Come nacque l'Unione

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I

Nei primi giorni di novembre 1911 venne in via delle Rosine una signora che, presentandomi alcuni foglietti contenenti preghiere alle cinque Piaghe di N.S. Gesù Crocifisso, disse con profonda convinzione: « Le presento una pratica di pietà molto efficace; fu scritta da un Frate sotto la guida di Gesù Crocifisso che gli parla famigliarmente nell'orazione »; e mi narrava quindi alcuni fatti concernenti grazie straordinarie ottenute con la pratica di detta "Divozione".

In quell'anno scolastico 1911-12 la Comunità di Santa Pelagia era in grave pericolo di perdere, per le classi della R.O.M.I., il diritto di scuola pubblica, e perciò, come si esprime la cronaca della casa, « il Direttore, trovandosi sotto l'impressione delle grandi difficoltà avute con l'Autorità scolastica, ricorse al C.mo Fr. Assistente Louis de Poissy per ottenere il permesso di far recitare la "Divozione a Gesù Crocifisso" nella Comunità e nelle scuole ».

Il 31 gennaio 1912 il C.mo Fr. Assistente scrisse al Direttore, acconsentendo pienamente alla sua richiesta.

Prosegue la cronaca: « Negli ultimi anni scolastici 1911-13 si continuò la pratica della Divozione a Gesù Crocifisso e si poterono dare gli esami con valore legale senza che nessuno si opponesse ».

Per la pratica di tale Divozione nella Comunità di Santa Pelagia si ottennero anche altre grazie straordinarie, quali sono l'aiuto di alcuni benefattori per l'acquisto della Villa San Giuseppe in Pessinetto e l'istituzione dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

Dal novembre 1911 all'ottobre 1912 diverse persone mi parlarono di quel Frate privilegiato da Dio, ma con molto riserbo, perché egli doveva rimaner nascosto e c'era l'ordine di non dirne il nome né la residenza.

Il 25 ottobre 1912, mentre assistevo a una sepoltura, che raccoglieva i principali propagatori della Divozione a Gesù Crocifisso, udii un signore che, rivolto a un gruppo di persone, disse: « Sono stato a San Tommaso, ma Fra Leopoldo non è potuto venire ».

Pensai tra me: « Questo dev'essere il Frate privilegiato ».

Nel ritornare dalla parrocchia del Carmine, dopo le esequie, ero perplesso tra il desiderio di conoscere quel Frate e il timore di mancare a un ordine.

Passando innanzi al gran Crocifisso posto nell'atrio della Chiesa di S. Francesco d'Assisi, ebbi l'ispirazione di recitare la "Divozione" per ottenere di uscire da quel dubbio.

Appena terminata, svanì infatti ogni perplessità e mi recai alla vicina Chiesa di S. Tommaso ove fui ricevuto cordialmente da Fra Leopoldo.

Ci scambiammo poche parole, perché le occupazioni non gli permettevano di fermarsi, ma fissammo il giorno 30 dello stesso ottobre, alle ore 16, per una seconda udienza.

Nel frattempo, avendo Fra Leopoldo chiesto a Gesù come doveva regolarsi nel colloquio che avrebbe avuto con me, ebbe per risposta di aver confidenza.1

Fra Leopoldo mi parlò con vera confidenza, e la sua conversazione in quel colloquio e in altri che lo seguirono, ebbe sempre un'unzione speciale e un'efficacia soprannaturale da paragonarsi a quella che si sente negli esercizi spirituali.

Ricevetti pure da Fra Leopoldo parecchi scritti presi, come diceva lui, ai piedi di Gesù o di Maria Santissima, ossia dettati quasi letteralmente dal SS. Crocifisso o dalla SS. Vergine.

Erano scritti destinati a scuotere la mia indolenza.

Il 3 novembre 1912 Gesù disse di lavorare per diffondere la Divozione al SS. Crocifisso;

il 27 ( 21 settembre 1912 ) aggiunse la raccomandazione di lavorare alacremente nella vigna del Signore,

l'11 dicembre dello stesso anno Maria SS.ma disse di andare avanti in nome di Dio nell'opera intrapresa;

il 9 aprile 1913 Gesù raccomandò di essere costante perché ogni volta che si parlerà coi Fratelli, ovvero con altri, della Divozione al SS. Crocifisso, tali parole andranno in benedizione.

Nello stesso giorno Gesù Crocifisso raccomandò a Fra Leopoldo di dire ai Superiori dei Fratelli delle Scuole Cristiane di aver fede nella Croce, perché dalla Croce vengono le meraviglie di Dio; senza la Croce non vi sarà mai buon andamento; chi si priva, e ama la Croce, in fin di vita, dalla Croce avrà conforto.

I caratteri di santità del Servo di Dio e un insieme misterioso di circostanze mi facevano ormai ritenere essere volontà di Dio che io dovessi continuare a prestare docile e attento orecchio a quanto mi sarebbe notificato volta per volta da Fra Leopoldo.

Nella Comunità di S.ta Pelagia si era iniziato il Ricreatorio festivo nel 1895;

il Circolo di Perseveranza S. Giov. Battista La Salle nel 1896;

la Società Ginnastica Excelsior e l'Unione Antichi Allievi nel 1904;

tutte queste opere raggiunsero un grande sviluppo ma la loro attività, specialmente quella del Circolo e della Società Ginnastica, era troppo esterna e non dava i frutti di vita cristiana giustamente attesi.

Per tali motivi, e anche per i necessari cambiamenti dei Fratelli, dette opere caddero tutte e nell'anno scolastico 1911-12 nella Comunità di Santa Pelagia, che contava 37 Fratelli e più di 1300 alunni, non esisteva nessun'opera di perseveranza.

Nell'anno scolastico 1912-13 pensai di approfittare dell'intimità con Fra Leopoldo per esporgli un'idea che ebbi fin dal 1906 al secondo Noviziato, quando si parlò della Società di S. Giuseppe Labre, eretta in Parigi, l'idea cioè di formare un'Associazione di giovani veramente buoni e aiutarli a condurre una vita intensamente cristiana.

Il giorno 23 aprile 1913, alle ore 17, esposi a Fra Leopoldo quanto sopra e aggiunsi: « Abbia la bontà di pregare il Signore perché si degni far conoscere se un'opera di tal genere può svilupparsi, ché mi spiacerebbe iniziarla e poi, dopo breve tempo, doverla sciogliere ».

Fra Leopoldo pregò con molto fervore e la sera stessa, alle ore 21, Gesù lo incaricò di scrivere la risposta nella quale mi disse « di fare ciò che avevo in mente ».

Vennero subito scelti tre o quattro alunni per ogni classe, a cominciare dalle terze elementari fino alle terze tecniche, e la domenica seguente, 27 aprile 1913, si fece la prima adunanza con funzioni religiose seguite da una conferenza sulla "Divozione a Gesù Crocifisso" e sulla erigenda Associazione di giovani ferventi nella pietà, amanti di Gesù Crocifisso e costanti nel dare buon esempio a tutti.

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1 In ossequio alle prescrizioni ecclesiastiche intendo dichiarare che quanto scrivo, in questo e negli articoli successivi, intorno a Fra Leopoldo, ha un semplice valore umano, sia nell'apprezzamento dei fatti, che nel significato delle parole.