La paternità spirituale di Fratel Teodoreto |
Col volger del tempo e degli avvenimenti il programma dell'Unione si delineava sempre più preciso e il titolo del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata indicava ai giovani l'arditezza dei propositi.
Conveniva per altro codificarli e Fratel Teodoreto si accinse all'arduo compito e stese il primo Regolamento.
«L'Unione ha per scopo di riunire giovani che attendano davvero alla propria santificazione, si applichino efficacemente a riparare le offese fatte a Dio e si impegnino con zelo ardente all'apostolato catechistico».
Dopo questo primo enunciato del 1914 fino all'ultima edizione delle Regole del 1948 le stesse saranno oggetto dei suoi studi, dei suoi esperimenti e delle sue preghiere e possiamo dire il suo «capolavoro» per il quale poteva affermare: «Si è messo tutto l'amore, tutta la diligenza per poter avere l'espressione della volontà di Dio» (1.3.1933).
Solo un Padre può tenere il seguente linguaggio: «Prendete e tenete le presenti Costituzioni come veramente ispirate dallo Spirito Santo, dacché non si è mai intrapreso a scrivere senza avere invocato, e più volte, lo Spirito Santo, anche quando si facevano correzioni».
«Tutto è stato disposto, sia con gli avvenimenti come con gli incontri, in modo che chi scrisse, si può dire, esser stato guidato dall'alto.
Vi dico questo perché si presenta l'occasione e perché abbiate in grande stima le vostre Costituzioni, osservando le quali siete certi della salvezza eterna». (29.11.28)
Man mano che l'Unione cresceva e si consolidava le sue esortazioni si facevano ognor più pressanti per raccomandare di «tenere a mente tutti i consigli e indirizzi di spirito che riceviamo a riguardo della nostra Unione per poterli comunicare agli altri nel caso di mia assenza». (12.1.19)
Per altro Egli sente e capisce che l'Unione deve crescere nutrendosi della spiritualità lasalliana, perché la sua anima, fedelmente devota alle Regole di S.G.B. La Salle, non avrebbe potuto concepire diversamente.
«Siamo tutti figli di S.G.B. La Salle – diceva – Egli si è trovato nelle stesse nostre difficoltà.
Offriamo a Lui le nostre preghiere.
Noi desideriamo di essere catechisti, di esercitare cioè quella missione per cui Egli ha speso tutto la sua esistenza». (14.2.1929)
D'altra parte Egli sapeva e voleva agire in qualità di Fratello delle Scuole Cristiane e così parlava ai Catechisti: «Dovete ricordare che i Fratelli vi hanno dato tutto». (16.3.1938)
«Coltivate la divozione a S.G.B. La Salle da cui per mezzo del suo Istituto ha avuto origine la Vostra Congregazione secolare».
«Tutta la dottrina espostavi in questi anni di formazione è stata dottrina del Santo Fondatore.
Ripetete sovente con affetto: San G.B. La Salle, pregate per noi». (28.11.1928)
Era logico ed umano che il Fr. Teodoreto estendesse la sua paternità spirituale al futuro e perciò stesso guardasse e studiasse il problema della continuità dell'Unione e il suo sviluppo avvenire.
«Avvicinate i giovani del "La Salle", dell'"Arti e Mestieri", del "Collegio S. Giuseppe" e pescate… pescate…».
«È legge generale che si abbiano a trovare vocazioni nei luoghi di origine.
Forse si sono fatti sbagli, chi non sbaglia? Ma si rimedierà.» (28.9.1949)
Già abbiamo cercato di dimostrare che lo scopo della sua istituzione voleva essere il potenziamento della scuola cristiana, e per il fatto stesso doveva non solo salvare le anime, ma portarle alla santità.
Data questa premessa ne conseguiva che per Lui l'Unione e i Fratelli dovevano vivere uniti per attuare il suo programma.
«Il Signore vi ha posti a fianco di una congregazione dedita alla gioventù – così si espresse il 16.3.1938 – perché possiate svilupparvi».
E ancora. «Guardate allo spirito e trattate con affetto i Fratelli che vi potranno aiutare molto per le vocazioni». (18.3.1938)
E quando più alti si videro i marosi delle difficoltà, con fermezza ed esplicita dichiarazione così parlò ai suoi figli: «Gli ultimi avvenimenti dell'Istituto Arti e Mestieri e le molteplici incomprensioni reciproche fanno pensare a più d'uno che le due istituzioni siano fatte per vivere separatamente.
È una vera tentazione del demonio.
L'Unione deve restare coi Fratelli, del resto cade.
Troppo reciproci impegni li lega.
La Divozione a Gesù Crocifisso proprietà dei Fratelli è nel contempo la principale attività dei Catechisti, mentre tale specifica propaganda non sarebbe possibile ai Fratelli, per la loro impossibilità di cercare i fondi necessari». (7.1.1937)
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