Giovanni Baiano |
Un carattere riservato, allegro ma serio, riflessivo ma non chiuso, attento alle necessità dei familiari e dei clienti della sua ditta.
Onesto e laborioso come il padre, molto legato alla famiglia, come dimostra la sua dedizione al padre stesso in punto di morte, e l'aiuto che prestava ai suoi fratelli, con bontà d'animo, squisita e rispettosa, senza alcuna pretesa di riconoscimento e senza vanità: essendo bravo nel disegno era sempre disponibile a offrire il suo aiuto, nel lavoro, manifestando la sua volontà di donarsi, con generosità.
"Era un dare continuamente, e per lui era il suo respiro" ( Albino Baiano ).
In una lettera, scritta a ventun anni al fratello minore, si nota quale rispetto e dedizione nutrisse per i suoi familiari e come cercasse di correggere il fratello, portandolo benevolmente a riconoscere il valore dell'obbedienza e dell'umiltà di fronte a Dio.
Da piccolo, obbediente e giudizioso, sapeva già controllare le sue reazioni emotive di disappunto.
Un giorno in cui la madre l'aveva punito, dandogli due schiaffetti sulle mani, dopo quel brutto momento, mogio mogio si rivolse a lei pregandola di non picchiarlo più, perché sarebbe stato un bambino bravo e obbediente, e che non era tanto il dolore fisico ad averlo ferito, quanto il fatto che ad averglielo inflitto fosse stata la madre, a cui voleva bene.
E in gioventù mantenne quelle promesse, seppe sempre dominarsi ed essere in ogni circostanza "presente a se stesso".
Sicuro di sé, determinato nelle sue scelte, che portava a termine con impegno.
Era sereno ed equilibrato, dall'intelligenza acuta e vivace, di raro ingegno, che spaziava in modo eclettico su vari interessi.
Il suo umore era sempre lo stesso, non mutevole, la sua linea di condotta colpiva quanti lo avvicinavano, che comprendevano subito come fosse di indole riflessiva.
Dietro la sua mitezza d'animo e l'affabilità spontaneamente gioiosa del carattere che ispirava stima e rispetto, si nascondeva una ferma e vibrante intenzione di corrispondere generosamente alla chiamata di Dio.
Era calmo e aveva molta fede nella Provvidenza, che sovente gli veniva incontro, come lo conferma un piccolo aneddoto.
È un sabato pomeriggio, verso le 12, ora in cui gli operai vengono a riscuotere la paga settimanale.
Giovanni ( già orfano del padre ) è alla direzione della ditta e non ha il denaro necessario per le paghe.
Alle preoccupazioni del fratello Ferdinando, Giovanni risponde: "Eh, sta bravo Ferdinando, in qualche modo ci riusciremo! Ci sto pensando, poi la Provvidenza ci aiuterà …".
E Ferdinando: "Sì, sì, hai un bel dire, ma se non ci sono i soldi come facciamo?
Poi è un quarto a mezzogiorno, adesso non c'è neanche più tempo, se arrivasse qualcuno …
Non c'è neanche più tempo per andare a prendere i soldi!".
In quel momento squilla il telefono. Una ditta torinese, la Tos & Brusasco, che vendeva drapperie per vestiti da uomo, e aveva in sospeso una trattativa con la ditta per il rifacimento dei locali e degli arredamenti, dà il suo consenso per i lavori.
Ma poiché il proprietario deve partire a minuti per l'Inghilterra, vuole dare l'anticipo per assicurare il lavoro presso la ditta …
E non con gli assegni, perché non c'è più tempo neanche per passare in banca …
Darà i soldi in contanti!!!
Così, mentre Ferdinando avvisa gli operai già arrivati, del ritardo dei pagamenti, Giovanni incamminatosi di corsa, può prendere il denaro per pagare gli operai …: tutti i biglietti "spezzati" per tante famiglie appena in tempo!
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