Regolamento del 1925 |
Art. 44. Resistere coraggiosamente alle attrattive dei piaceri, per non mettere impedimento nell'amor di Dio.
Art. 45. Custodire e fare spiccar in sé, con tutta l'attenzione possibile, la virtù della purità, ritenendo che essa diventa tanto più facile quanto più è praticata con fervore e diligenza.
Art. 46. Combattere non solo i pensieri, le immaginazioni e gli affetti palesemente contrari alla purezza, ma anche tutto ciò che, riferendosi a venustà e ad attrattive, non presenti, a tutta prima, pericolo immediato; perché in realtà il pericolo può sorprendere, quando uno meno se l'aspetta.
Art. 47. Evitare con diligenza parole, espressioni, burle e spiritosità che contengano qualche idea di immodestia.
Art. 48. Non parlare del vizio contrario alla purità, né di qualunque cosa che possa indurre a pensieri meno che puri.
Art. 49. Non trattenersi con persone d'altro sesso, se non per necessità o per carità, e in tali circostanze essere brevi, evitare le espressioni di confidenza, i modi gioviali non convenienti a persone rispettabili, e tutto ciò che possa oltrepassare i limiti di una seria urbanità.
Art. 50. Osservare attentamente, in tutte le circostanze della vita, la modestia degli occhi, e ritenere il senso della vista come il più pericoloso per la bella virtù.
Art. 51. Non fissare mai volontariamente umana beltà, anche se unita a innocenza e a pietà.
Art. 52. Non dare libertà agli occhi di mirare statue, immagini, o altra cosa contraria alla modestia, ed evitare di tenere tali oggetti per qualsiasi motivo di convenienza o di ornamento artistico.
Art. 53. Astenersi assolutamente dai balli, dalle mascherate e dagli spettacoli di dubbia moralità.
Art. 54. Non leggere, né tenere libri, periodici, giornali ecc. contenenti qualche pericolo per la purità, evitando di lasciarsi illudere dal pretesto di acquistare maggiori cognizioni.
Art. 55. Usare per la propria persona la modestia cristiana e il massimo rispetto.
Art. 56. Evitare accuratamente la compagnia dei giovani poco morigerati.
Art. 57. Non ascoltare volontariamente parole o conversazioni che offendano anche per poco la virtù della purità.
Art. 58. Trattare i Catechisti e i ragazzi con affabilità, unita sempre al massimo rispetto e riserbo della persona e astenersi dalle dimostrazioni di affetto esagerate o troppo familiari.
Art. 59. Escludere, anche nel tempo delle ricreazioni, scherzi o giochi che portino a mettersi le mani addosso, o siano in qualche modo sconvenienti.
Art. 60. Praticare la sobrietà nel mangiare e nel bere, specialmente rispetto al vino e ai liquori.
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