Cenacolo N° 70

"E subito ne uscì sangue ed acqua"

Come precedentemente abbiamo visto, Gesù"alita" sempre nelle sacre liturgie della Chiesa; siamo noi uomini che non sempre abbiamo raccolto e raccogliamo il suo soffio, siamo noi che non sempre facciamo caso a esso, fiduciosi, come siamo, nei nostri sforzi e nelle nostre accortezze umane; preoccupati, come siamo, di produrre, di fare, di progettare e di discutere tra di noi.

Ora, però, qualcosa ci spinge irresistibilmente a fermarci e a esporci di nuovo, a volto scoperto, con il cuore pieno di segreto desiderio, di quel soffio potente del Risorto.

Un « vento gagliardo » scuote di nuovo la casa, da quando sulla Chiesa è stata invocata « come una novella Pentecoste ».

( Cfr. Il Potere della Croce di R. Cantalamessa )

La carità è la virtù più nobile in mancanza della quale siamo nulla

Fiducia

Godere fiducia significa essere salvati.

Se cerchiamo di influenzare o di sollevare gli altri, ci accorgeremo presto che il successo è proporzionale alla loro fiducia nella nostra fiducia in loro, poiché nessun uomo potrà ritrovare il rispetto di se stesso finché non si sentirà rispettato dal Prossimo; la figura ideale che ci facciamo di lui diventa per lui la speranza e il modello di quello che potrebbe divenire.

( Cfr. La cosa più grande del mondo di E Drummond )

Meditazione sulle piaghe sanguinanti e trionfanti di Gesù, porte del cielo

Entrando nel mondo, Cristo dice: … Ecco, io vengo a fare la tua volontà.

… Ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre ( Eb 10,5-10 ).

L'Offerta delle Piaghe di Gesù deve penetrare ovunque, anche nei punti più nascosti dell'ateismo.

Così essa preparerà le anime a ricevere la pienezza di grazie che sgorgano dalle Piaghe sante, attraverso il divino annuncio fatto dalla Chiesa tutta.

"Si faccia devotamente l'adorazione come nel Venerdì Santo e molte grazie e favori concederò a tutti quelli che in grazia di Dio si prostreranno a adorarmi" ( Fra Leopoldo, Diario 2-VIII-1906 ).

"Ecco le grazie e le benedizioni che spando sopra i miei devoti: concederò loro il dono delle lacrime, compunzione del cuore e gli alimenti più necessari per l'anima" ( Fra Leopoldo, Diario 10-X-1906 ).

"Anno della fede"

Giovedì 11 ottobre 2012, con una messa solenne in piazza S. Pietro, il Papa ha inaugurato l'Anno della Fede, che terminerà il 24 novembre 2013.

All'omelia il Papa ha, tra l'altro, detto: « ritengo che la cosa più importante [ …] sia ravvivare in tutta la Chiesa quella positiva tensione, quell'anelito a riannunciare Cristo all'uomo contemporaneo.

Ma affinché questa spinta interiore alla nuova evangelizzazione non rimanga soltanto ideale [ …] occorre che essa si appoggi ad una base concreta e precisa, e questa base sono i documenti del Concilio Vaticano II.

[ …] Se oggi la Chiesa propone un nuovo "Anno della fede" e la nuova evangelizzazione, non è per onorare una ricorrenza, ma perché ce ne bisogno, ancor più che 50 anni fa!

[ …] In questi decenni è avanzata una "desertificazione spirituale" ».

Cosa significa una vita e un mondo senza Dio « lo vediamo ogni giorno intorno a noi.

É il vuoto che si è diffuso.

Ma è proprio a partire dall'esperienza di questo deserto, da questo vuoto che possiamo nuovamente scoprire il valore di ciò che è essenziale per vivere; così nel mondo contemporaneo sono innumerevoli i segni [ …] della sete di Dio, del senso ultimo della vita.

E nel deserto c'è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indicano la via verso la Terra promessa e così tengono desta la speranza [ …].

Oggi più che mai evangelizzare vuol dire testimoniare una vita nuova, trasformata da Dio [ …].

L'"Anno della fede" è un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo, in cui portare con sé solo ciò che è essenziale ».