Il volto tridimensionale di Gesù della Sacra Sindone

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Storia della fotografia

Durante l'Ostensione della Sacra Sindone del 1898, in occasione del matrimonio del futuro Re Vittorio Emanuele III di Savoia, l'avvocato Secondo Pia eseguì le prime fotografie del Sacro Lenzuolo: la prima, scattata nel pomeriggio del 25 maggio, non riuscì per la rottura del filtro di uno dei proiettori.

Al secondo tentativo, fatto la sera del 28 maggio, scattò due fotografie su lastre di vetro.

La sua emozione fu intensissima quando, durante lo sviluppo, vide comparire progressivamente sulla lastra il Volto di Gesù.

Dopo duemila anni era il primo a rivedere questo Volto.

Egli racconta che, per l'emozione provata in quel momento, per poco non gli scivolò di mano la fragile lastra.

Trentatre anni dopo, durante l'ostensione del 1931, la Sacra Sindone fu nuovamente fotografata dal comm. Giuseppe Enrie.

Il progresso della tecnica fotografica, permise di ottenere dei risultati che raggiunsero quasi la perfezione e non facilmente superabili per la completezza dell'immagine ottenuta.

Fin dal giorno della prima fotografia accrebbe notevolmente l'interesse per questa reliquia e diversi uomini di scienza iniziarono studi e ricerche che ancora oggi continuano, attirando l'attenzione di milioni di persone, indipendentemente dal loro credo religioso e politico.

Infatti nel libro dei Salmi leggiamo:

Di te ha detto il mio cuore: Cercate il suo volto.

"Il tuo volto, Signore, io cerco non nascondermi il tuo volto

non respingere con ira il tuo servo, sei tuo il mio aiuto

non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza"

( Sal 27,8-9 )

Noi stessi siamo stati spettatori dell'afflusso di oltre tre milioni di pellegrini giunti a Torino da ogni parte del mondo per vedere e venerare questo Sacro Lenzuolo, ricavando frutti spirituali molto confortanti.

Questo avvenimento ci ha fatto pensare all'ansioso desiderio che le folle avevano di ascoltare Gesù e di essere confortate, come testimonia l'evangelista S. Matteo:

"Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi

e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi ed egli li guarì.

E la folla glorificava il Dio di Israele.

Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: Sento compassione di questa folla:

ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare.

Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada."

( Mt 15,30-32 )

La sera del 1° settembre, uscendo dal Duomo di Torino, il cardinale Karol Wojtyla, arcivescovo polacco della diocesi di Cracovia, ha dichiarato ai giornalisti: "Sono molto legato a questa Reliquia da molti anni.

Essa è una testimonianza che ci parla, nel suo silenzio, in maniera meravigliosa e da questa visita sono rimasto molto impressionato"

Giunto al soglio pontificio il nuovo Papa, impegnato ad annunciare Gesù a tutti gli uomini, nella omelia del 22 ottobre 1978 ha dichiarato:

"Quest'oggi e in questo luogo bisogna che di nuovo siano pronunciate ed ascoltate le stesse parole:

Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.

In quelle parole è la fede della Chiesa.

In quelle stesse parole è la nuova verità, anzi, l'ultima e definitiva verità sull'uomo,

il Figlio del Dio vivente"

Dopo gli esami compiuti sulla Sacra Sindone dalla Commissione di Esperti nominata dal Card. Michele Pellegrino nel 1969, due tecnici statunitensi, il capitano John Jackson e il capitano Eric Jumper, esperti del "Jet Propulsion Laboratory di Pasadena" elaborando alcune fotografie della Sacra Sindone mediante i computer usati dalla NASA per analizzare le fotografie di Marte inviate a terra dal satellite artificiale "Viking".

Il risultato provocò in loro la stessa emozione che provò 78 anni prima il Pia: sul video del computer comparve per la prima volta nella storia, l'immagine tridimensionale del corpo impresso sulla Sindone che ha fatto loro provare, affermano, un senso di smarrimento.

A noi è venuto spontaneo l'accostamento con l'episodio descritto da S. Luca.

Dopo la sua risurrezione:

"Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: Pace a voi!

Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.

ma egli disse: perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?

Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!

Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho.

Dicendo questo, mostro loro le mani e i piedi."

( Lc 24,36-40 )

Il volto sindonico aveva acquistato volume, era possibile proiettarlo nello spazio ed osservarlo da diverse angolazioni.

La prima fotografia ci ha svelato il Volto di Gesù, il perfezionamento della tecnica fotografica ha permesso di ottenere un'immagine più precisa e più completa che ci ha rivelato il fascino di questo Volto.

Successivamente il computer ci ha svelato la tridimensionalità del Volto Sindonico.

Una recente elaborazione più perfezionata di questa tecnica, ci dà ora un volto plastico, impressionante per la sua bellezza e maestosità, pur rivelandoci nello stesso tempo la crudeltà della sua sofferenza.

Questo volto ci fa ricordare le parole del Salmista che dice:

"Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia,

Ti hai benedetto Dio per sempre"

( Sal 45,3 )

e altrove il Profeta preannuncia:

"… io non ho opposto resistenza non mi sono tirato indietro.

Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba,

non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi"

( Is 50,6 )

e più avanti scrive ancora:

"… Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi"

non splendore per potercene compiacere.

"Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità.

Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;

per le sue piaghe noi siamo stati guariti"

( Is 53,2.5 )

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