Supplemento alla III parte |
Pare che un padre possa costringere i figli a contrarre matrimonio.
1. S. Paolo [ Col 3,20 ] comanda: « Voi, figli, obbedite ai vostri genitori in tutto ».
Quindi essi sono tenuti a ubbidire anche in questo.
2. Sta scritto [ Gen 28,1 ] che Isacco « comandò » a Giacobbe « di non prendere per moglie una cananea ».
Ma egli non avrebbe dato questo comando se per diritto non avesse potuto farlo.
Perciò i figli in questo devono ubbidire al padre.
3. Nessuno deve promettere, tanto meno con giuramento, in nome di chi non può costringere a mantenere la promessa.
Ora, i genitori promettono i futuri matrimoni a nome dei figli, e anche li confermano con giuramento.
Quindi possono anche costringere i figli a mantenere la promessa.
4. Il padre spirituale, cioè il Papa, può imporre per obbedienza il matrimonio spirituale, cioè l'episcopato.
Perciò anche il padre carnale può imporre il matrimonio carnale.
1. Un figlio può senza peccato entrare in religione anche se suo padre gli comanda di sposarsi [ Decr. di Graz. 2,20,2,2 ].
Quindi in questo non è tenuto a ubbidirgli.
2. Se fosse tenuto a ubbidirgli, i fidanzamenti stabiliti dai genitori senza il consenso dei figli sarebbero validi.
Ciò invece è contro le leggi [ Decretales 4,2,11 ].
Quindi, ecc.
Essendovi nel matrimonio come una schiavitù perpetua, il padre non può costringere per obbedienza i figli al matrimonio, essendo essi di libera condizione.
Può tuttavia indurli ad esso per dei motivi ragionevoli.
E allora il figlio è tenuto a stare al comando di suo padre nella misura in cui valgono quei motivi: per cui se il motivo addotto costringe per necessità o per virtù, allo stesso modo costringerà il comando del padre; altrimenti no.
1. Il comando dell'Apostolo non vale per quelle cose in cui il figlio è padrone di sé come il padre.
E tale è appunto il matrimonio, per cui anche il figlio diventa padre.
2. Giacobbe era tenuto a fare ciò che comandava Isacco anche per altri motivi: sia per la malvagità delle donne cananee [ Gen 26,34s; Gen 27,46 ], sia perché la discendenza di Canaan doveva essere eliminata da quella terra che era stata promessa alla discendenza dei Patriarchi [ Gen 12,7; Gen 13,15; Gen 15,16; Es 23,23 ].
Per cui Isacco poteva dare quel comando.
3. I genitori giurano sempre sottintendendo la condizione: se ad essi piacerà, e si obbligano in buona fede a indurli ad accettare.
4. Alcuni dicono che il Papa non può comandare ad alcuno di accettare l'episcopato, dovendo il consenso essere libero.
- Ma con tale presupposto verrebbe distrutto tutto l'ordinamento ecclesiastico.
Se infatti non si potesse costringere nessuno ad accettare il governo della Chiesa, questa non si potrebbe conservare: poiché talora quelli che ne sono capaci non vi si rassegnano se non perché costretti.
Perciò bisogna rispondere che i due casi sono diversi.
Poiché nel matrimonio spirituale non c'è alcuna schiavitù corporale come in quello corporale, equivalendo l'ufficio dei vescovi a quello di amministratori del bene comune, secondo le parole di S. Paolo [ 1 Cor 4,1 ]: « Ognuno ci consideri [ come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio ] ».
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