelle tue mani affido il mio spirito" ».

Per cui la redenzione appartiene immediatamente a Cristo in quanto uomo, a Dio invece come al principio primo.

2. Il prezzo della nostra redenzione fu pagato immediatamente da Cristo come uomo, però sotto il comando del Padre quale autore primordiale.

3. Le sofferenze dei santi giovano alla Chiesa non sotto forma di redenzione, ma a modo di esortazione e di esempio, secondo le parole di S. Paolo [ 2 Cor 1,6 ]: « Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza ».

Indice