Ritiro del 6/3/1996
1 - Dacci oggi il nostro pane quotidiano
2 - Le letture sono il pane quotidiano
3 - Con la forza dello Spirito
4 - Tutto è dono di Dio
5 - Dio Padre provvidente
6 - Cercate il regno di Dio
7 - Gesù prese un calice, ringraziò Dio e disse …
Continuiamo il nostro cammino di riflessione sulla richiesta: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano".
Anche se tutto il resto è importante, perché Dio è Padre provvidente, l'importanza capitale che Gesù attribuisce al pane spirituale fa comprendere che la domanda rivolta al Padre mira soprattutto al nutrimento spirituale e più precisamente al nutrimento eucaristico: Cristo eucaristico è per noi il pane vero di vita.
Oh, comprendessero questo tutti i cristiani! Le nostre chiese non sarebbero vuote.
Pane che è dato a noi oggi per mantenere e sviluppare la nostra vita fino a domani e domani glielo chiederemo di nuovo, perché l'eucaristia è il nostro pane quotidiano.
Dice s. Agostino: "La virtù propria di questo nutrimento è quella di produrre l'unità, sicché resi corpi di Cristo, divenuti sue membra, siamo ciò che riceviamo.
Ma anche le letture che ascoltate ogni giorno in chiesa sono il pane quotidiano e l'ascoltare e recitare inni è pane quotidiano: questi sono i sostegni necessari nel nostro pellegrinaggio terreno".
Il pane eucaristico produce l'unità, fa di noi tutti un cuor solo e un'anima sola, diventiamo membra di un unico corpo, quello di Cristo; dove non c'è comunione, dove non c'è armonia lì non c'è il Cristo e l'eucaristia purifica il cuore di tutti perché ci sia comunione in Cristo Gesù tra i membri che formano il suo corpo.
E s. Ambrogio dice: "Se ricevi il pane ogni giorno, per te ogni giorno è oggi, quell'oggi che preghiamo con il Padre nostro: Dacci oggi.
Se oggi Cristo è tuo, egli risorge per te ogni giorno. In che modo?
"Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato" ( Sal 2,7 ).
L'oggi è quando Cristo risorge".
Chiedendo il pane quotidiano non possiamo non chiedere ciò che nutre la nostra vita in tutta la sua pienezza: la luce che viene dalla Scrittura - parola di Dio che nutre il cuore dell'uomo, lo illumina, lo guida, lo sostiene -, dall'insegnamento della Chiesa, dall'illuminazione dello Spirito Santo;
l'energia che permette di affrontare tutte le difficoltà e di attuare tutti i compiti che ci sono affidati;
i doni di fede, di speranza, di carità, che iscrivono nella condotta l'ideale evangelico.
Questo pane spirituale è chiesto per ciascuno, per tutti i fratelli, per tutti coloro con cui si stabiliscono dei contatti e per tutti gli sconosciuti.
Stupenda la preghiera presa dalla liturgia e che vogliamo elevare al Padre: "Padre di infinita bontà e tenerezza, che mai ti stanchi di sostenere i tuoi figli e di nutrirli con la tua mano, donaci di attingere dal cuore di Cristo trafitto sulla croce, la sublime conoscenza del tuo amore.
Rinnovati con la forza dello Spirito, portiamo a tutti gli uomini le ricchezze della redenzione".
"Rinnovati con la forza dello Spirito": abbiamo bisogno quindi di un rinnovamento continuo dello Spirito Santo nella nostra vita per portare ai fratelli la ricchezza della redenzione.
Cristo è pane spezzato, in quanto tutto l'amore del Padre si è donato nell'eucaristia; Cristo è sangue versato in quanto il Padre misericordioso ci purifica e ci salva; Cristo è vita del mondo, è pienezza d'amore per tutte le sue creature.
Gesù stesso ci dice: "Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà" ( Gv 6,27 ).
È lui "il pane vivo disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno…
Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita" ( Gv 6,53 ).
Ed allora, "Signore, dacci sempre questo pane!" ( Gv 6,34 ).
"Il Padre che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?" ( Rm 8,32 ).
Il Padre può forse ignorare ciò di cui le sue creature hanno bisogno e che gli stanno chiedendo?
Stupendo allora anche ciò che preghiamo con il salmista: "Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame" ( Sal 33,18-19 ).
Tutto ciò che siamo, tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che riceviamo è tutto dono di Dio, Padre buono; "in lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo" ( At 17,28 ).
E con il Sal 100 (greco) diciamo: "Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo".
Il Padre è tenerezza per tutte le sue creature: "O Dio nostro Padre - così la liturgia ci propone di pregare - che nel tuo Figlio ci hai aperto la porta della salvezza, infondi in noi la sapienza del tuo Spirito, perché tra le insidie del mondo sappiamo riconoscere la voce del Cristo, buon pastore, che ci dona l'abbondanza della vita".
Gesù è "il pane vero" ( Gv 6,32 ); egli dice: "Io sono il pane della vita" ( Gv 6,48 ); ed ancora: "Egli prese del pane, rese grazie, lo spezzò, lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo dato per voi.
Fate questo in memoria di me" ( Lc 22,19 ).
E san Paolo: "Il pane che noi spezziamo è comunione con il corpo di Cristo" ( 1 Cor 10,16 ).
Dacci sempre di questo pane, o Padre, affinché la nostra vita non venga mai meno nel suo cammino di conversione, nel suo cammino di fede e di carità.
"In ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni, con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero tra di noi, con parole di verità, con la potenza di Dio, con le armi della giustizia a destra e a sinistra, nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama" ( 2 Cor 8,4-8 ).
"Su, mangia! - ci dice la parola di Dio - perché troppo lungo per te è il cammino" ( 1 Re 19,7 ).
Vi do dei passi biblici in cui è messa in evidenza la paternità di Dio nei confronti delle sue creature: Dio Padre provvidente che si prende cura dei suoi figli.
"Perciò io vi dico: non preoccupatevi troppo del mangiare e del bere che vi servono per vivere o dei vestiti che vi servono per coprirvi.
Non è forse vero che la vita è più importante del cibo e che il corpo è più importante del vestito?
Guardate gli uccelli che vivono in libertà: essi non seminano, non raccolgono e non mettono il raccolto nei granai, eppure il Padre vostro che è in cielo li nutre.
Ebbene, voi non valete forse più di loro? E chi di voi con tutte le sue preoccupazioni può vivere un giorno più di quel che è stabilito?
Anche per i vestiti, perché vi preoccupate tanto?
Guardate come crescono i fiori nei campi: non lavorano, non si fanno vestiti, eppure vi assicuro che nemmeno Salomone, con tutta la sua ricchezza, ha mai avuto un vestito così bello.
Se dunque Dio rende così belli i fiori dei campi, che oggi ci sono e il giorno dopo vengono bruciati, a maggior ragione procurerà un vestito a voi, gente di poca fede.
Dunque non state a preoccuparvi troppo di questo: che cosa mangeremo, che cosa berremo, come ci vestiremo?
Sono gli altri, quelli che non conoscono Dio, a cercare sempre tutte queste cose; il Padre vostro che è in cielo sa che ne avete bisogno.
Voi invece cercate il regno di Dio e fate la sua volontà: tutto il resto, Dio ve lo darà in più.
Perciò non preoccupatevi troppo per il domani, ci pensa lui, il domani, a portare altre pene; per ogni giorno basta la sua pena" ( Mt 6,25-34 ).
"Perché spender soldi per un cibo che non sazia?
Perché date tutto quello che avete per qualcosa che non soddisfa?
Datemi retta, e mangerete bene, vi sazierete di cibi deliziosi; datemi retta e venite a me: ascoltatemi e vivrete.
Mi impegno sempre a garantirvi tutti i benefici che ho promesso a Davide" ( Is 55,2-3 ).
E con il Sal 131 preghiamo: "Signore, il mio cuore non ha pretese, non è superbo il mio sguardo, non desidero cose grandi e superiori alle mie forze; io resto tranquillo e sereno come un bimbo in braccio a sua madre.
È quieto il mio cuore dentro di me.
Israele confida nel Signore, da ora e per sempre".
Ecco l'abbandono totale e fiducioso nel Padre.
"Gesù prese un calice, ringraziò Dio e disse: "Prendete questo calice e fatelo passare tra di voi: vi assicuro che da questo momento non berrò più vino fino a quando non verrà il regno di Dio".
Poi prese il pane, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Questo è il mio corpo che viene offerto per voi.
Fate questo in memoria di me".
Allo stesso modo, alla fine della cena, offrì loro il calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza che Dio ha stabilito per mezzo del mio sangue offerto a voi"" ( Lc 22,19-20 ).
E concludiamo con Giovanni : "Noi abbiamo capito che cosa vuol dire amare il prossimo, perché Cristo ha donato la sua vita per noi, anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli.
Se uno ha di che vivere e vede un fratello bisognoso, ma non ha compassione e non lo aiuta, come fa a dire: Io amo Dio?
Figli miei, vogliamoci bene sul serio, a fatti, non solo a parole" ( 1 Gv 3,17-18 ) .
Padre, "Dacci oggi il nostro pane quotidiano". Così sia.