Supplemento alla III parte

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Articolo 4 - Se nel testo venga espressa convenientemente la forma di questo sacramento

Pare che nel testo [ delle Sentenze 4,24, cc. 5-7 ] non venga espressa convenientemente la forma di questo sacramento.

Infatti:

1. I sacramenti devono l'efficacia alla loro forma.

Ma l'efficacia dei sacramenti deriva dalla « virtù divina » che in essi « causa misteriosamente la salvezza » [ Isid., Etym. 6,19 ].

Quindi nella forma di questo sacramento bisognava menzionare la virtù divina con l'invocazione della Trinità, come negli altri sacramenti.

2. Comandare spetta a chi ha l'autorità.

Ora, in chi amministra i sacramenti non c'è l'autorità, ma solo il ministero.

Perciò l'ordinante non deve usare il modo imperativo, dicendo: « Fate », o « Ricevete », questa o quella cosa, oppure espressioni consimili.

3. Nella forma del sacramento si deve far menzione solo di quanto è essenziale al sacramento.

Ora, l'esercizio del potere ricevuto non è essenziale, ma conseguente al sacramento stesso.

Quindi esso non andava ricordato nella forma di questo sacramento.

4. I sacramenti ordinano tutti al premio eterno.

Ma nella forma degli altri sacramenti non si parla della ricompensa.

Perciò non se ne doveva parlare neppure nella forma di questo, come invece risulta dall'espressione: « Per aver parte, se fedelmente l'eserciterai », ecc.

Dimostrazione:

Questo sacramento consiste principalmente in una trasmissione di poteri.

Ora, un potere viene trasmesso da un altro potere come il simile dal consimile.

Inoltre un potere viene conosciuto mediante il suo esercizio: poiché le facoltà vengono conosciute dai loro atti.

Per questo nella forma dell'ordine si esprime il suo esercizio mediante l'atto che viene comandato; e viene espressa la trasmissione del potere attraverso il modo imperativo.

Analisi delle obiezioni:

1. Gli altri sacramenti non sono ordinati principalmente a produrre effetti simili al potere che li amministra, come invece accade in questo.

Perciò in questo sacramento si ha come una trasmissione univoca.

E così mentre negli altri sacramenti si fa riferimento alla virtù divina, con cui l'effetto del sacramento dice somiglianza, in questo invece non vi si accenna.

2. Sebbene il vescovo, che è il ministro di questo sacramento, non abbia autorità rispetto al rito sacramentale, tuttavia ha un certo potere rispetto alla potestà di ordine che viene da lui conferita, in quanto essa deriva dal suo potere.

3. L'esercizio del potere è effetto del potere nel genere della causalità efficiente: e sotto questo aspetto non va posto nella definizione dell'ordine.

Ma esso è in qualche modo anche causa finale.

E sotto tale aspetto può rientrare nella definizione dell'ordine.

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