Come nacque l'Unione

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II

Il foglietto che Fra Leopoldo mi scrisse la sera del 23 aprile 1913, non fu solamente risposta alla domanda se si doveva iniziare o no l'Unione, ma ebbe l'efficacia di parola creatrice detta da Gesù Sacramentato nella Cappella di Nostra Signora del Sacro Cuore, e scritta in cella ai piedi del Santo Crocifisso.

Ecco l'espressione precisa fattami pervenire: « Faccia ciò che ha nella mente ».

La parola di Dio crea, e perciò quel comando divino, unito alla cooperazione umana, riassunta nelle adunanze, creò un nuovo organismo destinato a sviluppare la vita non solo in sé, ma ad estenderla nel mondo.

Tale fu il germe dell'Unione che, come tutti gli organismi vitali creati da Dio con la cooperazione umana, ebbe un periodo di formazione intima, durante il quale attinse la vita soprannaturale sul Calvario, dalle Sacratissime Piaghe di Gesù Crocifisso, per intercessione della SS. Vergine sua Protettrice e Madre.

Dall'aprile del 1913, epoca del suo inizio, fino al maggio 1914, epoca della sua nascita nella Santa Chiesa, l'Unione quasi non praticò di esteriore altro che la "Divozione a Gesù Crocifisso".

Fu dettato un piccolo Regolamento composto di cinque articoli riguardanti la vita cristiana dei componenti la nascente Società; in tutte le adunanze settimanali, tenute anche durante le vacanze non si dimenticò mai la pratica della "Divozione a Gesù Crocifisso" e l'unica attività raccomandata ai giovani Associati fu la diffusione di tale Divozione.

Inoltre quasi tutti i detti di Gesù a Fra Leopoldo di quell'epoca trattano dell'Adorazione, ossia della Divozione a Gesù Crocifisso ( Si avverte una volta per sempre che tutti i detti, le preghiere, le risposte comunicate da Fra Leopoldo, umile laico francescano, sono lasciate nella forma originale; spesso povere di espressione, esse hanno sempre l'unzione delle cose che vengono da Dio ).

L'11 ottobre 1913 Fra Leopoldo pregò Gesù: « Benedite i Fratelli delle Scuole Cristiane e la Vostra santa benedizione si propaghi nei figli da loro educati nel santo timor Vostro, da renderli forti, con la grazia Vostra, quando sgraziatamente avessero da incontrare malamente qualche lupo traditore dell'anima loro ».

Gesù rispose:

- Sì, vieni qui vicino; tutto quello che mi hai chiesto per te e per i Fratelli delle Scuole Cristiane… verrà, sarà.

Promesse così grandi richiedono la cooperazione nostra, e perciò la sera dell'8 novembre 1913 Gesù fece scrivere a Fra Leopoldo:

- Dirai al Fratello Teodoreto che lavori, lavori, lavori.

Gesù intanto gradiva la pratica della "Divozione" fatta da noi, perché la mattina del 21 ottobre 1913 disse a Fra Leopoldo:

- L'adorazione che fanno i Fratelli, mi è dolce conforto;

ma ciò che desiderava maggiormente era la nostra instancabile attività nel propagandarla e nel formare dei buoni propagandisti.

Infatti, la mattina del giorno 13 novembre dello stesso anno, mentre Fra Leopoldo faceva l'Adorazione al SS. Crocifisso, in un momento di santo fervore, Gesù gli disse:

- Fermati qui; e non mi chiedi niente?

- Signore, fate che per mezzo dei Fratelli delle Scuole Cristiane si propaghi la Vostra santa Adorazione.

- Sì, ma lo volevo sentire anche da te.

- Signore, fate che i giovani ammessi a far parte nelle Scuole Cristiane, Fratelli e alunni, che hanno la grazia di praticare la santa Adorazione, la tramandino di generazione in generazione e che la Vostra SS.ma Croce, nostra salute, sia in Voi ricordata, amata, adorata in tutto il mondo, con soavissima gioia e fede benedetta.

- Segna questi detti; una copia rimanga nei tuoi scritti, un'altra la darai al Fratello Teodoreto.

Negli ultimi giorni dell'anno 1913 Fra Leopoldo mi scrisse una lettera per gli auguri dell'anno 1914, dalla quale rilevo queste espressioni:

- Alcuni disprezzano questa Adorazione dicendo che è una Divozione antica.

Sì, è antica, ma è sempre nuova; intanto quelli che dovrebbero aiutare questa santa impresa le voltano le spalle dicendo che si prega già troppo.

Così lasciano da parte il più bel tesoro dato da Dio a noi, non curandosi di praticarla, né farla da altri praticare.

Rivolgendosi poi ai Fratelli che avevano preso a cuore tale Divozione soggiunse:

- Fortunati figli di S. Giovanni de La Salle; lavorate, lavorate con fede e amore nella vigna mistica del Signore.

Aiutateci a innalzare l'albero santo della Croce, che darà tanti fiori e frutti di santità.

Il 6 gennaio 1914, mentre Fra Leopoldo pregava per tutti i Fratelli occupati a diffondere la "Divozione", Gesù gli fece scrivere:

- Dirai che mi amino, che essi Fratelli sono i miei diletti.

La "Divozione" a Gesù Crocifisso si diffondeva, nel 1906, per mezzo di copie manoscritte; nel mese di luglio 1907 il Superiore di Fra Leopoldo ottenne dalla Curia di Torino un semplice permesso di stampa espresso con queste parole: Con licenza dell'Autorità Ecclesiastica di Torino.

Nel 1912 mi recai dal can. Tommaso Alasia, Cancelliere della Curia, e dopo molte spiegazioni ottenni l'approvazione regolare con la firma di detto canonico e quella di S. E. mons. Costanzo Castrale Vicario Generale.

Fino al 1914 sui foglietti di detta "Divozione" si stampavano immagini del Crocifisso di diverso tipo.

Dopo che Fra Leopoldo mi descrisse al vivo la visione del Crocifisso da lui avuta a Viale d'Asti, cercai di ripetere la stessa descrizione ad alcuni pittori per averne un'immagine fedele.

Feci eseguire parecchi schizzi in Torino e fuori, ma con poco successo.

Finalmente trovai a Milano una ditta editrice di immagini sacre che dopo diverse correzioni mi mandò un acquerello ben riuscito; lo feci subito avere a Fra Leopoldo che lo approvò col seguente scritto dell' 11 gennaio 1914:

- Questa mane alle ore 10 ho ricevuto la santa effigie del SS. Crocifisso… pare copiata dal vero; da questo ancora si vede l'opera di Dio.

Detta immagine di Gesù Crocifisso, con l'anima abbracciata alla Croce, ebbe, unitamente alla ristampa della "Divozione" l'imprimatur il 31 luglio 1915, firmato dal teol. Carlo Ferrero e dal canonico mons. Francesco Duvina, Provicario Generale.

Nel mese di febbraio 1914 si eseguì, nelle classi serali, ciò che nel mese d'aprile dell'anno precedente si era fatto nelle classi diurne.

Si riunirono cioè i migliori allievi e si propose loro di formare un'Associazione di giovani ferventi nella pietà, amanti di Gesù Crocifisso e costanti nel dare buon esempio a tutti.

In un'adunanza presieduta dal carissimo Fr. Assistente Candido, fu scelto all'unanimità il titolo di Unione del SS. Crocifisso, e si diede a me l'incarico di compilarne il Regolamento.

Fu allora che ricordando ciò che avevo letto nel Bollettino del nostro Istituto sull'opera dei Catechisti Volontari organizzati a Lione nel 1892, a Reims nel 1900 e nella Spagna nel 1907, cercai di introdurre nell'Unione tale forma di apostolato.

Nella prima compilazione del Regolamento l'apostolato Catechistico fu lasciato libero, ma in seguito alle manifestazioni della volontà di Dio attraverso gli avvenimenti e per mezzo di Fra Leopoldo, tale apostolato divenne obbligatorio, almeno in forma privata e in campo ristretto.

Il primo accenno alla nuova Associazione col suo titolo, la trovai, tra gli scritti di Fra Leopoldo, sotto questa forma:

- … È balsamo soave al mio Cuore la santa Unione del SS. mo Crocifisso - Maria Santissima. Mattina del giorno 28 febbraio, ore 3 e 3/4, 1914.

Il 6 marzo 1914 Gesù incaricò Fra Leopoldo di scrivermi:

- Benedico i primi frutti della SS.ma Adorazione, cioè i Figli Congregati e tutti quelli che cooperano e promuovono la SS.ma Adorazione di me Gesù Crocifisso.

E ciò lo facessi sapere ai Fratelli nel Belgio, ai Superiori, per il santo incoraggiamento.

Ah quanti santi darà l'albero della Croce, e frutti degni della beatissima eternità! Fra Leopoldo.

Il 20 marzo 1914 Maria SS. fece scrivere a Fra Leopoldo:

- È proprio sopra la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane che è posto lo sguardo di Dio.

Facciamo l'Adorazione al SS.mo Crocifisso in preparazione di ciò che verrà.

Mentre ero a Lembecq-lez-Hall per Esercizi Spirituali, ebbi la fortuna di fare il rendiconto all'onoratissimo Superiore Generale Imier-de-Jésus, il 28 marzo 1914, e tra le altre cose gli parlai della Divozione a Gesù Crocifisso e dell'Unione.

Il giorno dopo, 29 marzo, Domenica di Passione, Gesù fece scrivere a Fra Leopoldo:

- Il Fratello Teodoreto ti porterà buone notizie; il suo Superiore oltre alla contentezza è convinto con Fede di quando gli disse; vallo a segnare, anche questo manifesta il mio volere.

Il Lunedì 30 marzo 1914, Gesù aggiunse:

- Il Fratello Teodoreto brama di far ritorno per dirti tante belle cose.

- E Tu, mio Signore, Ti sei trovato in quei momenti col suo Superiore Generale?

- Sì, gli ho infuso in ciò tanta fede.

Il 4 aprile 1914 Gesù disse a Fra Leopoldo:

- A chi fa la santa Adorazione, Io preparo la via per venire a ricevermi nella Santa Comunione.

Il 29 aprile 1914 Maria SS.ma fece scrivere a Fra Leopoldo:

- Se i Fratelli delle Scuole Cristiane sapranno condurre l'aratro nella vigna mistica del SS.mo Crocifisso, Egli li farà partecipi delle gioie eterne.

Dopo aver compilato il Regolamento con l'aiuto di alcuni miei Confratelli, ho pensato di consegnarlo a Fra Leopoldo perché ottenesse su quel manoscritto la benedizione di Gesù e di Maria Santissima.

Ecco ciò che avvenne la sera del 29 aprile 1914 alle ore 9,25 nella Cappella-Santuario di Nostra Signora del Sacro Cuore; scrive Fra Leopoldo:

- Prima di andare a riposo volli raccomandare l'Unione dei giovani dal SS. mo Crocifisso; la vergine SS.ma si degnò farmi intendere, con somma compiacenza, che approvò il Regolamento. Fra Leopoldo.

L'intervento così frequente della SS. Vergine dimostra che Ella è veramente, come disse altre volte a Fra Leopoldo, la Protettrice dell'Opera e il suo nome doveva entrare anche nel titolo dell'Unione.

Infatti presentandomi, nei primi giorni di maggio al Cancelliere Arcivescovile, canonico Tommaso Alasia, per l'approvazione del Regolamento, dopo averne letto qualche pagina, mi disse con un'unzione tutta particolare: « Aggiunga al titolo principale un titolo secondario della Madonna, per aver l'aggregazione alla Prima primaria di Roma e partecipare a un gran tesoro di indulgenze ».

Accettai il consiglio di quel sant'uomo e, trattandosi di Unione di giovani, non tardai a scegliere l'Immacolata per secondo titolo.

I giovani accettarono con entusiasmo la proposta del Cancelliere e la scelta fatta, felici di trovarsi sotto la protezione di Maria SS.ma Immacolata.

Il 9 maggio 1914 si ebbe il seguente decreto:

AGOSTINO
PRETE CARDINALE DEL TITOLO DI S. MARIA IN VIA
RICHELMY
PER GRAZIA DI DIO E DELLA S. SEDE APOSTOLICA
ARCIVESCOVO DI TORINO
GRAN CANCELLIERE DELLA FACOLTÀ PONTIFICIA TEOLOGICA E GIURIDICA

Visto l'unito ricorso presentatoci dal Rev. Fratello Teodoreto delle Scuole Cristiane, Direttore, insieme al proposto Regolamento per una Pia Associazione da erigersi nella Cappella delle Scuole della Mendicità Istruita in Torino, e portandone il tenore;

Colle presenti Nostre lettere erigiamo canonicamente nella detta Cappella la Pia Associazione sotto il titolo del SS. Crocifisso e di Maria Immacolata sotto l'osservanza dell'annesso Statuto, che approviamo colla riserva della facoltà per Noi ed i Nostri Successori di introdurvi per l'avvenire tutte quelle modifiche, che saranno giudicate opportune.

Mandiamo inserire fra gli atti della Nostra Curia Arcivescovile il presente decreto coll'annesso ricorso e Regolamento, datane copia autenticata al Signor Ricorrente.

Dato a Torino, il 9 del mese di Maggio dell'anno millenovecentoquattordici.

Firmat. AGOSTINO CARD. ARCIVESCOVO
Manual. CAN. TOMMASO ALASIA Procancelliere

In seguito alla lettera dell'Arcivescovo di Torino si ottenne, in data 12 maggio 1914, l'aggregazione dell'Unione all'Arciconfraternita della SS. Annunziata detta Prima primaria di Roma e la partecipazione a tutte le sue indulgenze.

Si pensò allora di preparare i giovani per inaugurare l'Unione con qualche solennità.

Trascrivo l'unica copia rimasta della Circolare poligrafata in quella circostanza:

Il giorno 16 maggio 1914, Fra Leopoldo pregò la Madonna così:

Domani, 17 maggio, giorno di S. Pasquale Baylon, dai Fratelli delle Scuole Cristiane verrà inaugurata l'Unione del SS.mo Crocifisso, in via delle Rosine 12 bis.

A Te Vergine Immacolata, a Te raccomando, nelle mie deboli preci, quei cari giovanetti e tutti quelli che fanno parte della pia e SS.ma Unione, degnati di prenderli tutti sotto il tuo Manto, di difenderli dal mostro infernale e di virtù somme farli ricchi con tutti quelli che verranno a coadiuvare e praticare.

La mattina del giorno 17 maggio, alle ore 3,40', Fra Leopoldo era già in orazione; al termine della quale scrisse questi detti:

« Nell'inaugurazione dell'Unione del SS. mo Crocifisso, la Vergine SS.ma unita col suo Divin Figlio Gesù Crocifisso, benedice tutti i giovani e tutti quelli che appartengono a questa santa Adorazione ».

I giovani corrisposero alle grazie invocate su loro, e la domenica 17 maggio inaugurarono l'Unione con una pietà e un raccoglimento straordinari tanto da impressionare ed edificare tutti i presenti.

Sua Eminenza il Cardinale Agostino Richelmy si degnò venire alla funzione del pomeriggio, elevando con la sua presenza e col suo discorso il fervore e l'entusiasmo di tutti, ma specialmente di neo-consacrati.

Il 20 maggio, alle ore 10,15 di sera, Fra Leopoldo pregò Gesù:

- O mio amabile Gesù, dà molti santi all'Unione del SS.mo Crocifisso che cominciò dai Fratelli delle Scuole Cristiane, innaffia quei cari giovani che si sono a Te legati dell'amor tuo di castità e d'innocenza, fa, mio amor santo, Dio Gesù Crocifisso, che vengano molti e santi Religiosi della santa Unione, che siano esemplari al mondo, affinché tali strumenti, nelle tue Divine mani, riformino il mondo e flagellino il vizio turbolente le anime da Te redente, e trionfi il nome Tuo Santissimo Gesù Crocifisso e la bella virtù, e con Te la Madre Tua Maria Vergine.

Al che Gesù rispose:

- I giovani raccomandati li benedico copiosamente e vedrai in avvenire, sarai contento - Si prenderanno molti pesci, come fece il mio Vicario S. Pietro.

Dopo l'inaugurazione religiosa dell'Unione, qualcuno propose di stabilire la domenica 24 maggio 1914 per invitare i giovani a passare una giornata di divertimento con gita in collina e relativa merenda.

Nessuno parlò di tale progetto a Fra Leopoldo, quando, la sera del 22 maggio, alle ore 11, mentre egli pregava ai piedi del Crocifisso, Gesù gli fece scrivere:

- Dirai al Fratello Teodoreto che faccia del tutto per coltivare i giovani della pia Unione e per confermarli; insomma che la santa Unione metta robuste radici.

- Raccomando a Te, mio Dio, il Fratello Teodoreto affinché la Tua bontà, Dio Gesù Crocifisso, gli conceda tanta fede e amore, e questo dono lo trasmetta nel cuore dei suoi buoni Confratelli per virtù di Te, Dio Gesù Crocifisso, affinché lavorino senza posa nella vigna mistica del Signore Dio, e la bontà Divina non tarderà a far sentire le sue Divine misericordie, il suo amore paradisiaco nelle anime di buona volontà, per la gloria di Dio e per la salvezza dell'anima nostra, e stiano guardinghi di non cercare svago di passeggiate di piacere, che sarebbe inganno del demonio, in questa pia Unione tanto seria e SS. ma, se non che un vero pellegrinaggio col trionfo del santo Rosario, a gloria di Dio Gesù Crocifisso e della Madre Sua Maria SS.ma Protettrice dell'Opera.

Appena ricevuto quest'ultimo scritto si cambiò subito il progetto della gita in collina con un altro che per quei tempi era cosa coraggiosa: si pensò di fare un ritiro spirituale alla villa S. Giuseppe di Pessinetto con recita del S. Rosario e canti sacri nel percorso del viaggio.

Ne parlai con Fra Leopoldo perché pregasse per la buona riuscita di tale progetto che presentava gravi difficoltà.

Fra Leopoldo pregò con fervore e Gesù gli rispose:

- Mi domandi se fanno bene a fare il ritiro spirituale? Sicuro; è questo che io voglio.

Il ritiro venne fissato per la domenica 31 maggio, solennità della Pentecoste; ma appena stabilito il giorno e datone avviso ai giovani incominciò un periodo di piogge dirotte e insistenti tanto da mettere in tutti gravi dubbi sulla possibilità di farlo.

Arrivato il giovedì 28 maggio, visto che continuava a piovere senza nessun'idea di cessare, mi recai da Fra Leopoldo e gli parlai della necessità di far preparare, a Pessinetto, la Cappella, i letti, la cucina … e terminai col dirgli:

- Preghi il Signore e la Madonna perché facciano cessare queste piogge, se no, è impossibile fare il Ritiro.

La mattina del venerdì, 29 maggio, alle ore 4, mentre Fra Leopoldo pregava, Maria Santissima gli disse:

- Cesseranno le piogge e avranno bella giornata domenica.

Fu veramente così; la pioggia cessò verso mezzodì del sabato, e alle ore 16 dello stesso giorno, mentre si aspettava la partenza nella stazione, spuntarono i sospirati raggi del sole attraverso le nubi diradate.

I trenta giovani, ardenti e coraggiosi, recitarono il S. Rosario sul treno, cantarono laudi sacre e arrivarono alla Villa S. Giuseppe sotto un cielo interamente limpido.

La giornata della domenica 31 maggio 1914 fu veramente splendida sotto ogni aspetto; il contorno dei monti carichi di neve e illuminati dal sole, la bellezza e la tranquillità della Villa, armonizzarono con le elevazioni e i doni spirituali profusi dallo Spirito Santo nelle anime di quei giovani fortunati.

Quel Ritiro, nel giorno di Pentecoste, fu il Cenacolo dell'Unione e la vera sua nascita, perché le grazie e le attrattive interne soprannaturali, portarono i giovani a decidere di fare ogni mese il Ritiro spirituale, e con tale decisione, fedelmente mantenuta, venne aperta la sorgente di vita cristiana per tutti i membri dell'Unione.

Per completare i detti raccolti da Fra Leopoldo nel mese di maggio 1914 devo aggiungere quello avuto il 7 maggio alle ore 11 di sera:

- Ah! se i Fratelli delle Scuole Cristiane ascoltassero la voce del Signore!

E termino col trascrivere ciò che disse Fra Leopoldo e ciò che rispose Gesù Crocifisso alle ore 3,30 del 23 maggio 1914.

- Gesù SS mo, mi unisco alla pia Unione voluta da Te, per tua infinita misericordia e per molta tua gloria, e voglio adorarti, amarti, benedirti, e far riparazione delle brutture che i cattivi vengono a farti e per riparare le mie molte imperfezioni.

- Su, vieni pur qui liberamente e senza soggezione. Dirai al Fratello Teodoreto che chiami (aiuto) in tutte le case della sua Congregazione, con la voce e con lo scritto, e non si stanchi mai, affinché la mia voce e il mio desiderio siano obbediti dai miei Figli diletti delle Scuole Cristiane.

Rinnovo la dichiarazione già fatta intorno ai detti raccolti da Fra Leopoldo, e chiedo scusa d'aver lasciato figurare il mio nome in alcuni di tali detti che non dovevano più rimanere nascosti ai miei Confratelli.

Forse qualcuno potrebbe farmi questo rimprovero: Perché ha tardato tanto a far conoscere queste cose?

Non le ho fatte conoscere prima perché c'era pericolo che molti Fratelli viste le espressioni: Unione santa; santi giovani; Unione SS.ma; con tutti i superlativi che si trovano in tali scritti, si astenessero dall'iniziarla come troppo elevata e riservata a poche anime scelte.

Ora che negli Statuti - esaminati dalla Sacra Congregazione del Concilio e approvati da S.E. il Cardinal Maurilio Fossati - sono ben distinti i due gruppi di Membri, non esiste più tale pericolo.

Infatti, tutta quella elevatezza spirituale che poteva spaventare qualcuno, è concentrata nel gruppo dei Catechisti Congregati, i quali potranno ricevere e anche dare aiuto ai Fratelli, senza che questi siano obbligati a occuparsi della loro formazione avendo essi il proprio Superiore, il Noviziato e i Formatori.

Di più, fino a qualche anno fa i Circoli Cattolici avevano un indirizzo molto diverso da quello che hanno attualmente le Associazioni Giovanili di Azione Cattolica.

Quello che distingueva l'Unione dai Circoli erano i Ritiri spirituali, gli esami di Catechismo e l'Apostolato catechistico.

Ora tutti i giovani di Azione Cattolica partecipano regolarmente ai Ritiri spirituali e hanno all'articolo 3° del loro Statuto:

«L'organizzazione diffonde la cultura religiosa con appositi corsi obbligatori per gli iscritti e prepara i giovani per l'insegnamento del Catechismo come coadiuvatori del Clero nelle Parrocchie ».

Le Associazioni di Azione Cattolica sono quindi entrate nel programma dell'Unione Associati, e perciò i Fratelli organizzando i Catechisti Associati, suddivisi in Aspiranti, Effettivi e Anziani, possono accogliere tutti i loro alunni ed ex-alunni che vogliono vivere cristianamente, vale a dire quasi tutti.

Le Federazioni Diocesane non faranno difficoltà a ricevere le nostre Unioni come non le fece quella di Torino che seppe valersi dell'esempio dei Catechisti per stimolare i suoi giovani agli Esercizi spirituali e allo studio della Religione.

Con le nostre Unioni potremo partecipare all'Azione Cattolica con un programma moderno e interamente conforme alle finalità del nostro Istituto, contribuire, con l'esempio, a estendere l'Unione stessa in tutte le nostre case d'Italia e del mondo, formare così un esercito di Catechisti che lavorino per la gloria di Dio e la salvezza delle anime.

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