Supplemento alla III parte

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Articolo 1 - Se dopo la morte siano assegnate alle anime delle speciali dimore

Pare che dopo la morte non siano assegnate alle anime delle speciali dimore.

Infatti:

1. Come ricorda Boezio [ De hebdomad. ], « è comunemente risaputo presso i sapienti che le sostanze incorporee non occupano un luogo ».

E S. Agostino concorda con lui quando afferma [ De Gen. ad litt. 12,32.60 ]: « È facile replicare che l'anima non può essere condotta in un luogo se non perché è unita a un corpo ».

Ma l'anima separata, come dice lo stesso Santo [ De Gen. ad litt. 12,32.60 ], non ha corpo.

Quindi sarebbe ridicolo assegnare delle dimore alle anime separate.

2. Tutto ciò che ha un luogo determinato è più attinente a quello che ad altri luoghi.

Ma le anime separate, come tutte le sostanze spirituali, sono indifferenti a qualsiasi luogo; né si può affermare che abbiano maggiore attinenza con alcuni corpi piuttosto che con altri, essendo completamente immuni dalle condizioni dei corpi.

Perciò non si possono loro assegnare delle speciali dimore.

3. Alle anime separate, dopo la morte, si attribuisce solo quanto ridonda loro in premio o in pena.

Ma il luogo materiale non può avere tali effetti: poiché tali anime non ricevono nulla dai corpi.

Quindi non si devono loro assegnare delle dimore speciali.

In contrario:

1. Il cielo empireo è un luogo materiale e tuttavia, come afferma S. Beda [ In Hexaem., su Gen 1,2 ], « esso fu riempito, appena fatto, dagli angeli santi ».

Ma essendo questi incorporei come le anime separate, bisogna che anche queste ultime abbiano delle dimore speciali.

2. Ciò è ancora più evidente in base a quanto riferisce S. Gregorio [ Dialog. 4, cc. 25,28,29 ], il quale parla di alcune anime addotte in luoghi materiali diversi, come quella di Pascasio, incontrata ai bagni dal vescovo di Capua Germano [ c. 40 ], e quella del re Teodorico, che egli dice trascinata all'inferno [ c. 30 ].

Quindi dopo la morte le anime hanno una dimora ben determinata.

Dimostrazione:

Le sostanze spirituali sono indipendenti dal corpo quanto al loro essere; tuttavia, come affermano S. Agostino [ De Trin. 3,4.9 ] e S. Gregorio [ Dial. 4,6 ], siccome Dio governa le cose corporali mediante quelle spirituali, esiste un certo legame tra le sostanze spirituali e quelle corporali.

Di qui la convenienza che alle sostanze spirituali più eccelse siano destinati dei corpi più nobili.

Per cui anche i filosofi concepiscono l'ordine delle sostanze separate in base all'ordine dei corpi mobili.

Pur essendo vero, dunque, che dopo la morte le anime non sono né forme né motori di corpi determinati, tuttavia sono loro assegnate delle dimore particolari, nelle quali esse si trovano in qualche modo localizzate, come possono esserlo delle sostanze incorporee, secondo il loro grado di nobiltà: esse cioè si avvicinano, di più o di meno, alla prima sostanza, cioè a Dio, a cui va attribuito il luogo più eccelso, vale a dire il cielo, come si legge nella Sacra Scrittura [ Is 66,1; At 7,49 ].

Perciò affermiamo che le anime che partecipano perfettamente della divinità si trovano in cielo, mentre quelle che ne sono escluse sono destinate al luogo opposto.

Analisi delle obiezioni:

1. Gli esseri incorporei non stanno in un determinato luogo nel modo ordinario e comune con cui diciamo che i corpi sono propriamente nel luogo.

Tuttavia essi occupano il luogo in una maniera speciale che si addice alle sostanze spirituali, e che noi riusciamo a comprendere solo in parte.

2. La convenienza o somiglianza di una cosa con un'altra può essere di due specie.

La prima si ha per la partecipazione di una medesima qualità: come i corpi caldi sono affini per il calore.

E questa affinità non si può verificare negli esseri incorporei rispetto al luogo corporeo o materiale.

- La seconda somiglianza invece nasce da una certa proporzionalità, secondo la quale nella Sacra Scrittura le metafore delle realtà corporee vengono applicate alle realtà spirituali: come quando Dio è chiamato sole, poiché è il principio della vita spirituale come il sole lo è di quella materiale.

Ed è appunto in questo senso che certe anime convengono meglio a determinati luoghi corporali: come le anime illuminate spiritualmente ai corpi luminosi e quelle ottenebrate dalla colpa ai luoghi tenebrosi.

3. L'anima separata non riceve direttamente alcun influsso dai luoghi materiali, a differenza dei corpi che devono la loro conservazione al luogo connaturale; tuttavia le stesse anime separate, per il fatto che sanno di essere destinate a tali luoghi, ne risentono gioia o tristezza; e in questo senso anche il luogo contribuisce alla loro pena o al loro premio.

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