Cenacolo N° 18
Le prove causate dalla fragilità della condizione umana, da situazioni che non dipendono da noi e dal demonio, non risparmiano nessuno.
Quando dette prove bussano alla nostraporta dobbiamo ricordare le ore felici del passato; dobbiamo cambiare i momenti brutti del dolore con la preghiera offrendoli in sacrificio a Dio.
Anche in mezzo alle prove il nostro amore verso Dio e verso i fratelli dovrà essere fedele e perfetto.
Detto amore è perfetto quando è gratuito, non appesantito dall'interesse della natura e dall'affetto, ma sostenuto e ispirato dalla divina carità che fa fratelli sia gli amici che i nemici, sia i parenti che gli estranei, sia buoni che malvagi, perché mira il santo volto di Dio, Padre di tutte le creature, e di Cristo, Salvatore e amico di tutti gli uomini.
Occorre perfezionarci nell'amore il quale non deve mai essere esclusivo, limitandosi, cioè, ad un oggetto o una sola categoria.
L'amore perfetto abbraccia tutta l'umanità, anzi tutto l'Universo con la dovuta graduatoria: minerali, vegetali, animali, uomo.
Terra, astri, acqua, tutto il creato col Creatore, senza esclusione.
L'amore esclusivo è un falso, un falso amore.
Abituiamoci all'amore senza limitarlo, abituiamoci ad un amore universale, e teniamo conto che il segreto della formazione spirituale è l'amorosa meditazione.
Gesù le ferite alle tue mani non furono insignificanti come quelle causate della puntura di uno spillo, ma furono prodotte da grossi chiodi che le hanno trapassate da una parte all'altra.
Tali squarci nella tua carne mi fanno capire, Gesù, la gravità del peccato, se per cancellarlo hai voluto soffrire tanto, dimostrandoci con ciò un amore così grande che non si può misurare.
Tu, Gesù, che hai voluto inchiodare con te sulla croce i nostri peccati per distruggerli, benedici il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti, e rendi anche noi capaci di farti conoscere e amare.
Sintesi della missione e delle promesse in vista della fondazione del Movimento Adoratori.
Maria SS. 22 maggio 1912
"Io sono la protettrice dell'Ordine, Opera della SS. Adorazione, e tu ( Leopoldo ) sei il Maestro".
Gesù 13 novembre 1912
"Volgono duemila anni dacché venni sulla terra per far salvo il mondo; ora è in decadenza; susciterò anime che mi confesseranno, riempiendo il mondo della mia Devozione, alla santa croce, come fossi di fresco venuto a redimerlo".
Dopo il Concilio Vaticano II , assieme alla presenza di tanto male, c'è stato, e c'è tuttora, un rifiorire di opere di carità, di opere di volontariato, di movimenti, di anime sante, di pastori, di Vescovi, impegnati a richiamare i loro fedeli ai piedi della croce, davanti a Gesù, il Crocifisso risorto, per richiamarli all'amore di Dio, e all'adorazione di Gesù.
Una di queste anime privilegiate, innamorate di Gesù, che ebbe il suo spirito intensamente rivolto ai piedi della croce, è stata, come sappiamo, fra Leopoldo M. Musso, assecondato dall'altro Servo di Dio, ora Venerabile, fr. Teodoreto.
Attraverso questo suo servo fedele, Gesù ha voluto ancora una volta richiamarci, in un modo un pratico e facile, ai piedi della croce per scoprire in Lui l'amore di Dio e ricambiarlo.
La costituzione dei Cenacoli di adorazione - evangelizzazione, nell'ambito del Movimento Adoratori dell'Unione Catechisti, ha lo scopo di aiutarci a ricambiare il nostro amore a Gesù e a diffonderlo nel nostro ambiente.
Ci stiamo impegnando a svolgere con slancio questa importante missione nel nostro quartiere?
Cosa possiamo fare per essere ascoltati quando, più o meno apertamente, veniamo derisi?
In presenza di possibili derisioni o diffidenze nei nostri confronti, penso che occorra anzitutto riconoscere di essere servi inutili e nel contempo pregare con umiltà e fede perché il Signore bussi al cuore di questi nostri fratelli così che anch'essi sia accorgano di essere amati da Dio fino al dono della sua vita.
Suscitare nelle persone, coinvolte nel dinamismo della vita moderna e in preoccupazioni per il futuro, la volontà di stabilire un rapporto di amicizia con il Signore che potrà richiedere, per molti di loro, tempi lunghi, ma ne vale la pena perché qui c'è di mezzo il fine per cui Dio ci ha creati.
Un approccio con queste persone più che essere basato su fiumane di parole, va fatto con poche parole sostenute dalla testimonianza di una vita autenticamente cristiana.
Le persone che avvicineremo si convinceranno della bontà di eventuali proposte che potremo fare loro, più che da nostri discorsi, teologicamente profondi, dal come noi vivremo e dai frutti che portiamo.
Avete bisogno di molto zelo nel vostro ministero; imitate perciò quello di S. Paolo talmente che né oltraggi, né ingiurie, né calunnie, né persecuzioni ,per quanto forti, riescano a diminuirlo, né strapparvi un lamento, ritenendovi troppo felici di soffrire per Cristo. ( San Giovanni B. De La Salle, M. 140,3 )