Supplemento alla III parte |
Pare che non si possa ricevere l'ordine sacro dopo il matrimonio.
1. Il legame più forte pregiudica quello più debole.
Ora, il vincolo spirituale è più forte di quello corporale.
Se quindi uno sposato riceve gli ordini, pregiudica i diritti della moglie, in modo che questa non può più esigere il debito coniugale: poiché l'ordine è un vincolo spirituale, il matrimonio invece corporale.
Sembra quindi che dopo il matrimonio consumato uno non possa ricevere gli ordini sacri.
2. Dopo il matrimonio consumato un coniuge non può fare voto di castità senza il consenso dell'altro.
Ma l'ordine sacro implica tale voto.
Se quindi uno sposato ricevesse l'ordine sacro contro la volontà della moglie, costringerebbe quest'ultima a conservare la castità contro la sua volontà: non potendo essa risposarsi « vivente il marito » [ Rm 7,2s ].
3. Secondo l'Apostolo [ 1 Cor 7,5 ] uno sposato non può attendere alla preghiera per un certo tempo senza il consenso della moglie.
Ora, presso gli Orientali i chierici ordinati sono tenuti a osservare la continenza nel tempo in cui devono attendere ai loro ministeri.
Perciò neppure essi possono venire ordinati senza il consenso delle mogli.
Molto meno quindi i Latini.
4. Il marito e la moglie hanno pari doveri.
Ora un prete greco, morta la moglie, non può sposarne un'altra.
Quindi neppure la moglie, morto il marito.
Ma a questa non si può togliere il diritto di risposarsi per un atto del suo primo marito.
Perciò un uomo non può ricevere gli ordini dopo il matrimonio.
5. Tanto il matrimonio è incompatibile con l'ordine, quanto questo con quello.
Ma l'ordine che uno ha ricevuto impedisce il matrimonio.
Quindi il matrimonio impedisce l'ordine.
1. I religiosi sono tenuti alla castità come i chierici negli ordini maggiori.
Ora uno sposato, col consenso della moglie, o dopo la sua morte, può entrare in religione.
Quindi può anche ricevere gli ordini.
2. Dopo il matrimonio uno può rendersi schiavo di un uomo [ cf. q. 52, a. 3 ].
Quindi può anche rendersi servo di Dio con l'ordinazione.
Il matrimonio non impedisce di ricevere gli ordini sacri.
Se uno sposato infatti riceve gli ordini sacri anche contro la volontà della moglie, riceve in ogni modo il carattere dell'ordine: però gli è proibito di esercitarlo.
Se invece si è fatto ordinare col consenso della moglie, o dopo la sua morte, allora riceve l'ordine e la facoltà di esercitarlo.
1. Il vincolo dell'ordine scioglie il vincolo del matrimonio quanto al debito coniugale, e così è incompatibile col matrimonio dalla parte di chi riceve l'ordine: poiché chi riceve l'ordine non può chiedere il debito coniugale, né la moglie è tenuta a renderlo.
Non lo scioglie invece dal lato della comparte: poiché l'ordinato è tenuto a rendere il debito alla moglie, se non può indurla alla continenza.
2. Se uno sposato si fa ordinare sciente e consenziente la moglie, quest'ultima è tenuta alla continenza perpetua, ma non è tenuta a entrare in religione, se non teme per la propria castità, per il fatto che il marito ha emesso i voti solenni.
Diverso invece sarebbe il caso se il marito avesse emesso i voti semplici.
- Se al contrario costui si è fatto ordinare senza il suo consenso, allora non è tenuta: poiché il fatto non può pregiudicare i suoi diritti.
3. Sebbene alcuni pensino il contrario, è più probabile l'opinione che anche i Greci non possano ricevere gli ordini senza il consenso delle loro mogli.
Poiché queste, almeno nel tempo in cui essi attendono ai loro ministeri, non possono esigere il debito coniugale, di cui non possono essere defraudate a norma di legge se i mariti si sono fatti ordinare contro la loro volontà, o a loro insaputa.
4. Presso i Greci, quando la moglie acconsente all'ordinazione del marito, si obbliga a non sposare in perpetuo nessun altro: poiché altrimenti il simbolismo del matrimonio, che deve apparire soprattutto nel matrimonio del sacerdote, verrebbe compromesso.
Se invece uno si fa ordinare senza il consenso della moglie, allora questa non sembra tenuta a tale norma.
5. Mentre il matrimonio viene causato dal nostro consenso, l'ordine sacro viene causato da un sacramento determinato da Dio.
E così il matrimonio può essere reso nullo dall'ordine che lo precede, ma l'ordine non può essere reso nullo dal matrimonio precedente: poiché l'efficacia dei sacramenti è infallibile, mentre gli atti umani possono essere impediti.
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