Summa Teologica - III |
In 4 Sent., d. 7, expos.
Pare che il rito di questo sacramento non sia conveniente.
1. Il sacramento del battesimo è più necessario della cresima, come si è detto [ a. 2, ad 4; q. 65, aa. 3,4 ].
Ma al battesimo vengono assegnati determinati tempi, cioè la Pasqua e la Pentecoste.
Quindi anche per questo sacramento si deve stabilire un dato tempo.
2. Come questo sacramento esige la devozione di chi lo dà e di chi lo riceve, così la esige anche il sacramento del battesimo.
Ma per il sacramento del battesimo non è prescritto che venga ricevuto e conferito a digiuno.
È dunque inopportuno ciò che comanda il Concilio di Orléans, che cioè i cresimandi « si presentino digiuni alla confermazione », e che « i vescovi solo a digiuno diano con l'imposizione della mano lo Spirito Santo », come vuole il Concilio di Meaux.
3. Il crisma è un simbolo della pienezza dello Spirito Santo, come si è detto sopra [ a. 2 ].
Ma la pienezza dello Spirito Santo fu data ai fedeli di Cristo nel giorno della Pentecoste, come si legge negli Atti [ At 2,1 ].
Il crisma quindi dovrebbe essere preparato e benedetto nella festa della Pentecoste, piuttosto che il Giovedì Santo.
Basta l'uso della Chiesa, che è governata dallo Spirito Santo.
Il Signore [ Mt 18,20 ] fece ai suoi fedeli questa promessa: « Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro ».
È quindi da ritenersi per fermo che gli ordinamenti della Chiesa sono diretti dalla sapienza di Cristo.
E così dobbiamo essere certi che i riti osservati dalla Chiesa nella cresima e negli altri sacramenti sono convenienti.
1. Il Papa S. Melchiade [ Ad episcopos Hispan. 2 ] scrive che « questi due sacramenti », cioè il battesimo e la confermazione, « sono così uniti che mai, fuori del pericolo di morte, possono essere separati, e uno non può mai essere conferito senza l'altro ».
Di conseguenza sono assegnati gli stessi tempi al battesimo solenne e alla cresima.
Ma poiché la cresima viene data soltanto dai vescovi, che non sempre sono presenti dove i sacerdoti battezzano, fu necessario nella prassi comune rimandare il sacramento della cresima anche ad altri tempi.
2. Da quella prescrizione « sono eccettuati gli infermi e coloro che si trovano in pericolo di morte », come si legge nelle costituzioni del Concilio di Meaux.
Quindi per il gran numero dei fedeli e a causa di pericoli imminenti è concesso che la cresima, che è conferibile solo dai vescovi, venga data o ricevuta anche senza essere digiuni: poiché un solo vescovo, specialmente in una grande diocesi, non potrebbe confermare tutti se avesse delle limitazioni di tempo.
Quando però ciò può essere osservato senza incomodo, è più conveniente che il sacramento venga dato e ricevuto a digiuno.
3. Come si rileva dal Concilio di Papa Martino [ can. 51 ], « in ogni tempo era permesso confezionare il crisma ».
Celebrandosi però il battesimo solenne, nel quale si fa uso del crisma, la vigilia di Pasqua, fu convenientemente stabilito che il vescovo lo benedicesse due giorni prima, in modo che lo si potesse distribuire in tutta la diocesi.
- Quel giorno è poi molto adatto alla benedizione di qualsiasi materia sacramentale, poiché in esso venne istituito il sacramento dell'Eucaristia, che in qualche modo, come si è detto sopra [ q. 65, a. 3 ], è il fine di tutti gli altri sacramenti.
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