Summa Teologica - III |
In 4 Sent., d. 4, q. 2, a. 3, sol. 1, 2, 3
Pare che il battesimo non abbia in tutti lo stesso effetto.
1. L'effetto del battesimo è la cancellazione della colpa.
Ma il battesimo in alcuni toglie più peccati che in altri: infatti nei bambini cancella solo il peccato originale, mentre negli adulti anche i peccati attuali, in chi più e in chi meno.
Quindi il battesimo non ha in tutti lo stesso effetto.
2. Il battesimo conferisce all'uomo la grazia e le virtù.
Ma alcuni dopo il battesimo dimostrano di avere una grazia maggiore e una virtù più perfetta che altri battezzati.
Il battesimo quindi non ha in tutti lo stesso effetto.
3. La natura viene perfezionata dalla grazia, come la materia dalla forma.
Ma la forma è ricevuta nella materia secondo la capacità di questa.
Essendoci dunque in alcuni battezzati, anche bambini, una maggiore capacità naturale che in altri, i primi dovranno ricevere più grazia degli altri.
4. Alcuni ottengono nel battesimo non solo la salute spirituale, ma anche quella corporale, come sappiamo di Costantino [ Leg. aurea 12,2 ], che nel battesimo fu mondato dalla lebbra.
Ora, non tutti gli ammalati ottengono nel battesimo la salute fisica.
Perciò il battesimo non ha un effetto uguale in tutti.
« Una è la fede, uno il battesimo », dice S. Paolo [ Ef 4,5 ].
Ma l'identica causa produce l'identico effetto.
Il battesimo dunque ha un effetto uguale in tutti.
Due sono gli effetti del battesimo: uno essenziale, l'altro accidentale.
L'effetto essenziale del battesimo è ciò per cui esso fu istituito, ossia la rigenerazione degli uomini alla vita spirituale.
Di conseguenza, dal momento che tutti i bambini hanno le medesime disposizioni rispetto al battesimo, venendo battezzati non nella fede propria, ma nella fede della Chiesa, ricevono tutti lo stesso effetto nel battesimo.
Gli adulti invece, accedendo al battesimo nella fede propria, non sono ugualmente disposti rispetto al sacramento: alcuni infatti vi si accostano con maggiore o minore devozione di altri.
Quindi ricevono la grazia del rinnovamento chi più e chi meno, come anche dal medesimo fuoco riceve più calore chi più si avvicina, sebbene il fuoco di per sé irradii il suo calore ugualmente su tutti.
L'effetto accidentale del battesimo è invece quello a cui il battesimo non è ordinato, ma che viene prodotto miracolosamente in esso dalla virtù divina.
E in questo senso la Glossa [ P. Lomb. ], a commento delle parole di S. Paolo [ Rm 6,6 ]: « Non siamo più schiavi del peccato », afferma: « Che la legge del peccato presente nelle nostre membra si estingua del tutto non è concesso nel battesimo se non eccezionalmente, per singolare miracolo del Creatore ».
E questi effetti non vengono ricevuti nella stessa misura da tutti i battezzati, anche se si accostano con la medesima devozione, ma vengono concessi a discrezione della provvidenza divina.
1. La più piccola grazia battesimale basta a distruggere tutti i peccati.
Che essa quindi in alcuni rimetta più peccati e meno in altri non dipende dalla maggiore efficacia del battesimo, ma dalla condizione del soggetto, poiché in ciascuno essa rimette tutto ciò che trova da rimettere.
2. Che nei battezzati si manifesti una grazia più o meno grande può accadere per due motivi.
Primo, perché uno riceve nel battesimo più grazia di un altro per la sua maggiore devozione, come si è detto [ nel corpo ].
Secondo, perché pur ricevendo la stessa grazia i due non se ne servono alla stessa maniera, ma l'uno impiega più diligenza e progredisce, mentre l'altro per negligenza non corrisponde alla grazia di Dio.
3. La diversa capacità naturale non proviene negli uomini dalla diversità dell'anima, che si rinnova nel battesimo, avendo tutti gli uomini la medesima forma nell'identica specie, ma dalla diversa disposizione dei corpi.
Non così invece accade negli angeli, che sono [ tutti ] di specie diversa.
Agli angeli perciò i doni della grazia vengono dati secondo la diversa capacità naturale; non invece agli uomini.
4. La salute fisica non è un effetto essenziale del battesimo, ma un'opera miracolosa della provvidenza divina.
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