Summa Teologica - III |
In 4 Sent., d. 16, q. 1, a. 1, sol. 3
Pare che i tre atti predetti non siano le parti integranti della penitenza.
1. La penitenza, come si è detto [ q. 84, a. 2 ] è ordinata contro il peccato.
Ma nel peccato la distinzione tra peccato di pensiero, di parola e di opera è una divisione in parti soggettive, e non in parti integranti: poiché il peccato viene predicato di ciascuna di esse.
Quindi anche nella penitenza la contrizione del cuore, la confessione della bocca e la soddisfazione dell'opera non sono parti integranti.
2. Nessuna parte integrante contiene in sé le altre parti dell'identica divisione.
Ora, la contrizione contiene in sé come proposito la confessione e la soddisfazione.
Quindi non si tratta di parti integranti.
3. Le parti integranti concorrono insieme e in ugual modo a costituire il tutto, come i segmenti in una linea.
Ma nel nostro caso ciò non avviene.
Quindi i tre atti suddetti non sono le parti integranti della penitenza.
Si dicono integranti quelle parti che concorrono a integrare la perfezione del tutto.
Ma le predette parti concorrono a integrare la perfezione della penitenza.
Quindi sono le sue parti integranti.
Alcuni hanno affermato che questi tre elementi sono parti soggettive della penitenza.
- Ma ciò è impossibile.
Poiché in ogni singola parte soggettiva si riscontra il valore del tutto, simultaneamente e ugualmente: come tutto il valore dell'animale si salva in qualsiasi specie di animale che suddivide questo genere.
Ma questo non è il nostro caso.
Perciò altri hanno detto che si tratta di parti potenziali.
Ma anche questo è impossibile.
Poiché nelle singole parti potenziali il tutto è presente secondo tutta la sua essenza: come l'essenza dell'anima è presente in ciascuna delle sue potenze.
Ma nemmeno questo è il nostro caso.
Quindi rimane che i tre atti predetti siano le parti integranti della penitenza: per cui si richiede che il tutto non si riscontri nelle singole parti né secondo tutta la sua virtù, né secondo tutta la sua essenza, ma in tutte cumulativamente prese.
1. Il peccato, avendo natura di male, può essere compiuto anche solo con uno dei suoi elementi, come si è notato sopra [ a. 2, ad 4 ].
Quindi il peccato che viene compiuto solo con il cuore è una specie del peccato.
Un'altra specie invece è il peccato che viene compiuto con il cuore e con la bocca.
Una terza specie infine è il peccato che viene compiuto con il cuore e con l'opera.
E per il peccato in queste ultime forme sono come parti integranti sia ciò che è nel cuore, sia ciò che è nella bocca, sia ciò che è nell'opera.
Per questo dunque nella penitenza, che comprende sempre questi tre elementi, essi sono le parti integranti.
3. Una parte integrante può contenere il tutto, sebbene non essenzialmente: le fondamenta infatti contengono in certo qual modo virtualmente tutto l'edificio.
Ed è così che la contrizione contiene virtualmente tutta la penitenza.
3. Le parti integranti hanno tutte un certo ordine tra loro.
Ma alcune hanno un ordine solo di posizione: sia che siano ordinate le une dopo le altre, come nel caso di un esercito, sia che si tocchino, come le parti di un mucchio, sia che si trovino collegate, come le parti di una casa, sia che abbiano una continuità fra di loro, come i segmenti di una linea.
Alcune però hanno tra loro anche un ordine di potenza attiva: come avviene tra le parti di un animale, la prima delle quali è il cuore, mentre le altre dipendono reciprocamente secondo un certo ordine di influsso dinamico.
In terzo luogo infine esse possono essere ordinate secondo il tempo, come le parti del tempo e del moto.
Le parti della penitenza dunque hanno tra loro un ordine di potenza attiva e di tempo, essendo degli atti, ma non di posizione, non essendo localizzate.
La Somma Teologica è rimasta incompiuta a questo punto.
L'articolo 4 è già un estratto dal Commento al Libro delle Sentenze, aggiunto dal compilatore del Supplemento.
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