Isaia 50,6
Ho consegnato il dorso ai flagellatori,
la guancia a chi mi strappa la barba;
non ho nascosto la faccia
agli oltraggi e allo sputo.
Isaia 53,2-12
"Non ha apparenza né bellezza
così da attirare i nostri sguardi,
non splendore perché ce ne possiamo compiacere
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori, familiare con il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
disprezzato, così che non l'abbiamo stimato.
Pertanto egli ha portato i nostri affanni,
egli si è addossato i nostri dolori
e noi lo abbiamo ritenuto come un castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il nostro castigo salutare si abbatté su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti vagavamo smarriti come i gregge,
ognuno di noi seguiva la propria strada;
Jahve ha fatto ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si è umiliato
non ha aperto la bocca
come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
non ha aperto la bocca.
Attraverso il tormento e il giudizio fu strappato via.
Chi si affligge per la sua sorte?
Sì, fu tolto dalla terra dei vivi,
per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né si fosse trovato inganno nella sua bocca.
Ma a Jahve è piaciuto prostrarlo con dolori;
poiché offrirà se stesso in espiazione,
vedrà una discendenza longeva,
la volontà di Jahve si effettuerà per mezzo suo.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servitore giustificherà molti,
egli si addosserà la loro iniquità.
Pertanto io gli darò in premio la moltitudine,
dei potenti egli farà bottino,
perché si è offerto da sé alla morte
e perché fu computato fra gli empi.
Egli portò il peccato di molti;
per gli scellerati intercedette."
|