Congresso Mondiale degli ex-allievi lasalliani

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Successivi sviluppi dell'Unione

Concepita in ambiente lasalliano in forza di istanze scaturenti dall'intimo della vocazione di religioso-educatore e per la manifesta volontà dei Superiori dell'Istituto, l'Unione risultò fin dall'inizio basata su di un profondo spirito di pietà.

La Divozione a Gesù Crocifisso, praticata con commovente fervore, ne fu subito come l'anima e l'insegna.

Secondo questo orientamento si giunge presto ai ritiri mensili e agli esercizi spirituali annuali, organizzati ininterrottamente da allora sino ai giorni nostri.

L'adunanza settimanale divenne come il centro propulsore del nuovo organismo.

I giovani vi affluivano sereni, amabilmente accolti dal Fr. Teodoreto e salutati ad uno ad uno con rispettosa cordialità.

La riunione era imperniata sul commento di qualche parte della liturgia della domenica.

Seguivano osservazioni e suggerimenti, scambi di esperienze anche per l'apostolato, che i giovani convenuti proponevano con tutta libertà sempre con l'intento di aiutarsi ad essere nel mondo cristiani ferventi e zelanti.

Nulla di più semplice, ma anche nulla di più efficace per quelle giovani anime attratte e infervorate dalle parole e soprattutto dall'esempio del Servo di Dio.

Ogni tanto perveniva qualche scritto, qualche incitamento di Fra Leopoldo, che nel suo convento tra la cucina e la Chiesa passava la maggior parte del tempo ai piedi dell'"Amabilissimo Signore Gesù Crocifisso".

Ed erano indicazioni preziose che scioglievano difficoltà, scongiuravano pericoli e contribuivano a coadiuvare l'opera proprio secondo il cuore di Dio.

Dal di fuori qualcuno, anche tra i confratelli del Fratel Teodoreto, giudicò eccessivo tanto impegno nella pietà e nell'apostolato.

Eppure tutto si svolgeva, direi, così naturalmente da incoraggiare chiunque a collaborare a un'opera voluta e tanto visibilmente sostenuta dalla grazia del Signore.

qualcun'altro ebbe come il sospetto che in questo modo si venisse praticando come una forma di evasione dai concreti e reali problemi dei giovani in attesa di affrontare le dure e anche avvincenti realtà della vita adulta.

Eppure proprio sulla base degli insegnamenti di S. Giovanni Battista de La Salle in questi giovani veniva fortemente inculcato non solo l'impegno di assolvere ai loro doveri professionali, familiari e civili, ma addirittura si insegnava loro a compierli come atti religiosi.

Quello che essi si sforzavano di conseguire di fronte al mondo non era per niente un'evasione o un'alienazione, ma una profonda visione di fede insieme a un autentico zelo verso il prossimo.

Insieme alla diffusione della Divozione  e del Crocifisso nelle famiglie, il catechismo fu subito la forma di apostolato caratteristico dell'Unione.

A parte il fatto che per un laico non c'è effettivamente un apostolato più elevato, era naturale che essendo Catechisti gli educatori e i maestri, lo diventassero anche i discepoli.

Del resto così era già avvenuto altrove presso altre Case dell'Istituto.

Il catechismo parrocchiale fu la prima forma di attività catechistica espletata dai membri dell'Unione.

e questo non è un particolare di scarso rilievo qualora si consideri che l'inserimento attivo e illuminato nelle strutture della Chiesa è uno dei compiti precipui della Scuola Cristiana.

Per un inserimento o meglio un reinserimento organico e organizzato le difficoltà sono sempre state fortissime; la via normale è che ciascun allievo rimane nella vita parrocchiale e diocesana e vi ritorna individualmente magari anche cercandovi un impegno più attivo.

Mediante la giovane Unione il ritorno alla Parrocchia avvenne in massa con il preciso intento di insegnare il catechismo, di assistervi i piccoli, di seguire i ragazzi all'oratorio e durante la S. Messa.

La conquista degli adolescenti che, come è noto, tendono ad abbandonare le attività parrocchiali stimolò i Catechisti ad occuparsi del dopo scuola.

dopo aver lavorato o studiato a seconda delle loro condizioni alcuni giovani membri dell'Unione si dedicarono a gruppi di allievi delle scuole medie aiutandoli nello studio e tenendo loro regolari corsi di istruzione e formazione religiosa.

L'apostolato catechistico appariva sempre più chiaramente come l'apostolato più congeniale ai membri di un'associazione di perseveranza creata nell'ambiente lasalliano.

I Fratelli li aiutavano a conseguire il regolare diploma di catechista e la loro secolare esperienza catechistica forniva a questi giovani apostoli un ricco patrimonio di criteri pedagogici, di metodologie e di spiritualità catechistica.

Quando nel 1917 il Fratello Teodoreto si accinse a rivedere il regolamento dell'Unione la qualificazione catechistica vi apparve come peculiare.

Ne fa fede l'insegna programmatica che allora venne così completata "Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata".

Altro fatto significativo fu nel 1916 l'aggregazione alla Società della Gioventù Cattolica Italiana, aggregazione che dimostrava essere l'Unione la forma di Azione Cattolica lasalliana per eccellenza.

Ma su questo punto ritorneremo.

La crisi conseguente alla prima guerra mondiale fu tutto un susseguirsi di scioperi e serrate, di tumulti continui e talora sanguinosi che sconvolgevano le città e dividevano sempre gli animi seminandovi l'odio e il rancore.

I catechisti di cui alcuni erano reduci dalla guerra, pur non trascurando il loro impegno nel sostenere il Partito Popolare, speranza politica dei cattolici italiani, invece di schierarsi dall'uno o dall'altro lato della barricata, preferirono rivolgersi agli operai, ai lavoratori per aiutarli a formarsi professionalmente ed elevarsi culturalmente e cristianamente, sollecitando in loro favore l'aiuto dei ceti abbienti.

I Catechisti mossero in questa direzione i loro primi passi venendo in aiuto ai Fratelli che da quasi un secolo svolgevano corsi serali per i lavoratori dell'industria e del commercio.

In pochi anni i Catechisti furono in grado di alleggerire i loro antichi maestri dalle responsabilità di una iniziativa che a causa del lavoro quotidiano e dell'osservanza della regola costava ai medesimi immensi sacrifici di sonno e di energie.

L'insegnamento fu e rimase sempre completamente gratuito.

Questi corsi serali a cui altri si aggiunsero in alcuni comuni della provincia di Torino diedero sempre buoni e anche ottimi risultati non solo sul piano professionale ma anche su quello educativo.

Ciò grazie all'istruzione religiosa impartita, a un orientamento di fondo dei maestri, al loro atteggiamento sereno e impegnato al tempo stesso, che poco alla volta conquistava l'anima degli allievi, giovani o maturi che fossero.

Queste iniziative offrirono altresì a molti studenti universitari e a giovani professionisti di avere rapporti con tanti fratelli operai meno fortunati forse, ma seri e volenterosi che, mentre apprendevano le materie del programma, insegnavano loro la pazienza e l'impegno tenace, l'umiltà di una vita senza ambizioni ma unicamente spesa per la soluzione di quotidiani e pressanti problemi di vita.

Molti di questi collaboratori, che occuparono poi posti di rilievo nella società e nel mondo del lavoro, riconobbero di avere ricevuto dalla loro attività scolastica, ormai lontana, una preziosa esperienza di vita e un più illuminato senso di umana solidarietà.

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