Fr. Teodoreto oratore e scrittore

Indice

La biografia del Servo di Dio fra Leopoldo Maria Musso ofm: "Il Segretario del Crocifisso"

Fratel Teodoreto scrisse e pubblicò anche la biografia del Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso ofm, che intitolò, traendolo da un detto di Maria Santissima del 24 e del 26 ottobre del 1908 ( cfr. Il Segretario del Crocifisso Cap 9 - 4 ) "Il Segretario del Crocifisso".

Fratel Leone ci dice: «Fratel Teodoreto maneggiava bene la matita, come professore di disegno, ma per la penna non ebbe mai molta propensione…

Ci voleva un'immensa stima, un'amicizia eroica davvero, una riconoscenza sconfinata per indurlo a scrivere intorno al suo santo Consigliere un volume di oltre 300 pagine!

Più che tutto occorreva la persuasione che quelle pagine, per le virtù di cui erano specchio, avrebbero operato un bene grande assai!».

E fu proprio questo l'intento dello scrivente come testimonia egli stesso nella lettera al "Caro lettore" che precede la biografia: «Se leggendole sentirai crescere in te il desiderio di amare e far amare Gesù Crocifisso, studiati di partecipare ad altri, quanto più ti sarà possibile.

Sarà questo il più grande omaggio a Fra Leopoldo e la maggior ricompensa che tu possa dare al compilatore di quest'umile lavoro». ( Il Segretario del Crocifisso – pag. XXIV ).

Padre Ceslao Pera O.P. nella Prefazione alla seconda Edizione della biografia nel 1958, quattro anni dopo la morte del Servo di Dio Fratel Teodoreto così scrive: «Avevo completamente dimenticato di aver fatto una recensione alla vita di Fra Leopoldo, scritta da Fratel Teodoreto.

Perciò non piccola fu la mia sorpresa, leggendo nella vita di Fratel Teodoreto, scritta dal Postulatore Generale Fratel Leone di Maria un pezzo di quella recensione, postillato dallo stesso Fratel Teodoreto in un senso che, se manifesta l'alto suo spirito lasalliano non mi trova consenziente sopra un punto che ritengo sincera espressione del mio pensiero, su queste due anime belle.

Quel pezzo di recensione lo riferisco qui perché la mia presentazione del libro non potrebbe, anche oggi, essere diversa.

"In 23 capitoli Fratel Teodoreto, con serena obiettività storica e caldo sentimento di fede, ci racconta come può di mezzo alle marmitte saltar fuori un santo, cioè un credente che ama Dio e Lo serve ogni giorno, nell'eroicità nascosta del quotidiano dovere.

Chi conosce l'episodio di Fra Tommaso d'Aquino che va a visitare Fra Bonaventura di Bagnorea e, trovandolo occupato a scrivere la vita di Fra Francesco d'Assisi, dice quelle famose parole; "È un santo che scrive d'un altro santo", non può non ripeterle nel suo intimo e ritrovare, nella convergenza di due raggi d'anima, lo splendore d'una medesima luce emanante dal Cristo Gesù"».

Secondo quanto riferisce il Catechista Congregato Rag. Cesone, «Fratel Teodoreto non trovò giusta l'insinuazione che lui fosse un santo scrivente la vita di un altro santo».

E, accennando a me, soggiungeva: «Digli che è una turibulata che rompe la punta del naso e toglie la gloria di Dio".

Su questo, Fratel Teodoreto non credo che mi abbia trovato consenziente e sono lieto di poter confermare il mio giudizio in questa presentazione del suo libro».

Fin qui Padre Pera.

Fratel Teodoreto non sa se sia umiltà più perfetta parlare o tacere e si affida al criterio del Rag. Cesone, tanto più che la recensione dovrebbe comparire sul Bollettino dell'Unione.

E infatti apparve sul Bollettino N° 1 - 2 del gennaio – aprile 1945 – Anno XXIX, ma dei "due santi" non è fatto cenno!

Fratel Teodoreto fu anche testimone al Processo Ordinario Informativo presso la Curia di Torino negli anni 1941-43 per la Causa del Servo di Dio Fra Leopoldo.

Si potrebbe pensare che questo gli facilitò il compito della compilazione della vita di Fra Leopoldo. Non fu così.

Ci illumina su questo Fratel Angelino: «Le deposizioni avvenivano il pomeriggio dalle 15 alle 17 ed oltre e durarono per circa un mese.

Nella mattinata il caro Fratel Teodoreto preparava, per iscritto, quanto doveva deporre il pomeriggio al Tribunale Ecclesiastico.

Un giorno lo vidi al suo tavolino di lavoro, dinanzi ad un piccolo Crocifisso e mi rallegrai con lui dicendogli: "Il lavoro che sta facendo le gioverà poi per la stesura della vita di Fra Leopoldo e così prenderà due piccioni con una fava".

Ma lui rispose tranquillo: "Purtroppo no, perché non appena fatta la deposizione in Curia, devo strappare, seduta stante, le mie note.

È un favore che mi fanno concedendomi di scriverle, perché sono vecchio e la memoria mi potrebbe tradire.

Ma anche così, mi stancano molto queste deposizioni!"».

Completata la biografia, ma dubbioso del proprio valore di scrittore, Egli chiese una revisione letteraria da parte di un suo Confratello, Fratel Gottardo, che la contenne nei limiti della massima discrezione affinché ognuno sentisse lo stile di Fratel Teodoreto: e questi del beneficio della revisione fu gratissimo e non ne fece mistero con nessuno.

Indice