Supplemento alla III parte |
Pare che questo sacramento imprima il carattere.
1. Il carattere è un segno distintivo.
Ma come il battezzato si distingue da chi non è battezzato, così chi è unto si deve distinguere da chi non è unto.
Quindi anche l'estrema unzione imprime il carattere, come il battesimo.
2. In questo sacramento c'è l'unzione come in quelli dell'ordine e della confermazione.
Ma in questi ultimi viene impresso il carattere.
Quindi anche nell'estrema unzione.
3. In ogni sacramento riscontriamo tre elementi: la res tantum, il sacramentum tantum e la res et sacramentum.
Ma nell'estrema unzione, come corrispondente alla res et sacramentum, troviamo solo il carattere.
Quindi con questo sacramento viene conferito il carattere.
1. Nessun sacramento che imprime il carattere viene ripetuto.
Ma l'estrema unzione viene ripetuta, come si dirà [ q. 33, a. 1 ].
Quindi non imprime il carattere.
2. La distinzione secondo il carattere sacramentale vale per la Chiesa presente.
Ora, l'estrema unzione viene amministrata a coloro che escono dalla Chiesa presente.
Perciò non è necessario che imprima il carattere.
Il carattere viene impresso soltanto in quei sacramenti con i quali viene conferito all'uomo qualcosa di sacro.
Ora, l'estrema unzione è soltanto un rimedio, in forza del quale l'uomo non è deputato a compiere o a ricevere qualcosa di sacro.
Perciò essa non imprime il carattere.
1. Il carattere causa una distinzione di stati quanto alle opere da compiere nella Chiesa.
Ora, per il fatto di ricevere l'[ estrema ] unzione l'uomo non acquista tale speciale distinzione dagli altri.
2. L'unzione che si riceve nella cresima e nell'ordine è consacratoria, e per mezzo di essa si è destinati a una mansione sacra.
Invece l'unzione di questo sacramento è medicinale.
Perciò il paragone non regge.
3. Nell'estrema unzione la res et sacramentum non è il carattere, ma solo una certa devozione interiore, che è l'unzione spirituale.
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