Giovanni Baiano |
Il padre, Ettore Baiano, benestante, nacque nell'agosto del 1882; la madre, anch'essa di famiglia agiata, portava il nome di Ernesta Peyrone.
Dalla loro unione nacquero tre figli: Giovanni, il 3 giugno 1911, Ferdinando, il 23 settembre 1913 e Albino, il 16 agosto 1916.
Sono da ricordare i nonni paterni per alcune vicende che influenzarono Ettore e la sua famiglia.
Il nonno Ferdinando, facoltoso agricoltore, aveva vaste proprietà terriere ed un ingente patrimonio.
Contrasse matrimonio con la ricca signora Bo Clotilde, la cui disponibilità economica purtroppo si estinse presto, spesa interamente dalla sorella di lei, Adele, che consumò anche ciò che aveva ereditato da un'altra giovane sorella, morta prematuramente.
A queste sfortunate vicende si devono aggiungere i rovinosi raccolti del nonno paterno: annate pessime che peggiorarono la situazione e costrinsero la famiglia a vendere tutto.
Espatriarono in Francia, dove i figli continuarono i loro studi.
"Ettore, mio padre, nacque ricco, ma visse povero, e conservò sempre un'onestà e una rettitudine eccezionali", ricorda il figlio Albino.
Rimanendo orfano in tenera età, a 8 anni di madre, non poté neanche usufruire della dote che aveva ricevuto ( 4.000 Lire d'argento, molto per quel tempo ) poiché anch'essa fu spesa e "bruciata" dalla zia Adele.
Ettore frequentò le scuole elementari presso i FSC e vinse anche un premio, poi però, dovette concludere gli studi in Francia.
Tornato in Italia, il suo tutore, che doveva essere uno zio o il nonno materno, lo manda a studiare nel collegio dei Salesiani di Valdocco a 14 anni.
Uscirà circa 4 anni dopo, il 15 agosto 1900 con la qualifica di artigiano falegname con il primo premio per lavoro e per condotta.
Il suo tutore morì poco tempo dopo.
Appena in tempo per sistemarlo, perché altrimenti nessuno si sarebbe occupato di lui, essendo orfano, con una sorellina a carico.
Sembra che il carisma salesiano lo abbia formato infondendogli quello spirito onesto e quell'impegno costante di portare a termine il suo lavoro, con fedeltà ed operosità.
Riuscirà ad avviare una piccola azienda artigiana, 10 anni dopo, l'11 febbraio 1910, festa della Madonna di Lourdes.
In tre anni l'azienda crebbe parecchio, ma visse delle traversie all'epoca della 1a guerra mondiale quando dovette chiudere e vendere tutto.
Il padre, con cinque persone a carico, non partì per il fronte, ma lavorò come militare per incarichi bellici, impegnato nella costruzione di pistoni.
La madre, per contribuire economicamente al sostegno della famiglia, dovette vendere delle proprietà terriere.
La madre di Giovanni aveva ultimato gli studi elementari, frequentato dei corsi di computisteria e lavorato come sarta e come modista, cioè ideatrice di cappelli.
Era una donna esperta ed abile nel suo mestiere; giovanissima, a 18 anni era già alla direzione dell'atelier.
Il suo carattere era severo ma materno, si percepiva in lei il desiderio di educare e formare.
Non si perdeva in moine e sdolcinatezze, era di poche parole, senza essere fredda o distante.
Seria e premurosa e molto attenta ai suoi figli.
Dei genitori, il sig. Albino afferma di non conoscerne i difetti.
Il padre, stimato da tutti per la sua grande onestà, colpiva quanti lo avvicinavano, e suscitava una certa soggezione, quasi una sorta di sacro rispetto.
Con le sue mani da falegname sapeva suonare molto bene il clarino, avendone imparato l'arte alla scuola di Don Bosco.
Ettore Baiano morì il 13 marzo del 1938 per una forma tumorale, e fu assistito con dedizione straordinaria e spirito di sacrificio da Giovanni, con una forza d'animo quasi eccessiva.
Dopo la morte del padre fu Giovanni a guidare l'azienda, in qualità di dirigente, e continuando il suo lavoro di disegnatore.
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