Conferenza al II Noviziato dei Fratelli delle Scuole Cristiane

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Conclusione

A me pare di poter concludere che attraverso l'Unione il Signore ha inviato un messaggio molteplice all'Istituto dei Fratelli e che l'Unione stessa dev'essere considerata non una delle tante opere dei Fratelli ma l'Opera che pone il coronamento a tutte le altre e sarà di aiuto a tutte le altre.

Rimane perciò da vedere i rapporti che intercorrono fra di esse.

In quali rapporti sta l'Unione Catechisti con le opere di perseveranza in atto presso l'Istituto, e particolarmente con l'Azione Cattolica?

L'Unione vuole essere potenziamento di tutte le opere, non sostituzione di esse.

Che cosa impedisce ad esempio, che i Catechisti siano iscritti nella associazione di ex allievi?

Che cosa impedisce che siano iscritti all'Azione Cattolica?8 Lo sono sempre stati fin dalla loro fondazione.

E perché i Catechisti non potrebbero essere parte attiva in tutte le svariate istituzioni che i Fratelli coltivano in tutte le loro case?

Le regole dei Catechisti non vi si oppongono, perché hanno una tale ampiezza che possono comprendere tutte queste attività.

Sicuramente occorrerà pensare alla formazione dei Catechisti con una istruzione religiosa e pedagogica adeguata e con esercizi ascetici adatti, ma non si vede perché questa attività formativa sia incompatibile con la attiva partecipazione all'Azione Cattolica.

Da parte sua l'Azione Cattolica non tende affatto a sopprimere le altre associazioni parrocchiali ed extra parrocchiali, come terzi ordini, confraternite, pie unioni, ecc. ma tende piuttosto di inserirsi su di esse, unificandone l'azione dove ciò è necessario e soprattutto attingendone lo spirito vivificatore quando esse sono vivaci.

Sono queste le direttive date costantemente dai Pontefici all'Azione Cattolica.

Anzi, in questi ultimi tempi è apparso sempre più evidente come movimento spirituale si riduca ad un corpo senz'anima se  non attinge alle sorgenti vive che la circondano, se non si innesta agli organismi che prosperano attorno a lei, nutrendosi della loro linfa.

Ed è chiaro altresì che essa assumerà il colore, il sapore, l'atteggiamento spirituale dell'ambiente in cui prospera e delle correnti da cui si nutre.

La recente convenzione conclusa dalla Gioventù Cattolica con le principali Congregazioni religiose che si occupano della gioventù, non è forse il riconoscimento ufficiale di questa verità?

Non vi nascondo che potranno sorgere e sorgeranno di fatto molti problemi, ma sono convinto che a tutti si potrà portare una buona soluzione, che rappresenti un effettivo progresso.

Non è forse tutta la vita una serie di problemi e non è forse attraverso la loro soluzione che si avanza e si fanno conquiste?

Non è detto che l'Azione Cattolica si deva necessariamente sviluppare secondo schemi dappertutto uguali, anzi è detto il contrario e cioè che essa deve esprimere l'ambiente spirituale in cui si sviluppa e le necessità specifiche in cui agisce.

Se lo sviluppo dei Catechisti fosse tale da imprimere in tutte le Associazioni dei Fratelli un indirizzo schiettamente catechistico, perfettamente conforme alla fisionomia dell'Istituto Lasalliano, in modo da costituire un poderoso esercito catechistico unitario, fervente, attivissimo, sarebbe davvero una cosa da poco?

Carlo Tessitore

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 Erano tempi in cui era necessario chiarire i rapporti tra l'Unione Catechisti e la GLAC ( Gioventù Lasalliana Azione Cattolica ).