Cenacolo N° 60
La misura della sofferenza di Dio ci era nascosta, finché essa non ha preso corpo davanti ai nostri occhi nella passione di Cristo.
La passione di Cristo non è che la manifestazione storica e visibile della sofferenza del Padre a causa dell'uomo.
Essa è la suprema manifestazione della debolezza di Dio: Cristo - dice san Paolo - « fu crocifisso per la sua debolezza » ( 2 Cor 13,4 ).
Gli uomini hanno vinto Dio, il peccato ha vinto e si erge trionfante davanti alla croce di Cristo.
La luce è stata ricoperta dalle tenebre …
Ma è un istante: Cristo fu crocifisso per la sua debolezza, « ma vive per la potenza di Dio », aggiunge subito l'Apostolo.
Vive, vive!
È lui stesso che ripete ora alla sua Chiesa: « Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi! » ( Ap 1,18 ).
Gesù: Dio, « oltraggiato, non rispondeva con oltraggi » ( 1 Pt 2,23 ).
Alla volontà dell'uomo di annientarlo, ha risposto, non con altrettanta volontà di distruggerlo, ma con la volontà di salvarlo: « Io sono il vivente - dice -; non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva » ( cf Ez 33,11 ).
Dio manifesta la sua onnipotenza con la misericordia e con il perdono ( parcendo et miserando ), dice una preghiera della Chiesa.
Al grido: « Crocifiggilo! », ha risposto con il grido: « Padre, perdona loro! » ( Lc 23,34 ).
( Cfr. Il Potere della Croce di R. Cantalamessa )
« La Carità non è invidiosa ».
É la Carità di chi è in gara con altri.
Qualunque opera buona intraprendiate troverete sempre chi fa la stessa cosa e probabilmente meglio di voi.
Non siate invidiosi.
L'invidia è un sentimento di astio verso coloro che sono sulla nostra stessa linea, un sentimento di rapacità e di detrazione.
Molto spesso nemmeno l'attività cristiana costituisce una protezione contro sentimenti poco cristiani.
Questo, che di tutti i sentimenti indegni che oscurano l'anima cristiana è il più riprovevole, ci aspetta inevitabilmente sulla soglia di qualsiasi impresa, se non siamo fortificati dalla grazia della generosità.
Una cosa sola dovrebbe veramente invidiare il cristiano, ed è il cuore aperto, ricco, generoso, che « non invidia ».
E poi, dopo aver imparato tutto questo, un'altra cosa dovete imparare: l'umiltà, per mettere un suggello sulle vostre labbra e dimenticare quello che avete fatto.
Dopo aver fatto del bene, dopo che la Carità è penetrata nel mondo e ha fatto il suo magnifico lavoro, rientrate nell'ombra e non dite niente di quanto è avvenuto.
La Carità si nasconde anche ai suoi stessi sguardi.
La Carità ha persino ragione della vanità.
« La Carità non si vanta, non si gonfia ».
( Cfr. La cosa più grande del mondo di E Drummond )
Quello che ho non mi appartiene.
· Tutto ciò che sono mi è stato dato in prestito dal Creatore, perché? …
· Affinché io lo possa condividere con tutti.
Da riflessioni sull'eternità
La grazia più bella, che il mio buon Gesù mi concede, è di permettere che gli faccia compagnia parte della notte: la dolcezza della preghiera m'avvicina sempre più a Dio, tanto che passerei anche le notti intere …
Gesù mi soggiunse: "Il tempo che spendi presso di Me, lo troverai come tesoro in punto di morte tua." ( Fra Leopoldo, Diario 15 Settembre 1906 ).
"Leopoldo, per me è una festa, quando per tempo ti alzi a far preghiera, e starmene un po' di tempo con te!" - Gesù Crocifisso e la mia SS.ma Madre ( Diario, 24-febbraio-1912 ).
"Non puoi immaginarti quanto mi delizio a starmene con te, che ti alzi per tempo a farmi compagnia!" - Gesù Crocifisso ( Diario, 23-1-1913 ).